La più meglio gioventù, Montanari e Bardani raccontano i trent’enni di oggi

La più meglio gioventù, la stand up comedy di e con Alessandro Bardani e Francesco Monatanari

Si è conclusa il 19 maggio la stagione teatrale del NEST, teatro della periferia Est di Napoli, San Giovanni a Teduccio, che nasce nel degrado di una scuola abbandonata per dare nuovo respiro a una realtà difficile da vivere e abitare. A chiudere un appassionante cartellone che ha visto alternarsi sul palco montato nella palestra dell’ex scuola grandi attori e proposte emergenti, sono stati Francesco Montanari e Alessandro Bardani, con la stand-up comedy scritta da Bardani stesso dal titolo La più meglio gioventù.

La coppia non è nuova alle collaborazioni, li avevamo visti insieme ad esempio nella serie tv “Romanzo criminale”, nella sketch-comedy per Repubblica.it “Felici e contenti – Pillole di Becchinaggio” e nel fortunato corto “Ce l’hai un minuto?” nominato anche ai David di Donatello.

Stavolta li vediamo su un palco spoglio, muniti solo di leggii e di una panchina, a raccontare con ironia graffiante i trentenni di oggi. Se da un lato infatti sono la generazione a cui è stata tolta ogni speranza di stabilità e di “crearsi un futuro”, dall’altra essi sono anche quelli che alla fine in questa situazione ci si sono accomodati e non ci stanno neanche troppo male: cercano un lavoro, ma senza troppi “sbatti”; ci provano con le ragazze, ma guai se queste “si accollano” perché al terzo messaggio sentono l’ansia di uno sposo che percorre la navata verso l’altare; vorrebbero vivere da soli e in autonomia, ma vuoi mettere la comodità di mamma che ti prepara il pranzo e ti lava le magliette? Insomma, ritrovarsi a trent’anni senza un lavoro stabile, senza una fidanzata con cui mettere su famiglia e senza una casa da mantenere in fondo non è poi così male, sembrano dirci Montanari e Bardani.

La trovata non è poi delle più originali, e gli argomenti e le battute sono spesso già sentite – la musica di oggi che non è più quella di una volta, l’amico che è andato a letto con la tua tipa, la serata in discoteca che costa un occhio della testa, ecc. – ma c’è una cosa per cui La più meglio gioventù merita di essere visto ed è l’incredibile sintonia che c’è tra i due attori sul palco. La loro complicità crea gag esilaranti e le risate abbondano non solo tra il pubblico ma anche tra Montanari e Bardani, che passano dalla recita del testo preparato, all’improvvisazione e alla narrazione di aneddoti realmente accaduti con la sincerità e la goliardia di due vecchi amici.

Mentre Montanari ci regala retroscena divertenti di vecchi spettacoli, Bardani interagisce col pubblico a briglie sciolte, corteggia le signore, provoca i mariti, prende giro il teatro stesso mostrando un pieno controllo del palco e rivelandosi il vero showman dello spettacolo che non eclissa il suo compagno ma lo esalta tirandone fuori il meglio.

La più meglio gioventù regala un’ora e mezza di divertimento e di risate irriverenti, tra battute sopra le righe e gag politicamente scorrette in cui riecheggiano film come Clerks e Coffee and Cigarettes ma anche il teatro canzone di Gaber, senza risparmiare qua e là richiami a Woody Allen, Ben Stiller, Pasolini e Beckett.

E tra una risata e un’altra si arriva al gran finale, taglientissimo, in cui Bardani dice a Montanari: “Basta Fra’, dobbiamo cambiare le cose, non si può continuare così.” e questo gli risponde: “Certo, dobbiamo cambiare, cambiamo tutto te lo prometto, domani però. Tu ora vai a casa, vai a giocare alla Snai, fatti la tua partita a PES e domani, dopo il pranzo coi tuoi, cambiamo tutto”.

Si chiude così La più meglio gioventù e con essa la stagione teatrale del NEST che non poteva scegliere finale migliore per terminare quest’anno ricco, per tutti, e sotto ogni punto di vista.