Vado in Messico…La valigia è quasi pronta di Stefano Terrabuoni

Un divano, una poltrona e un drappo rosso sul tavolo, persino la felpa con tanto di pupazzetto di Alessia è rossa, ma il post-it è verde. Ivi si legge che non ne può più dei ritmi di vita poltrona di lei e si trasferisce per un periodo a Parigi per lavoro. Orazio è scappato ed ella in crisi di panico trova conforto nell’amico, di lei e di lui come spesso succede: Roberto un martire ma non necessariamente solo questo in un clima piovoso e temporalesco in scena, come quello di questo maggio posseduto dagli stilemi metereologici tipici di novembre.

Un whisky o una tequila boh cosa sia meglio per una sbornia e dimenticare, ella non lo sa e alle sue indecisione Roberto non può che fare andirivieni con il bicchierino. Ma se nella testa della metodica e consuetudinaria Alessia Orazio, è una costante, chiede che il suo amica interceda perche ritorni. Noooo tocca farsene una ragione: “E’ finita!”

E Roberto sempre disponibile al telefono a intervalli di tempo estenuanti si sentirà chiedere “Ma non è che Orazio è rimasto fuori casa sotto la pioggia?” e dopo poco “Ma Orazio ti ha chiamato?” “Che dici gli mando un messaggio a Orazio?” Alle 23,00, alle 3,00, alle 7,00 e quindi spesso Roberto risponde sempre. La convince a partire ma per dove? Ne ha sempre una per restare ancorata al suo pigiamone rosso con i pupazzetti, fino ad usare l’alibi del brutto tempo perche l’amico sotto un plaid rigorosamente rosso dorma a casa sua sul divano.

Potrebbe andare a Parigi perché… lì c’è Orazio o nei paesi Baschi perchè di lì sono i genitori di Orazio. Non se ne convince e alla fine estenuato il nostro Roberto riesce a comprarle un pacchetto per le Canarie. Ma chi annaffia le piante?….Finte! chi da da mangiare al pupo…. di pezza! Si la valigia è quasi pronta ma mai chiusa! C’è da portare chissà che altro ogni volta, fino alla macchinetta del caffè regalatale dalla Signora Levoni o al pacco di pasta tipico di una buona italiana metodica e abitudinaria.

Ottima regia del medesimo interprete Luca Pennacchioni valido coprotagonista con lei Claudette Spedaliere vera mattatrice della scena. Sono in tre in scena, ma come detto Orazio non ha resistito lui cosi vivace, dinamico e socievole a tanta sedentarietà e non appare, in un testo quello di Stefano Terrabuoni che da un bel po’ è autore della Compagnia della Farsa che non può fare a meno dei citati attori. Ma alla fine quando il brutto tempo rinvierà il volo per le Canarie la meta definitiva sarà teneramente per il Messico. Si ride e ci si diverte su caratteri tipici del vivere odierno e l’applauso caloroso conferma la riuscita dell’impresa registica e interpretativa. Un’anteprima dello spettacolo che tornerà in programmazione al Teatro Petrolini il prossimo anno.