54 volte ZERO

[rating=5] Tre ore e mezzo di spettacolo costituiscono la 54esima tappa dell’Amo Tour 2013 di Renato Zero, ormai giunto al 2014. Energia e passione, lirismo e riflessione si alternano e si fondono tra loro. Il proscenio, separato dal bianco sipario che nasconde il palcoscenico, è inizialmente occupato solo da lui, Zero. Un medley di vecchi successi porta alla luce la tematica portante del concerto e, in generale, del Tour: la voglia d’amare, quella voglia che, anche per l’ennesimo appuntamento fiorentino ha contagiato migliaia di “sorcini”.

E dal proscenio il bianco sipario si apre al palcoscenico, quel punto più alto e appagante nella formazione di un Artista, come lo definisce Zero. Ed è un palcoscenico dal quale prende forma l’anima di Zero. Un’anima senza limiti, ora ermetica ora carnale, che trova espressione in un’infinita sequenza di brani. Quei brani che altro non sono che esperienze vissute, stati d’animo, ritratti, memorie del cantautore romano che ne è l’unico e indiscusso portavoce.

E su quel palcoscenico, lui, Zero, con tutti i suoi magnifici e sfavillanti costumi fatti di paillettes, lustrini e stoffe preziose e singolari, con i suoi balli, con i suoi movimenti plastici che mimano i testi delle canzoni mandando, letteralmente, in delirio le “Zerofolle” della penisola.

E con lui una famiglia di artisti: la Compagnia di ballerini acrobati – diretti dal coreografo Bill Goodson – l’Orchestra degli Amorini di Renato – costituita da oltre trenta professori d’orchestra guidati dal M° Renato Serio – e la band con Giogio Cocilovo e Phil Palmer (chitarre), Paolo Costa (basso), Bruno Giordana (tastiere e sax), Rosario Iermano (percussioni), Danilo Madonia (tastiere e fisarmonica), Lele Melotti (batteria), Stefano Senesi (pianoforte), fantastici interpreti di quell’interminabile scaletta di successi, nuovi e vecchi, costituita da: La favola mia, Amico, Cercami, Uomo no, Arrendermi mai, Siamo eroi, Chiedi di Me, Voglia d’amare, A braccia aperte, Angelina, La pace sia con te, Una canzone da cantare avrai, Morire qui, I ’70, Baratto, Un’apertura d’ali, Triangolo, Mi vendo, Vola alto, La vita che mi aspetta, Il principe dell’eccentricità, La fabbrica dei sogni, Progetto magnifico, Il carrozzone, Il cielo, solo per citarne alcune.

Amo Tour di Renato Zero

La ventottesima tournèe si prepara al Gran Finale, da Firenze a Livorno, poi il ritorno ad Ancona e, infine Mantova, la città dell’ultimo concerto dell’Amo Tour.

Quell’Amore che dà titolo al Tour trasuda da ogni testo, da ogni parola, da ogni istante, da ogni emozione, da ogni respiro ed esalta la sua innata universalità. E Zero se ne fa carico mettendo l’accento ora sulle piccole cose, ora sulle speranze, ora sulle battaglie verso il prossimo, ora sui sogni, toccando le più remote e recondite fibre dell’animo e le più oscure profondità del cuore di ognuno di noi.

Ed è lui, il Re, il Capitano di quel grande veliero che da ben un anno viaggia per la penisola, beniamino di quei tanti milioni di fans che, da mezzo secolo, lo hanno eletto a loro Mito.

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