Weekend, tra arte natura storia e sapori, nella Valtiberina toscana

Ecco una lista di cose imperdibili per chi si approccia per la prima volta a questo magico territorio

Valtiberina toscana
Valtiberina toscana

La Valtiberina Toscana è il lembo più orientale della regione, trae il nome dal fiume Tevere che l’attraversa in tutta la sua lunghezza, fino al confine con l’Umbria, e comprende le valli del Marecchia e del Foglia. E’ un territorio ricco di storia e di storie, con paesaggi ancora poco segnati dalla mano dell’uomo, fatto di luoghi straordinari dove la bellezza della natura incontra l’arte, la cultura e il meglio della cucina toscana. La sua particolarità è quella di rivelare influssi multiformi nella varietà degli stili architettonici, negli usi e costumi, nei prodotti artigianali, nella stessa lingua, che gli provengono dalla Romagna, dalle Marche e dall’Umbria, infatti l’Alta Valle del Tevere è stato confine e insieme punto d’incontro tra civiltà diverse, l’umbra e l’etrusca, la bizantina e la longobarda. Nel corso della storia i vescovi di Arezzo, i signori di Rimini e quelli del Montefeltro, i papi di Roma e infine i Fiorentini si sono contesi per secoli questi monti e questa valle.

Badia Tedalda
Badia Tedalda

Avendo solo tre giorni a disposizione per poterla visitare si è deciso di partire da Badia Tedalda,  piccolo borgo nel cuore dell’Appennino, al confine con Marche ed Emilia Romagna, sorprendente  sia dal punto di vista naturalistico che storico-artistico. Le sue origini risalgono molto probabilmente all’epoca romana, quando doveva essere un punto di sosta per i viaggiatori che percorrevano la via Ariminensis, antica strada che univa Arezzo con Rimini. Oggi Badia Tedalda è il capoluogo della “Riserva Naturale dell’Alpe della Luna” e il suo territorio offre infinite possibilità per vivere la natura, dall’escursionismo fino alla raccolta dei prodotti del sottobosco.

Il Casalone
Il Casalone @ Il Casalone

Qui si può soggiornare presso “Il Casalone”, caratteristico casolare di campagna in pietra e legno frutto dell’attento restauro conservativo dell’antico “Castrum Sancti Paterniani” documentato fin dal 1264. La particolare gastronomia forestale, le tartufaie aziendali, l’arboreto, l’aula didattica, le pubblicazioni, la biblioteca rurale, l’archivio storico e le visite guidate, ne fanno il luogo dove l’agriturismo diviene selviturismo, una pausa rigenerante alla scoperta del bosco e dei suoi impareggiabili sapori nel cuore dell’appennino tosco romagnolo dove regnano pace e tranquillità.

A breve distanza da Badia Tedalda (tra i 30 e i 70 chilometri), si possono raggiungere molte altre interessanti località, come Sansepolcro, Anghiari, Arezzo, Perugia e Assisi oppure, nella direzione opposta, Rimini, Urbino, Pennabilli, San Leo e San Marino.

Prima tappa del nostro itinerario è stata Sansepolcro che, a causa della tradizionale difficoltà di transito fra i due versanti dell’Appennino centrale e al relativo isolamento di questa valle, ha da sempre esercitato il ruolo di città dotata di una propria autonomia culturale e di una propria fisionomia, caratterizzata da paesaggi passati per gli occhi e per l’anima di Michelangelo, che, nato fra queste montagne, intuì la vita nel cuore della pietra, ma soprattutto di Piero della Francesca che intuì qui il segreto dello spazio e della luce e lo tradusse in pittura. Da non perdere quindi, una visita al Museo Civico che ospita il famoso “Polittico della Misericordia” e il grande affresco della “Resurrezione”, l’opera considerata tra le più rappresentative dell’artista. Ovviamente meritano una visita anche altri musei, tra questi ricordiamo l’Aboca Museum e il Museo della Vetrata Antica.

