
[rating=5] Un monologo intenso, profondo, magistrale, unico, scritto ed interpretato da Isabel Russinova, per cui si consumano tutti gli aggettivi possibili per descrivere una bravura artistica ora nella sua fase più superba. Dal 7 al 12 aprile ha conquistato consensi e pubblico per l’intuizione geniale di raccontare il vissuto di una donna che ha lasciato il segno. In un’epoca dove il dibattito sulla partecipazione delle donne alla politica si riduce all’avvilente strumento delle quote rosa, l’ex conduttrice presenta: Agatha Barbara, sconosciuta alla maggioranza delle persone forse a tutti gli italiani, meno che a lei, oramai affermata interprete di storie appassionanti dell’universo femminile. La scorsa stagione, sempre al Belli di Roma, l’abbiamo vista in “Una donna spezzata” dell’autrice francese Simone de Beauvoir.
Anche per Agatha la scenografia è scarna ma di impatto quanto basta per trasmettere il messaggio, una donna e la sua sedia reale. Vestita di rosso, gonna lunga, croce sul petto ed occhiali larghi Russinova si cala nei pani stretti dell’eroina politica dello scorso secolo. Il profilo parte dall’infanzia, la contemplazione verso il padre, di cui riconosce il sostegno, i ricordi della guerra con i bombardamenti, la presa d’atto che in pochi sapessero purtroppo leggere e scrivere, i limiti dei diritti del gentil sesso, la consapevolezza che la rivoluzione dovesse cominciare dalla scuola per rendere più potere ed autorità al popolo, ma l’istruzione doveva camminare pure con il welfare, l’aiuto ai poveri, le riforme per Barbara erano queste. Nella sua vita conobbe tra l’altro pure i lavori forzati, convincendosi che per andare avanti avrebbe dovuto parlare come un uomo, camminare come un uomo, pensare come un uomo. In un’ora circa l’alter ego Russinova-Barbara coinvolge emotivamente. E, tra sacrifici, rinunce ad una famiglia, figli soprattutto, ella riesce a fondare il partito laburista (preferendolo a quello comunista) fino ad arrivare in alto, si, a diventare il primo Presidente donna del‘900 europeo. E, prima ancora era stata Ministro del Lavoro, della Cultura, del Welfare.
All’ultima replica, domenica 12 aprile, c’è stata l’ambasciatrice di Malta in Italia Vanessa Frazier, che ha ringraziato l’attrice per avere scelto di interpretare Agatha Barbara. Russinova ha condotto personalmente le ricerche sulle fonti e steso la scrittura del lavoro diretto da Rodolfo Martinelli Carraresi.
Chiuso il sipario romano la pièce di Isabel Russinova si sposterà proprio a Malta, patria di Barbara.