
Era il 2014 quando Daniele Finzi Pasca, drammaturgo svizzero, pubblicava il suo primo romanzo “Nuda”. Il testo narra la storia di due gemelle, diverse fin dalla nascita, una nata nel sangue, e subito caduta a terra, l’altra nata come vestita, praticamente una santa. Due destini lontani, ma legati indissolubilmente da un filo invisibile che le porterà a ritrovarsi in un emozionante quanto simbolico abbraccio.
La Compagnia Finzi Pasca, che ha al suo attivo 35 spettacoli teatrali, 3 cerimonie olimpiche, 2 spettacoli per il Cirque Du Soleil, oltre a 6 opere liriche, ne ha tratto uno spettacolo poetico e surreale, dove danza aerea e recitazione si uniscono, nello spirito che da sempre contraddistingue la compagnia. “Nuda”, in tournée in italia, ha conquistato il pubblico del Teatro della Pergola di Firenze.

Sulla scena due attrici brasiliane, Melissa Vettore e Beatriz Sayad, si alternano nell’io narrante e nel suo doppio, la gemella Anna, dando vita ad un caleidoscopico universo di personaggi e situazioni assurde e oniriche.
“Sono la prima di due gemelle. Mia sorella nacque vestita, uscì dalla pancia di mia mamma con una tunichetta immacolata. Io sono nata nuda, sporca, con gli occhi appiccicati.”
Le parole del racconto si fondono al gesto degli acrobati, ai fondali luminosi (un po’ alla Bob Wilson), all’incantevole e potente disegno dell’aria intrappolata in drappi di stoffa.
Nuda procede con il passo alato, acrobatico, come il volo della grande marionetta sorretta da fili di Francesco Lanciotti, il gioco su di un letto volante o i cerchi che si librano nello spazio scenico incrociandosi e disegnando poesia di Jess Gardolin e Micol Veglia, nelle vesti delle due giovani gemelle. Performance attoriali acrobatiche di grande livello.
Un racconto su più piani, che danza tra vita e morte, specchiandosi continuamente nelle parole, nei movimenti, nei gesti, nella musica e nei colori. Un riflesso che ingloba l’intera sala, in una scena finale da togliere il fiato.

Altro elemento primario dell’intera performance, sempre presente, dirompente e leggera, è la meravigliosa trama orchestrale composta da Maria Bonzanigo, nel contrasto tra dolce e salato, il sacro e il profano, un leitmotiv che si respira per tutto lo spettacolo.
Melodie che accompagnano e che rimbalzano nella testa anche a giorni di distanza, impossibile non ritrovarsi a canticchiarle senza volerlo.
Il demiurgo di questo universo parallelo, della fabbrica della magia, è Daniele Finzi Pasca. Con una macchina scenica e un sistema di volo perfetto, un impianto sonoro e illuminotecnico magistrale, una leggerezza poetica che raggiunge il lirismo senza mai stancare o finire nel retorico, ed una pulizia visiva e stilistica delle scene unica, raggiungibili solo grazie al grande lavoro, tecnico e meccanico, dietro le quinte.
Nuda è un lavoro sorprendente, incantevole, è teatro totale, un piccolo grande gioco ironico ed emozionante, dove senza rendercene conto ci troviamo immersi, e non possiamo che lasciarci andare, mollare gli ormeggi e gioirne appieno.