Prima di ripartire breve sosta da “La Piadinaccia”, tipica piadineria dove si possono gustare anche buonissime ciacce fritte, calzoni farciti fritti, pizza al taglio e tortelli, preparati con ottime materie prime ed al “Caffè Gerasmo” locale storico del Centro di Sansepolcro posto proprio lungo il corso principale, nato più di 100 anni fa come Bar Pasticceria Caffetteria, dopo il rinnovo e l’ampliamento dei locali, ha mantenuto comunque la sua identità caratterizzata dalla spiccata modernità ed eleganza dei suoi locali.

Arezzo
Arezzo

Da qui si giunge ad Arezzo, città ricca di musei, monumenti storici e luoghi dove si respira l’inconfondibile atmosfera di Toscana. Le sue origini risalgono all’epoca etrusca e romana di cui sono state ritrovate numerose testimonianze, tra le quali l’Anfiteatro romano ma le mura del XIII secolo sono ancora visibili in alcune aree, in particolare presso l’imponente Fortezza Medicea del XVI secolo. Il centro storico conserva tutt’oggi il suo fascino medievale: vicoli e viuzze, edifici con mattoni a vista, botteghe di una volta e un’atmosfera ricca di storia.

È una città “a misura d’uomo”, né troppo grande né troppo piccola, dove si percepisce che il turismo, pur presente, è meno invasivo rispetto ad altre città della Toscana; facilmente visitabile a piedi, Arezzo è un vero e proprio viaggio nel tempo, fra sapori, storie, oggetti d’antiquariato, scorci suggestivi. Sarebbe impossibile riuscire a visitare ed ammirare in poche ore tutte le sue bellezze artistiche e gustare le tante specialità culinarie, per questo motivo, anziché privilegiare il solito ristorante stellato, ci siamo fermati nella rinomata ed apprezzata gastronomia “Dal Moro”, tipica bottega a conduzione familiare, con molti prodotti alimentari tipici del territorio, salumi e formaggi di alta qualità, vini, salse, frutta e tante prelibatezze toscane da acquistare, ma anche pronte da mangiare nei panini fatti al momento.

Valtiberina toscana
Valtiberina toscana

L’ultima tappa è stata Monte San Savino, un piccolo bordo medievale ricco di fascino rinascimentale che deve la sua fama al noto scultore rinascimentale Andrea Contucci detto il “Sansovino” e a Papa Giulio III, a cui la cittadina ha dato i natali.  Alle sue bellezze si accede da quattro ingressi principali, Porta Fiorentina, Porta Romana, Porta San Giovanni e Porticciolo Guglielmi, che consentono al visitatore di immergersi in un centro storico fatto di vicoli e borgate in cui le tracce medievali e rinascimentali sono ancora ben evidenti. Il borgo si presenta ben conservato ed accogliente e si sviluppa lungo il corso principale, Corso Sangallo, dove si incontrano i principali edifici storici. Il più famoso edificio religioso cristiano è la Chiesa di Sant’Agostino del XIV secolo, ampliata tra il 1515 e il 1525 su progetto del Sansovino, ricca di opere che vanno dalla fine del Trecento al secolo scorso, come la stupenda “Assunzione della Vergine e i santi Agostino e Romualdo” del 1539 di Giorgio Vasari.

L'Altruista @ L'Altruista
L’Altruista @ L’Altruista

Infine non si può lasciare Monte San Savino senza aver prima fatto una sosta al ristorante “L’Altruista” situato nella piazza principale del paese, un locale con ambienti molto curati e particolari nei loro arredi, alto livello di design, tranquillità degli spazi e rispetto per l’ospite; è stata una bella scoperta poter ammirare un pozzo antico nel locale. Il menù sia di terra che di mare è caratterizzato da piatti della tradizione con qualche tocco di modernità e propone una cucina semplice, naturale, fatta di materie prime eccellenti (buonissimi i tagliolini allo zafferano e le pappardelle al ragù di chianina!).

Questa una parte di Toscana in breve, con la sua bellezza, la sua gente, la sua cucina e le sue perle.