Silvestro e Clementina ed è ancora Aggiungi un posto a tavola al Teatro Brancaccio

A Roma fino all'11 gennaio 2026

Aggiungi un posto a tavola
Aggiungi un posto a tavola

C’era una volta… anzi c’è, o meglio ancora, potrebbe esserci un piccolo paese di montagna che sta qui, lì, dovunque piaccia a chi sta ascoltando” la voce di ‘Dio’ quella del Maestro, anche mio, Enzo Garinei, estrapolata da quattro stagioni di repliche. Annuncia a Don Silvestro e addirittura per telefono un secondo diluvio universale. Tra l’incredulità del parroco ovvero Giovanni Scifoni, noto attore comico cabarettista, davvero brillante e completo in questa ripresa, il problema è come dirlo ai cittadini senza passare per matto.

Ed ecco la voce di lassù detta i tempi: un tintinnio di campane, la notte della procreazione e il diluvio. Al prete incaricato e curiosamente perplesso nell’essere il predestinato,  nonché il diretto interlocutore di cotanto ‘Dio’, sono assegnati tre giorni di tempo per organizzare e gestire il tutto coadiuvato dall’altissima supervisione.

Al sol gesto delle dita suonano le campane del paese e sulle note di “Aggiungi un posto a tavola”, le coreografie – quelle originali di Gino Landi  riprese da Cristina Arro’ – e la cromaticità, la fattura presiosa dei costumi nel disegno originale di Giulio Coltellacci  adattamento di Francesca Grossi, accorrono tutti i compaesani a capo il sindaco. L’eccelso attore dallo scilinguagnolo velocissimo nel gioco delle parole, dalle citazioni culturali abilissime, vuoi alla lirica, vuoi alla letteratura, vuoi alla rappresentazioni teatrali, Marco Simeoli, nonchè adattatore e regista di questa nuova stagione. Alla notizia, allo stesso modo del parroco, reagiscono  tutti esterrefatti con non celata derisione per la follia di Don Sivestro, ma se al loro cospetto il solo suo movimento dell’indice fa suonare le campane manco fosse un concerto per campane ecco che il mistero alimenta la magia e allora spettacolo sia.

Gli unici che aiutano anche in entusiasmo e fiducia sono l’amico di sempre Toto e Clementina vogliosa sempre di confessarsi e confrontarsi con Silvestro e non solo. Condividono con questi problematiche e gestione della rocambolesca missione tra una voce e l’altra di lassù. Dopo la comunicazione,  il problema è costruire un’arca, dove portare in salvo i paesani e trovare il legno per costruirla, e la scena si sposta nella casa del sindaco,  attraveso la girevole scenografia da sempre must della ditta Garinei e Giovannini. Qui Crispino, il sindaco a tavola con moglie e figlia, Clementina per l’appunto, tra nuovi ordini di legnami, disdetta di precedenti commesse, il problema lo risolve con la irrefrenabile ilarità diretta dalla sua capacità attoriale e registica.

Entra in scena la grandissima primadonna, perfetta, precisa come un orologio, empatica padrona del palco, dai tempi impeccabili, da sempre ballerina eccelsa dalle gambe da capogiro, in progressiva evoluzione di fascino, Lorella Cuccarini, nei panni di Consolazione che non la sua vis sensuale distrae tutti i mariti dalle consorti e se il problema è accedere alla prossima fase, ovvero la procreazione, ecco che la mano di ‘Dio’, la voce di Lassù fa il miracolo, e trasforma Toto in un toro da monta e tra Consolazione e Toto è fuoco e i mariti ormai accantonati dalle avvenenze delle belladonna, tornano dalle rispettive mogli.

Tutti sull’arca e “Aggiungi un posto a tavola” il leitmotiv della commedia, è l’inno per accogliere sull’ arca anche la prostituta, ormai promessa sposa di Toto, verso la quale le ottusità di un piccolo borgo creavano barriera. E mentre tra colori dei costumi e balletti di grande effetto ipnotico l’imbarcazione si costruisce e si riempie: “…Ma che peccato che sia peccato…” cantano e ballano, che magia, Silvestro e Clementina chi lo avversa e chi lo fomenta il peccato. Siiiii è bacio e tra i rimorsi di coscienza del Don e gli entusiasmi della fanciulletta, anche questa volta il nostro ’Dio’ ci mette del suo, confortando il suo adepto, ricordandogli che un nuovo diluvio arriva per cambiare qualcosa: non tutto anche nei ‘cieli’ è sempre esatto. Quindi risate, divertimento e abilità del protagonista, che se non ha la voce, nè balla come Johnny Dorelli, ma hai tempi comici brillanti e scenici da intrattenitore molto più spiccati e lo rendono davvero all’altezza del difficile ruolo di sostituto che non è assolutamente, fanno di questa nuova produzione un ulteriore successo, dopo 50 anni dal mitico debutto della commedia nel 1974, dopo 800 repliche dell’incaricato regista, nei ruoli di Toto e del Sindaco.

