
[rating=4] Melania e Rossella sono amiche da quarant’anni e giocano a burraco per ammazzare il tempo, sparlando d’altro e parlando di niente. Melania è vedova e Rossella ha un marito che non ama più, o forse non ha mai amato, ma di questo non si parla, si civetta e basta mentre si danno le carte.
Ma se qualcosa all’improvviso cambiasse? Se per un attimo la formalità irrigidita di quelle perle e tazzine da the lasciasse il posto al genuino confronto dell’amicizia?
Succede che qualcosa si rompe, si deve rompere per forza, in modo fragoroso, sgarbato, violento, si deve arrivare a strapparsi di dosso letteralmente ogni cosa per spogliarsi dell’ipocrisia che ha inamidato colletti e sentimenti e non a caso il motivo scatenante è la presunta omosessualità del figlio di Rossella. Solito testo ritrito sull’omosessualità rinnegata e offesa? Nient’affatto, c’è qualcosa di molto più profondo e se Melania e Rossella sono interpretate da due uomini (Alex Cendron; Alessandro Riceci) non è certo un caso.
Bellissimo concentrato di solitudini oltre-gender con la regia di Veronica Cruciani, in collaborazione con l’ottima iniziativa OffRome, geniale la trovata promozionale del rotolo adesivo “raccogli-peli”, sì perché i peli ci stanno, anche se a Rossella fa ribrezzo perfino la parola. Ma è proprio dal titolo che riparte tutto, alla scoperta dello “sgradevole” ma in fondo così umano che ci appartiene e deve appartenerci, cerette a parte off course!