
Venerdì 12 e sabato 13 aprile alle ore 21.00 e domenica 14 aprile alle ore 16.30 andrà in scena al Teatro del Giglio di Lucca La trappola di Luigi Pirandello, adattamento teatrale che Gabriele Lavia, interprete e regista dello spettacolo, ha tratto dalla omonima novella scritta dall’autore agrigentino nel 1912. Insieme a Lavia, nel ruolo del protagonista, Giovanna Guida e Riccardo Montillo. Scene di Alessandro Camera, costumi di Andrea Viotti, luci di Giovanni Santolamazza.
Gabriele Lavia porta in scena con intensità quella che forse è la novella più filosofica di Pirandello, interpretando un personaggio intrappolato nell’avvicendarsi delle generazioni e nell’impossibilità di sottrarsi alla seduzione femminile e al perpetuarsi della vita. Un racconto “in interni”: all’interno della casa, all’interno della persona, all’interno di un uomo che si sente ingabbiato dalla vita, dalle sue convenzioni, dalla famiglia, dall’attrazione per le donne e dai loro tradimenti.
La trappola della vita ha stretto e ingannato il nostro, con le sue abitudini e le sue infelicità. Nemmeno l’innamoramento è per lui una liberazione: una donna sposata che non può avere figli da suo marito lo seduce, gli strappa una gravidanza ma poi lo abbandona e torna dal marito. E neanche la propria casa è vissuta in libertà: con lui vive il vecchio padre malato e paralizzato, che sta terminando quella vita a cui lo ha condannato settantasei anni prima chi lo generò. Nella logica de La trappola ogni genitore è il boia della creatura che genera e che dice di amare, mentre invece la condanna a morte: i corpi mettono in trappola la vita e la conducono a morire.
Per Lavia «i personaggi di Pirandello vivono nella loro dimensione ombra col “sentimento del contrario”, guardando il mondo col “cannocchiale rovesciato”, in modo che il destro diventi sinistro, abitando l’antiterra dei Pitagorici».
Maggiori informazioni: www.teatrodelgiglio.it