Il Carnevale di Viareggio rappresenta uno degli eventi più attesi e spettacolari del panorama italiano. Con oltre 150 anni di storia, questa manifestazione ha saputo rinnovarsi nel tempo, mantenendo intatta la sua essenza fatta di satira, arte e cultura popolare. L’edizione 2025, con il secondo Corso Mascherato del 16 febbraio, ha visto sfilare sul Lungomare una serie di opere allegoriche che hanno saputo emozionare e far riflettere il pubblico.
La nascita del Carnevale di Viareggio risale al 1873, quando un gruppo di giovani della borghesia locale decise di organizzare una sfilata di carrozze addobbate per festeggiare il periodo carnevalesco. Da quell’idea iniziale, la manifestazione si è evoluta fino a diventare un evento iconico, famoso in tutto il mondo per la sua capacità di combinare ironia, creatività e critica sociale.
Il cuore pulsante del Carnevale sono i giganteschi carri allegorici in cartapesta, costruiti da maestri carristi che, anno dopo anno, affinano la loro tecnica per realizzare strutture sempre più complesse e spettacolari in movimento. Ogni carro è il risultato di mesi di lavoro e rappresenta una sintesi perfetta tra artigianato e innovazione.
I Carri di Prima Categoria: monumentalità e satira sociale

I carri di prima categoria sono le opere più imponenti della sfilata. Vere e proprie macchine scenografiche, possono raggiungere i 20 metri di altezza e i 12 di larghezza, con strutture mobili e complesse coreografie animate da decine di figuranti.
Tra i carri di prima categoria dell’edizione 2025, spiccano alcune creazioni ispirate a grandi classici della letteratura mondiale. “Il mostro ha paura” di Jacopo Allegrucci, ispirato a “Frankenstein” di Mary Shelley, riflette sui limiti dell’uomo e sulle diversità.
Un tema ricorrente tra i carri di prima categoria è la critica ai problemi globali come il cambiamento climatico, le disuguaglianze sociali e l’evoluzione della tecnologia.

Dopo anni di minore presenza, la satira politica è tornata protagonista con il carro “Per una sana e robusta Costituzione” di Alessandro Avanzini. Quest’opera ripercorre trent’anni di governi italiani, rappresentando il passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica attraverso colori simbolici: dall’azzurro al rosso-sbiadito, dal giallo-rosso al giallo-verde, fino al grigio e al nero. Il carro enfatizza come le ambizioni di riforma siano state spesso accompagnate da un rafforzamento autoreferenziale del potere politico. Il punto focale è la figura del premierato a vocazione populista rappresentato dal Presidente Meloni, una sfida diretta ai principi della Costituzione Italiana.

Uno dei carri più innovativi e favoriti di questa edizione è “Come tu mi vuoi” di Umberto, Stefano, Michele e Jacopo Cinquini, un’opera che si distingue per il suo approccio creativo e interattivo. Questo carro affronta il tema dell’identità e della percezione di sé nella società contemporanea, ponendo al centro il rapporto tra l’individuo e le aspettative esterne. La struttura rappresenta un grande burattinaio che manovra una bambola gigante, cambiandone tre teste e i relativi abiti. Grazie a sofisticati meccanismi di trasformazione e a un utilizzo dinamico della luce e del colore, “Come tu mi vuoi” offre una visione in continua evoluzione, invitando il pubblico a riflettere su come siamo influenzati dall’ambiente e dalla cultura che ci circonda.
Un altro carro di prima categoria che ha suscitato grande interesse è “La felicità è come una farfalla” di Luigi Bonetti. In un’epoca dominata da ritmi frenetici e dal materialismo, il carro richiama la celebre frase di Nathaniel Hawthorne: “La felicità è come una farfalla, se la insegui non riesci mai a prenderla, ma se ti fermi tranquillamente si può posare anche su di te”. Attraverso un’installazione poetica e suggestiva, il costruttore invita a riscoprire la felicità attraverso un rapporto più autentico con la natura e le emozioni.
Non manca la provocazione con “Sic transit gloria mundi” di Carlo e Lorenzo Lombardi. La costruzione allegorica racconta l’immaginaria elezione di una papessa come guida della Chiesa Cattolica. Pur trattandosi di una figura inesistente, questa narrazione, evocativa e provocatoria, serve a stimolare una riflessione profonda sul ruolo delle donne all’interno della Chiesa di Roma. Sollecitando una nuova visione di inclusività e uguaglianza, il carro mette in discussione le tradizioni secolari e apre la strada a una rinnovata interpretazione del ruolo femminile nella fede e nella governance ecclesiastica.
I Carri di Seconda Categoria: creatività e sperimentazione

Pur essendo di dimensioni ridotte rispetto a quelli di prima categoria, i carri di seconda categoria non sono meno spettacolari. Caratterizzati da un forte impatto visivo e da una grande attenzione ai dettagli, spesso si concentrano su tematiche più intime e concettuali.
Uno dei carri più apprezzati di questa edizione è stato “What about us: che ne sarà di noi?” di Luciano Tomei e Antonino Croci, un’opera che denuncia il rapporto distruttivo dell’uomo con la natura, attraverso un allestimento suggestivo in cui la vegetazione sembra inghiottire le strutture umane.
Un altro carro di grande impatto emotivo è “Dammi un bacino!” di Priscilla Borri, un omaggio all’attore e regista Francesco Nuti, che ha saputo emozionare il pubblico con la sua sensibilità artistica.

“Gli ultimi eroi dell’innocenza” di Fabrizio e Valentina Galli si inspira al Il Signore degli Anelli di J.R.R. Tolkien, rievocando il viaggio epico dei protagonisti come metafora della lotta per la purezza e i valori umani in un mondo sempre più corrotto.
“È tardi è tardi è tardi” di Matteo Raciti rappresenta invece la frenesia della società moderna, in cui gli individui, come stressati bianconigli, sono costretti a correre incessantemente per stare al passo, inseguendo obiettivi spesso irraggiungibili senza mai fermarsi a riflettere su ciò che li rende davvero felici, tra espressionisti e ipnotici orologi.
Il Carnevale di Viareggio 2025, con il tema “Facciamo Pace”, ha dimostrato ancora una volta la sua capacità di raccontare il presente attraverso l’arte e la satira. Grazie alla maestria dei carristi e alla partecipazione entusiasta del pubblico, questa manifestazione continua a essere un simbolo di creatività e libertà d’espressione, capace di unire tradizione e innovazione in un’unica, straordinaria sfilata. Prossime sfilate sabato 22 febbraio, giovedì 27 febbraio, domenica 2 marzo e la chiusura con la proclamazione dei vincitori e spettacolo pirotecnico martedì 4 marzo.
Per tutte le info: https://viareggio.ilcarnevale.com/