Basquiat “the king” in mostra al Chiostro del Bramante a Roma

In mostra fino al 30 luglio 2017 le Opere dalla Mugrabi Collection

Jean-Michel Basquiat

Finalmente una mostra come si deve. Qualche maligno forse l’additerà come troppo commerciale o sul modello americano in senso “pop”, eppure è proprio questo equilibrato mix di cultura popolare ed esegesi critica divulgativa che fanno dell’allestimento a cura di Gianni Mercurio con la collaborazione di Mirella Panepinto una riuscitissima “exhibition”. Sarà che Jean-Michel Basquiat in fondo viene dalla strada e quel suo stile underground rimpastato di arte africana, è più vicino a noialtri poveri di dottrina artistica di chiunque altro un po’ più in alto nella gerarchia sociale. Eppure questo allestimento ragionato con un percorso audio per nulla tecnico e anzi ricco di aneddoti e spiegazioni essenziali, riesce nel suo intento: avvicinare il grande pubblico, poco importa se poi a farla da padrone sono gli scatti sui social sullo sfondo della corona-marchio dell’artista, che campeggia in forma di neon gigante in una delle sale mostra, o le foto in sequenza rallentata dei visitatori che prendono a pugni un sacco da box sotto l’egida dell’assunto “fight for you dreams” graffitato sul muro.

Una delle opere di Basquiat in mostra al Chiostro del Bramante

Ciò che conta davvero è che si tratta di un’esplorazione che accompagna il pubblico alla scoperta nel senso più profondo del termine di un artista “maledetto” (anche per lui il 27esimo fu fatale) che sin da bambino aveva fieramente deciso di autoincoronarsi re dell’arte contemporanea e ci riuscì. Non ancora trentenne poteva dirsi amico di artisti del calibro di Andy Warhol, le sue opere erano già vendute per cifre esorbitanti e non lesinava interviste in cui dichiarava di voler essere ricordato nella sua unicità di artista e non come nero. Intensi, a tinte forti, pieni di parole e immagini dell’infanzia i quadri di Basquiat rimandano quasi ad un universo onirico, dove parole e immagini si compenetrano creando forme e colori originali. Bellissima la serie dei piatti, così come gli enormi dipinti-denuncia realizzati assieme a Warhol, ogni quadro è una finestra sul mondo interiore di un giovane incantatore d’anime, libero e folle come i più grandi.