Quelle ‘berve’ dei Gatti Mèzzi, tra ironia e raffinatezza a Empoli

“Berve tra la berve”, questo è il titolo del nuovo album che i Gatti Mèzzi hanno presentato ieri sera ad Empoli all’interno della rassegna “10×10” organizzata dall’ASEV per festeggiare il proprio decennale di attività.
Di fronte ad una numerosissima platea accorsa per assistere al concerto gratuito del gruppo pisano, gli artisti in scena si sono esibiti in una performance ricca di humour e di passione senza risparmiarsi, come nel loro stile.

Parlando con i due cantautori Tommaso Novi e Francesco Bottai, menti ed anime del gruppo, emerge come tutto il percorso che ha portato alla realizzazione del cd sia nato dalla domanda «Chi son le berve? Noi, o le berve? La metafora animale che giustifica le azioni umane. Ci serviamo, in questo disco, della natura per descrivere l’uomo, i suoi conformismi, le sue debolezze le sue aspirazioni. L’idea di questo disco procede anche attraverso la convinzione di poter cogliere la complessità degli impulsi che ci vengono da questo incasinato mondo in cui viviamo. Per questo non è un disco stilisticamente univoco e usa, per uscire allo scoperto, una tavolozza di colori molteplici e mescolati. Come se fosse venuta fuori una parte di noi che faceva capolino ma non riusciva a vedere la luce. Chi son le berve, vi domandiamo.»

Sul palco di sicuro le “berve” sono loro, i Gatti Mèzzi, che nell’evoluzione stilistica di questo nuovo disco, spaziano tra forme e registri sperimentali mantenendo le stile e il background popolare che contraddistingue il sound originale e ironico del gruppo.

Ormai i Gatti Mèzzi sono una realtà, i complimenti si sprecano per questi due “pisanacci” che da anni allietano e divertono sempre un più ampio pubblico con la loro musica viscerale e genuina. Quello che colpisce dei due protagonisti è la purezza e la passione che esprimono sulla scena in ogni nuovo concerto. Due veri animali da palcoscenico, che nonostante la bravura e il successo riconosciuto, mantengono la modestia e la semplicità che contraddistingue i grandi. La chiave della loro affermazione è appunto la genuinità, senza mai montarsi la testa. Una volta finito il concerto si stringono ai loro fan in abbracci, chiacchiere e bevute, mantenendo un feeling che pochi altri artisti giunti al loro livello di gradimento riescono ad avere.

Oltre ai brani del nuovo album sono stati eseguiti pezzi “classici” tratti dai vecchi album, tra i quali “Il gallaccio”, “Cacciucco Blues”, “Portami a pescare” che hanno animato e divertito un largo pubblico eterogeneo, dispensatore di applausi e risate, gradite dalla band con vari bis.