E diluvio universale sia, la regia maestrale e la tecnologia su un schermo trasparente fatto di sole luci, a mo’ di parete, creano la proiezione di fulmini e saette su un tappeto di movimenti coreografici multicolor, dei ballerini emuli di flutti marini in tempesta. Quindi scende il tavolo e la colomba che si poggia sulla sedia vuota ad accogliere un eventuale nuovo convenuto a tavola, il tutto suggella il finale di un capolavoro. Rispettoso, diverso ma con rigore e dignità, Bravi registi e attori e anche il pubblico che con entusiasmo, applausi e partecipazione ha apprezzato  la sfida.

 

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Drammaturgia
Attori
Allestimento scenotecnico
Pubblico
Articolo precedenteIl multiverso sonoro degli OoopopoiooO
fino-all11gennaio-2026-con-la-regia-originale-di-garinei-e-giovannini-ripresa-da-marco-simeoliAGGIUNGI UN POSTO A TAVOLA <br>ALESSANDRO LONGOBARDI Presenta Una produzione Viola Produzioni Srl <br>Commedia musicale di GARINEI E GIOVANNINI <br>Scritta con JAJA FIASTRI <br>Liberamente ispirata a “AFTER ME THE DELUGE” DI DAVID FORREST <br>Musiche di ARMANDO TROVAJOLI <br>GIOVANNI SCIFONI – Don Silvestro <br>Special Guest LORELLA CUCCARINI – Consolazione <br>MARCO SIMEOLI – Sindaco Crispino <br>SOFIA PANIZZI Clementina <br>FRANCESCO ZACCARO – Toto <br>FRANCESCA NUNZI Ortensia <br>“La Voce di Lassú” è di ENZO GARINEI <br>Regia originale di PIETRO GARINEI e SANDRO GIOVANNINI ripresa teatrale di MARCO SIMEOLI <br>ENSEMBLE <br>ALESSANDRO DI GIULIO (nel ruolo del Cardinale) CHIARA ALBI – SIMONE BAIERI - VINCENZA BRINI - NICO BURATTA – GIUDITTA COSENTINO – ANNA DI MATTEO – MATTIA FAZIOLI – SIMONE GIOVANNINI – KEVIN PECI – ELEONORA PELUSO – ANNAMARIA RUSSO – ROCCO STIFANI – YLENIA TOCCO <br>scenografie - progetto originale di GIULIO COLTELLACCI | adattat. scenografico di GABRIELE MORESCHI | costumi - disegni originali di GIULIO COLTELLACCI adattamento di FRANCESCA GROSSI | disegno luci di EMANUELE AGLIATI | disegno fonico di EMANUELE CARLUCCI/SIMONE DELLA SCALA | direttore di produzione CARLO BUTTÒ | supervisione artistica ALESSANDRO LONGOBARDI | coreografie originali di GINO LANDI riprese da CRISTINA ARRO' | direzione musicale MAURIZIO ABENI <br>assistente di produzione VALERIA SERRAINO amministratrice di compagnia IRENE ANGELOPULOS aiuto regia MANUELA SCRAVAGLIERI assistente coreografo VINCENZA BRINI vocal coach MARCO BOSCO direttore di scena ALESSANDRO CATALANO capo macchinista CRISTIAN CARCIONE macchinisti ANDREA BECCHETTI – MANUEL CARELLA – MATTEO AUSILI datore luci/video DIEGO BALDUZZI elettricista SERGIO SALES fonico di sala SIMONE DELLA SCALA microfonista MARIA CELESTE CASTALDINI adattamento costumi e sarta FRANCESCA GROSSI aiuto sarta GIULIA BALBI – trucco MICOL BARTOLUCCI realizzazione scenografie SHAPER SCENE realizzazione pedana e movimentazioni scenografie DARI AUTOMAZIONI realizzazioni costumi SARTORIA BRANCACCIO noleggio impianti luci e audio SUONO E LUCI trasporti EMANUELE FRAGRARIA foto locandina DAVIDE MUSTO foto di scena CHIARA LUCARELLI videomaker DEBORA MANZO realizzazioni contributi video MAATVISUAL&MAPPING visual e coordinamento grafico LIVIA CLEMENTI ufficio stampa SILVIA SIGNORELLI COMUNICAZIONE E SERVIZI grafica MARCO SPADONI la colomba è addestrata da FABIO FRATTARI <br>si ringrazia ALESSANDRO CARIA per la memoria storica dello spettacolo <br>si ringrazia GIANCARLO BOTTONE in omaggio al disegno luci originale <br>si ringrazia la famiglia GARINEI per la concessione dell'uso della voce di ENZO GARINEI