La Magnifica Illusione al teatro dell’Argine

In scena dal 11 al 27 novembre al Teatro dell’Argine, di S.Lazzaro di Savena (Bo), la nuova produzione dell’ ITC, che unisce impegno sociale, favola e gioco.

“Da dove arriva quella ragazzina che entra timidamente dal fondo della sala? Quale segreto si cela dentro all’enorme scatola magica che lentamente ruota al centro del palco? Quali meccanismi si attiveranno tirando tutte quelle leve, spingendo quei pulsanti, ruotando quegli interruttori?”

Tutte queste sono le domande, che senza l’utilizzo di nessuna parola, vengono poste allo spettatore, che incuriosito assiste in sala. Il pubblico è solo chiamato ad osservare e farsi portare dal flusso delle azioni che pian piano iniziano.

La protagonista è una giovane ragazza dalla lunga treccia bionda e il vestitino bianco. Sulla scena si trova una grande scatola, con cui scopre presto che dovrà interagire. Ed ecco che premute delle leve e mossi degli ingranaggi qualcosa succede. Da uno schermo si vedono delle azioni che succedono: qualcuno è in pericolo, viene portato lontano, sembra che sia rapito. Le immagini che appaiono non sono chiare, vanno e vengono, poi si spengono. La nostra protagonista vicendevolmente si mette all’opera, forse ha capito che con quella gigantesca macchina-giocattolo può fare qualcosa. In effetti è così. Intervenendo, come se dovesse superare degli stadi in un gioco, mette in azione la macchina, ci entra, ci esce, sistema dei pezzi, tutto questo per salvare la vita di quella persona che è forse dentro il cubo, o forse no, non si capisce. Poi lo schermo si anima ancora una volta, e lo fa quando la ragazzina sembra aver buttato la spugna. Appare un bambino in mare, che però viene salvato. Regalando allo spettatore un dolce lieto fine.

“Il nuovo spettacolo del Teatro dell’Argine che apre la stagione 2016-17 dell’ITC Teatro è uno spettacolo senza parole, rarefatto, poetico, duro (…) uno spettacolo che racconta di complicità e di altruismo, di mistero e di accoglienza, di viaggi in mare e dentro se stessi. Uno spettacolo che tenta la difficile via di parlare tanto a un pubblico adulto quanto a bambine e bambini, grazie a un linguaggio che unisce teatro di figura e videomapping, teatro d’attore e di impegno civile.”

La Magnifica Illusione, benché abbia una struttura interessante, una dimensione favolosa e ludica che colpisce lo spettatore, non ha raggiunto i fini sperati, nè attraverso l’attrice in scena (Sofia Bròcani), nè attraverso la drammaturgia.

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L’allestimento scenico ha sicuramente qualcosa che si contraddistingue, che piace. Ed è questa grande macchina-giocattolo, con cui il pubblico vorrebbe farci i conti. Sofia Bròcani, tenta sulla scena di creare una recitazione dello stupore e della fanciullezza, ma non sempre le riesce. A volte diventa clownesca, con movimenti simpatici, ma che hanno il difetto di restare appena abbozzati. Si potrebbero, invece, calcare in modo molto più chiaro e deciso, per arrivare ad un risultato attorico più incisivo.

La drammaturgia dal canto suo resta incompiuta. Molto e troppo è lasciato all’immaginazione del pubblico, tanto da mancare in questa narrazione gli elementi base, necessari al fine di raccontare una storia. E’ chiaro che questa drammaturgia ha delle potenzialità, che purtroppo restano inespresse o intravedute.

Il regista e l’organizzazione parlano dell’intento di raccontare “in modo poetico e universale di migrazione”, ma questo tema non risulta essere del tutto definito e adeguatamente delineato all’interno del prodotto scenico, cadendo relegato ad un secondo piano. La nuova produzione dell’ ITC ha ottimi intenti, sia chiaro. Lo sforzo di cercare nuovo vie per comunicare la brutalità della nostra quotidianità e ancor di più la disumanizzazione a cui l’uomo contemporaneo sta incorrendo, è mai come oggi necessario.

E’ un merito interessante, che seppur non soddisfacente dal punto di vista artistico, assume il connotato di una ricerca teatrale utile, su cui il teatro dell’Argine da tempo lavora.