“Così fan tutte” al Teatro Comunale Regina Margherita di Marcialla

Domenica 28 aprile alle 17,30, al Teatro Comunale Regina Margherita di Marcialla (Barberino Val D’Elsa – Firenze) va in scena “Così fan tutte”, nella versione prosa e musica di Nuvole in Viaggio e Quint’Etti.

Dal libretto di Lorenzo Da Ponte per la regia di Paolo Ciotti. Con Michela Cioni, Paolo Ciotti, Alessandra Comanducci, Alessio Ferruzzi, Talitha Medici, Pierluca Rotolo. Musiche di Mozart eseguite dal vivo da Quint’Etti (Marco Bacci, Adriano Scoccati, Luigi Verdiani, Luca Coli, Juri Pecci).

La nota opera del genio di Salisburgo viene riletta e reinterpretata in maniera inedita e originale dal gruppo teatrale toscano Nuvole in Viaggio e dalla formazione di musicisti Quint’Etti, secondo un sistema che chiamano “Pentalogo”. Ovvero, cinque linee di lavoro come un pentagramma.

La prima linea traccia il testo dal libretto operistico. La seconda affronta le arie dell’opera, la terza la biomeccanica del movimento, la quarta le musiche dal vivo e la quinta il capriccio amoroso.

Nel dettaglio:

Il testo dal libretto operistico. L’uso della recitazione in versi, tratti direttamente dal libretto dell’opera mozartiana, nasce dall’intento di intrecciare in questo lavoro diverse linee di disegno narrativo seguendo l’idea di fondo della musicalità e della poesia. La metrica/meccanica della parola si fa partitura musicale a cui la qualità recitativa restituisca le sonorità dell’anima sulla scena.

Le arie dell’opera. La selezione delle arie musicali, oltre che al doveroso onere di rendere omaggio all’opera di riferimento, assolve al compito di stilare una partitura gestuale. Le traiettorie dei corpi, affrancati dal peso del linguaggio verbale, si evolvono in una non-danza di azioni e relazioni, inscrivendosi nel loro elemento originario arrangiato per questo lavoro.

La biomeccanica del movimento. Lo studio biomeccanico sulle linee del movimento scenico si pone l’obiettivo di sottrarre le immagini al loro inafferrabile vorticare nel fluire creativo e di restituirle in un disegno stabile in cui ogni elemento compartecipi alla costruzione del risultato finale: l’architettura scenica.

Le musiche dal vivo. La scelta di utilizzare le musiche eseguite dal vivo viene dall’esigenza di rendere quanto più possibile vivifico il lavoro; sia nell’atto performativo come risultato finale, sia nel processo di costruzione che restituisca alla musica le sue possibilità di modulazione espressiva che possono variare in base al progresso del lavoro e alle relazioni con gli altri livelli narrativi.

Il capriccio amoroso. L’architettura di questo dramma giocoso è edificata su un divertente gioco di simmetrie. Le due coppie originarie (Fiordiligi e Guglielmo, Dorabella e Ferrando) sono perfettamente speculari. A questo incrocio, lo scambio di coppie insito nella scommessa sembra portare ordine. A queste geometrie non sono estranei nemmeno i rimanenti personaggi (Don Alfonso e Despina) i quali, seppure non partecipino ai giochi amorosi, sono attivi spettatori e incitano i protagonisti alle nuove unioni, nonché ad una filosofia di vita meno rigorosa. Un’osservazione va fatta in merito al rapporto tra musica e libretto: sulle geometriche simmetrie del libretto di Lorenzo Da Ponte, attratto dal carattere giocoso dell’aneddoto, la musica mozartiana si ammanta di caratteri elegiaci, quasi tragici, e l’ironia del tardo-Mozart si trasforma in rassegnazione.

Organizzazione generale dell’associazione culturale “Marcialla”, in collaborazione con i comuni di Barberino Val D’Elsa, Tavarnelle Val di Pesa e Certaldo. Con il sostegno di Regione Toscana – Sipario Aperto e Banca di Credito Cooperativo di Cambiano. Sponsor: Atop, Unicoop Firenze, Fattoria di Sant’Appiano e Castello di Gabbiano.

Maggiori informazioni:  www.teatromargherita.orginfo@teatromargherita.org.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here