Nel mormorio della sala gremita del Teatro Cantiere Florida di Firenze, un pannello luminoso sulla scena, emette segni vitali accendendo e spegnendo le proprie lampadine, quasi ad evocare un moderno dispositivo tecnologico in procinto di registrare un segnale sonoro, forse quello del pubblico. Di lì a poco diverrà l’elemento scenografico principale, dove scorreranno le date dell’originale timeline de L’angelo della storia, di Sotterraneo.
Un angelo che guarda indietro, mentre il vento del progresso lo spinge avanti. Questa è l’immagine che il filosofo Walter Benjamin ha usato per descrivere la storia, e che la compagnia teatrale Sotterraneo ha preso come spunto per la performance.

Un viaggio attraverso le epoche, in un continuo avanti e indietro tra passato e futuro, montaggi e smontaggi: i cinque elementi della compagnia raccontano, in modo unico e avvolgente, passando da un registro all’altro, una miscellanea di episodi distintivi della bizzarra storia del genere umano. Episodi che mettono in relazione personaggi a distanza di anni o di secoli, dall’Antartide al Giappone, passando per l’Europa e l’Oceano Atlantico. Tanti sono i volti e le storie che scorrono, che stupiscono, emozionano, divertono e che fanno riflettere sul senso e il ruolo della storia e sul nostro farne parte.
Uno spettacolo corale che parla anche dell’irripetibilità del momento, ovvero della capacità di cogliere il senso e il valore di ogni frammento della storia, anche quando sembra irrilevante o incomprensibile.
La scrittura teatrale di Daniele Villa attinge da aneddoti storici, in parte paradossali, colti nel momento dell’azione, sfoltiti dalla retorica del racconto, che creano una rete di narrazioni asciutta, originale e ironica.

Sotterraneo riesce a restituirne una lettura energica e innovativa, con l’aggiunta di elementi trasversali come la danza e la musica, oltre a tanta azione, la regia di Sara Bonaventura, Claudio Cirri e Daniele Villa è una macchina perfetta, attentamente oliata e che gira a cento all’ora, senza sbavature, soste o esitazione, che ha portato con merito L’angelo della storia ad essere premiato con il Premio UBU come miglior spettacolo dell’anno 2022.
Valorosa la performance attoriale di Sara Bonaventura, Claudio Cirri, Lorenza Guerrini, Daniele Pennati e Giulio Santolini, con grande affiatamento danno vita ad un ventaglio variopinto di situazioni, personaggi ed immagini sorprendenti e potenti. Un andirivieni tra linee temporali e longitudinali complesso, reso esemplare, che solo la scatola immaginifica del teatro può ospitare.
L’angelo della storia, inaugurazione della stagione di prosa del teatro fiorentino, dove le arti performative contemporanee trovano casa, è stato accompagnato da due serate di sold out, con un pubblico coinvolto ed entusiasta.
Lunghi applausi per uno spettacolo che tra connessioni e interrogativi, corre veloce, come passa rapidamente il tempo, con la sua unicità del momento, che solo il teatro sa così bene trasmettere e fissare nella memoria.
Visto e apprezzato nell’unico sabato 11 novembre 2023 possibile.