
[rating=3] Sulle note della canzone “Meraviglioso” di Modugno, tre uomini e una donna si risvegliano in un obitorio, senza ricordare come siano finiti lì.
Un rapinatore alle prime armi; un banchiere logorroico; un impacciato mago e una stralunata ragazza. L’arrivo inaspettato del portantino arricchirà ulteriormente di suspense la grottesca vicenda, donandole un finale a sorpresa.
“Una volta nella vita” ha un cast di attori affiatato che, diretto dall’abile mano di Giancarlo Fares, che si destreggia bene su un palco dalle dimensioni davvero ridotte. Si alternano a momenti comici, sottolineati soprattutto dagli scambi tra il rapinatore – Catarinozzi e il banchiere – Di Marco, pause quasi commosse in cui questa umanità così variegata si interroga incredula su quanto le è accaduto.
“Vi capita mai il desiderio di volare?” chiede la strana ragazza, ma nessuno le risponde. E così, questi individui così diversi, che mai si sarebbero presi in considerazione nel vivere quotidiano, ora si trovano estremamente vicini, accomunati da una solitudine che forse non credevano di portarsi dietro.
E la notte è quasi finita e, proprio come nella canzone di Modugno, sentono ancora il sapore meraviglioso della vita, ma qualcos’ altro li attende in quest’alba così diversa dalle altre.