Maria Paiato regina della scena al Teatro Palladium

L'attrice veneta apre magistralmente la nuova stagione di Flautissimo

Maria Paiato apre il 27 ottobre al Palladium la nuova stagione di Flautissimo.
Maria Paiato © Fondazione Palladium Teatro

Mi è bastato leggere quei due nomi per andare spedita al Teatro Palladium il 27 ottobre. Maria Paiato che legge Ennio Flaiano. Lei una fra le più grandi attrici del nostro tempo (se non la più grande) e lui l’occhio sornione degli spleen romani. Che coppia! E infatti le aspettative non sono state deluse. Quella che su carta poteva presentarsi come una semplice lettura scenica in seno al festival Flautissimo 2024, è stata molto di più. D’altro canto Maria Paiato che legge nel senso comune in cui intendiamo questa azione, è forse un’operazione ontologicamente impossibile per il suo talento scenico.

La voce unica della Paiato raggiunge orecchie, occhi e anima della platea e plasma letteralmente la figura di Graziano. Indolente vitellone, cronista senza velleità che finisce suo malgrado a bordo di un’astronave, da cui poi sarà ridicolmente scacciato e ricondotto alla pigra realtà dei suoi giorni. Il tutto nientemeno che grazie alle sue arie da cascamorto. La Paiato lo incarna, lo modella e lo offre al pubblico in sala con tutta la profonda genuinità dell’interpretazione di una regina da palco come lei.

Il testo ironico ma sferzante è tratto da uno dei due racconti di Una e una notte, dove Flaiano mette in scena una coppia di personaggi che sono forse l’uno l’altra faccia dell’altro. Un mediocre e un disincantato, Graziano e Adriano, cronista e scrittore, entrambe in qualche modo alterego degli stati d’animo più volte attraversati dall’autore. Soprattutto nel vivere da intellettuale il periodo forse più opulento della Dolce vita capitolina.

Locandina di Flautissimo 2024.
Locandina di Flautissimo 2024.

Un ritratto perfetto, attento, irresistibile quello di Flaiano su carta e non da meno lo stesso costruito ad arte nella recitazione della Paiato. Mi piace in tal senso rimarcare con ammirazione l’impegno di una grande professionista che si presta completamente al testo. In luogo di altre colleghe e colleghe sempre un po’ avidi quando si parla di letture sceniche. Il racconto scelto per aprire la nuova stagione di Flautissimo, è forse quello che più si adatta alle molteplici sfumature interpretative di cui la Paiato è capace. Incolla su di sè l’attenzione per un’ora e non c’è verso di distrarsi. Seguiamo con lei il trascinarsi di Graziano per le strade di una Roma felliniana, talvolta in compagnia di Dori Nelson, prostituta amante di frigoriferi, poi in redazione a scivolare noncurante sui rimproveri del capo e infine sul litorale.

È qui che incontra Marta, la docile e scema donna dei sogni che però ahinoi si scopre essere una casalinga aliena in cerca di marito. È tutto surreale e vicinissimo al tempo stesso. Merito dei gesti e delle inclinazioni vocali della Paiato, che ci restituisce quasi un radiodramma in presa diretta. Ma col plus della sua figura sotto i riflettori. Che dire, cinque minuti di applausi bastano forse a chiosare questa performance straordinaria, che inaugura un cartellone molto interessante al Palladium. Sempre per Flautissimo in ambito teatrale seguiranno tre spettacoli di tre artiste degne di nota: Lucia Mascino con “Il senno”, “L’urlo di Roma” con Paola Minaccioni e Giulia Bartolini con “In fondo al Campo”.

Non mancheranno inoltre appuntamenti letterari e musicali. La stagione “Mutamenti” del Palladium proprone infine una vera e propria rinascita del bel teatro di garbatella, con diverse proposte crossemdiali fra cinema, teatro, musica e incontri di qualità assolutamente promettenti. Una “palestra di esperienze” e “nuovi linguaggi” insomma, come leggo nella prefazione al libretto di sala, che non disedegna un doveroso spazio alle nuove generazioni, non ultime proprio quelle dell’Università Roma Tre. Ben fatto!