L’Orchestra del Maggio Fiorentino ospite della Filarmonica alla Scala di Milano con Zubin Mehta e Janine Jansen

Lunedì 15 aprile alle ore 20.00 al Teatro alla Scala di Milano arriva l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino (www.maggiofiorentino.it), prima orchestra ospite italiana nella stagione della Filarmonica della Scala, che ha visto sfilare negli anni scorsi alcune tra le principali compagini europee.

Sul podio Zubin Mehta (www.zubinmehta.net), direttore musicale del Maggio dal 1985 e ospite frequente delle stagioni della Filarmonica della Scala dal 1990. L’orchestra fiorentina manca dal Teatro alla Scala da 18 anni, mentre Mehta ha diretto la Filarmonica nella stagione 2009/2010. È invece un debutto al Piermarini quello della violinista olandese Janine Jansen (www.janinejansen.com), il cui ultimo CD, dedicato a Prokof’ev, è stato pubblicato da Decca nell’ottobre 2012.

Il programma del concerto include il preludio da Chovanščina di Musorgskij, il Concerto per violino di Čajkovskij e la Prima Sinfonia di Mahler, che Mehta esegue nella prima versione del 1893 con il movimento denominato Blumine che il compositore espunse dalle esecuzioni successive.

Teatro alla Scala, Lunedì 15 aprile 2013, ore 20.00

Zubin Metha
Orchestra ospite
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Janine Jansen,
violino

Chovanščina, Preludio
Čajkovskij Concerto per violino e orchestra in re magg. op. 35
Mahler Sinfonia n° 1 in re magg. Titan

Di seguito le orchestre ospiti delle stagioni della Filarmonica dal 2007:

2007 Symphonieorchester des Bayerischen Rundfunks direttore Mariss Jansons

2008 Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, direttore Valery Gergiev

2009 Kremerata Baltica direttore e violino Gidon Kremer, pianoforte Khatia Buniatishvili

2010 Mahler Chamber Orchestra direttore Daniel Harding, soprano Angela Denoke

2011 Chamber Orchestra of Europe direttore Vladimir Ashkenazy, oboe François Leleux

2012 Staatskapelle Dresden direttore Sir Colin Davis, violino Nikolai Znajder.

Il programma

La breve introduzione della Chovanščina, opera a cui Musorgskij lavorò, con frequenti interruzioni, dal 1872 alla morte, senza riuscire tuttavia a portarla a termine (sicché lo spartito per canto e pianoforte fu successivamente orchestrato da Rimskij-Korsakov), fu scritta nel 1874 e porta il sottotitolo Sorgere del sole sulla Moscova; essa descrive infatti, con il suo andamento tranquillo e sereno, dominato da una sommessa melodia russa di chiaro sapore modale, la nascita del nuovo giorno sulla piazza Rossa, dove sorge il palazzo del Cremlino, in cui è ambientata appunto la prima scena dell’opera.

Terminato nel 1878, il Concerto per violino di Čajkovskij, giudicato ineseguibile dal dedicatario, il violinista Leopold Auer, dovette attendere tre anni prima di essere eseguito a Vienna da Adolf Brodsky (4 dicembre 1881). Il virtuosismo è in effetti posto in primo piano. Il primo movimento, Allegro moderato, presenta una struttura sonatistica assai libera, che alterna momenti di enfatica magniloquenza a distensioni di cantabilità languida e commossa. La breve Canzonetta centrale ha un carattere liricamente raccolto ed è caratterizzata da una struttura semplice. L’Allegro vivacissimo finale, di un virtuosismo a tratti straripante, e di un incalzante dinamismo ritmico, assume anche andamenti popolareschi. Il concerto, sritto rapidamente a Clarens, in Svizzera, risente del clima di serenità d’animo che ne accompagnò la composizione, essendo per il musicista ormai passata la terribile esperienza matrimoniale. 1881). Il virtuosismo è in effetti posto in primo piano. Il primo movimento, Allegro moderato, presenta una struttura sonatistica assai libera, che alterna momenti di enfatica magniloquenza a distensioni di cantabilità languida e commossa. La breve Canzonetta centrale ha un carattere liricamente raccolto ed è caratterizzata da una struttura semplice. L’Allegro vivacissimo finale, di un virtuosismo a tratti straripante, e di un incalzante dinamismo ritmico, assume anche andamenti popolareschi. Il concerto, sritto rapidamente a Clarens, in Svizzera, risente del clima di serenità d’animo che ne accompagnò la composizione, essendo per il musicista ormai passata la terribile esperienza matrimoniale.

Mahler aveva 25 anni quando, nel 1885 a Kassel, abbozzò la sua Sinfonia n.1 (ma la bozza per pianoforte a quattro mani dello Scherzo è del 1884), che fu completata a Lipsia nel 1888. La prima ebbe luogo a Budapest il 20 novembre 1889 per la direzione del compositore. La sinfonia era divisa in due parti di tre e due movimenti. Per l’esecuzione del 1893 ad Amburgo Mahler introdusse un articolato programma ispirato, sia pur vagamente, all’opera di Jean Paul: il sottotitolo Titan riecheggia il titolo di un suo romanzo e l’Andante Blumine (“raccolta di fiori”) quello di una silloge di articoli. Nel 1896, in occasione dell’esecuzione di Berlino, Mahler soppresse il secondo movimento, Blumine, che fu escluso dall’edizione a stampa (Weinberger 1899), riscoperto dal Mitchell solo nel 1966 ed eseguito ad Aldeburgh nel ‘67 con la direzione di Britten, senza comunque rientrare in repertorio. Questa so exzentrische Symphonie (Walter) in cui è lecito ravvisare in elemento di autobiografia è ad un tempo una ricapitolazione ricca di autocitazioni (tra l’altro dai Lieder eines fahrenden Gesellen) e una finestra sull’avvenire. Mahler sfiora la provocazione nel terzo movimento (Ein Totenmarsch in Callots Manier), cupo corrispettivo musicale della celebre incisione “Il funerale del cacciatore” in cui i contrabbassi riecheggiano le note di Bruder Martin.

Maggiori informazioni: www.teatroallascala.org – www.maggiofiorentino.it

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