I “Discorsi alla Nazione” di Ascanio Celestini arrivano all’Arena del Sole di Bologna

Da giovedì 10 a domenica 13 aprile, nella Sala Grande del Teatro Arena del Sole di Bologna arriva Ascanio Celestini con lo spettacolo Discorsi alla NazioneUno spettacolo presidenziale scritto, diretto e interpretato dallo stesso Celestini.

Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio. Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico.

Ascanio Celestini

“Cittadini! Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siete sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione.”  Questo è l’incipit di uno dei tanti “discorsi alla nazione” contenuti nel nuovo spettacolo di Ascanio Celestini. A parlare sono gli abitanti di un condominio che provano a prendere il potere o almeno se lo immaginano: un potere che è cambiato come è cambiato il mondo in cui viviamo e che quindi ha delle forme e dei contenuti inaspettatamente ambigui. Così anche i discorsi del potere diventano ambigui: slittano da destra verso sinistra e viceversa senza nessun apparente discrimine.

I condòmini di Celestini parlano da tiranni consumati, ormai avvezzi alla retorica televisiva. Tuttavia sono in crisi di identità e non riescono a riconoscersi nei propri simili e con loro allearsi: l’uomo medio si trova ad affrontare il linguaggio del potere, il populismo di cui è intriso, facendo emergere la carcassa di un paese allo sfacelo, dove in realtà i cittadini si sono arresi al loro destino da sudditi. E la riflessione acutamente ironica di Ascanio Celestini si sposta dunque sul significato politico delle parole, da salvaguardare in questa confusione imperante, che perpetua – nella visione di Celestini – l’oppressione da parte del sistema.

A concludere lo spettacolo, infatti, sarà proprio il discorso di un tiranno vero, surreale ma non troppo, che dal punto di vista della classe dominante metterà a nudo e, paradossalmente, cercherà di risvegliare le coscienze assopite, facendo riecheggiare più volte gli echi di memoria gramsciana come la celebre frase “Bisogna opporre al pessimismo dell’intelligenza l’ottimismo della volontà”.

In contemporanea, in Sala InterAction, dall’8 al 13 aprile, proseguono le repliche di Totò e Vicè con Enzo Vetrano e Stefano Randisi.

Prezzi: da € 7,00 a € 23,00

Maggiori informazioni: www.arenadelsole.it

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