
Ogniqualvolta un attore si prepara ad interpretare Amleto, un grande interprete storico di John Barrymore riappare e fa da guida, con consigli ed esperienze, nel difficile ruolo da vestire. Qui il fantasma è appunto l’eccelso Ugo Pagliai. Giochi di luci ed effetti sonori, squilli, piuttosto che echi di sogno, paratie semovibili e moderni artifici, all’uopo inseriti creano il successo vintage della impersonificazione e la magia della messa in scena vuoi anche nelle amletiche calzamaglie nel provetto o nell’esperto. Le scene e costumi sono di Carlo De Marino.
Siamo a New York un agente immobiliare, vivace e avvenente ragazza mostra a Andrew Rally, star della tv, un appartamento da prendere in affitto. Il caso vuole sia il castello che è appartenuto al leggendario attore John Barrymore. Tra lo stupore dell’intermediaria e il disappunto del divo televisivo, perfetto nel ruolo Gabriel Garko, per gli eccessivi orpelli gotici, l’arrivo dell’Agente artistico di quest’ultimo, Lillian Troy, interpretata magistralmente da Paola Gassman. Cerca un fermaglio per capelli smarrito lì, memore della sua relazione in quell’appartamento con il mitico John e qui siamo davvero a teatro: la sua bravura permea di abilità scenica il palco. Ha proposto ad Andrew, il ruolo in una rassegna estiva in un giardino all’aperto in città. Ha già accettato la sfida.

Scricchioli di porte, misteriosi balenii di candele, fuochi di camino, tutto si presta a una seduta spiritica rievocatrice dello spirito di Barrymore. Si farà appunto presenza ai soli occhi del protagonista e con dovizia di arte e competenza scenica porterà il nostro eroe alla difficile impresa attoriale. Contestualmente Gary Peter Lefkowitz, il produttore televisivo del giovane attore ha già in serbo per questi una serie televisiva, nella quale, consone alla sua fama da piccolo schermo, sarà insegnante in una scuola di Los Angeles, dov’è cresciuto e vive con compensi stellari, cui nemmeno è immaginabile, arrivi un attore di teatro.
Qui il dilemma “amletico” tra le due opportunità. Ma dopo quindici giorni Andrew, ormai padrone del personaggio, sarà Amleto e dopo l’ultima raccomandazione del grande maestro Ugo Pagliai a non sferzare le braccia come un banditore al mercato, andrà in scena. Questa molto ben sferzata sarà in maniera eccezionalmente brillante e ad arte da due maître du spectacle, la coppia Pagliai/Gasmann in un pas de deux, un cameo d’amore e tenerezza sublime.

E dopo un lezione di inchini per i saluti ad Andrew, gli applausi del pubblico a tutta la compagnia, a una regia attenta e ritmata quella di Alessandro Benvenuti, eccolo il crescendo scroscio di mani, accompagnerà il congedo di Gabriel Garko e dei due grandi attori, agente artistica e maestro della pièce. Inatteso l’incedere brillante di quest’ultimi ha colmato con piacevole sorpresa la platea che da sempre li ammira nelle loro peculiarità classiche e drammatiche.














