
In un luogo silenzioso, i raggi di sole fendono e scaldano una distesa di olivi, l’erba si risveglia attirata dal tepore mattutino e accende un verde che è tipico toscano. Siamo su Monte Morello, alle cui pendici, ancora riposa Sesto Fiorentino.
Prima di arrivare, gli Occhi ci mostrano l’interno della cripta della Pieve di San Severo a Legri. Le sue mura racchiudono una storia lunghissima e le sue pietre portano i segni del tempo almeno dal 983 D.C.
I volti austeri dei santi, restano in posa dentro la loro pittura mentre gli Occhi passano, scrutano, domandano. Un viale alberato separa Calenzano e Vaglia, e unisce Fulignano di Qua con Fulignano di LÃ . Nel terreno si apre una grotta, ce la indica il signor Giovanni.
Proseguiamo lasciando al vento i muggiti delle mucche e l’odore dei cavalli. Sotto il frenetico passaggio delle macchine sul viadotto dell’autostrada, si deteriorano alcune case coloniche abbandonate, gli Occhi rubano loro un ricordo, prima di lasciarsi catturare dal rumore dell’acqua che sgorga a cascata sul torrente Chiosina.
LÃ dove probabilmente giaceva una costruzione medioevale a scopo militare, adesso una luce ambrata illumina il campanile della pieve di San Donato. Davanti a noi, la valle del torrente Marina.
La bandiera italiana sventola a San Giovanni in Petronio, il paesaggio di Barberino del Mugello si scioglie liquefatto dentro il Lago di Bilancino, poco lontano alcuni motociclisti alzano la polvere sullo sterrato. È quasi ora di pranzo, il profumo dei pomodori freschi riempie il paesaggio, il signor Ottavio gira con cura la pomarola nella sua casa di campagna.
Insieme agli Occhi che ci accompagnano lungo questo percorso attraverso Monte Morello, si incontrano altri viaggiatori, sono le persone che popolano luoghi silenti e pieni di vita. Abitano gli scorci in cui ritrovare vecchi ricordi, come la signora Filomena, nata nel 1914, che ricorda la sua giovinezza lasciando perdere lo sguardo sul profilo del Monte che occupa la finestra.
Conoscere queste persone, dischiude piccoli mondi nascosti che gli Occhi catturano. La signora Stefania sta preparando la ricotta con il latte di pecora, qualcuno sale a trekking, un ciclista si avventura fuori sentiero divincolandosi tra l’intreccio dei rami. La signora Cristina stende la pasta, mentre al maneggio stanno preparando i cavalli. C’è anche chi ha lasciato tutto per ritagliarsi un angolo di quiete a Pescina, Vaglia. Come lo scultore olandese David Kessler, il quale vive con la famiglia nella Casa del Rio.
Lungo questo viaggio, è impossibile non incontrare gli abitanti del bosco. Alcuni rimangono seminascosti a spiare gli Occhi che accarezzano la natura, altri sono intenti a preservare la loro specie.
La Pieve di Sant’Andrea a Cercina domina un tappeto di rigoglioso frumento.
Il verde lascia spazio a fiumi dorati di campi di grano che lambiscono gli olivi. Le stagioni si alternano mutando piano i propri colori. Tra le foglie, le prime pennellate autunnali.
Anche il cielo cambia continuamente forma attraverso le nuvole. E adesso, là dove sembra notte, si nasconde già il nuovo giorno.
Questa è solo una piccola parte del viaggio che potrete fare attraverso 650 fotografie a colori raccolte nel libro Monte Morello storie, bellezze e la sua gente. Opera realizzata dagli Occhi attenti dei fotografi Egisto Nino Ceccatelli, Mauro Casi e Francesco Bolognini.