
Entra la fisarmonica un assolo ed ecco il sassofono alto un piccolo intro ed ecco l’imperterrito ensamble di Alessandro Marinelli e Davide Carini rispettivamente, su un podio, l’unica finestra sul mondo esterno. Ed eccoli i protagonisti lui e lei e i colori dello spettacolo sono blu notte con qualche dettaglio in rosso fuoco passione, in un tutto occulto e sensuale. Sara vestitino blu notte e decolletes rosso appunto e Richard completo a quadretti tone sur tone blu notte camicia bianca e cravatta grigio argento, sciattamente annodata. Lei ha una amante e lui una ‘puttana’. E tutti i personaggi della storia hanno consapevolezza del menage libertino.
“Restate a casa stasera?… A più tardi” Dolores e Max nel pomeriggio sensualità, libidine, giochini provocanti, in ginocchio l’uno e in piedi l’altra, e viceversa, ammiccamenti continui, ma sia lui che lei nel mentre sono con/nelle braccia dell’altro pensano e raggiungono l’amplesso pensando rispettivamente alla propria moglie o marito. Si entrambi sposati e tra bilanci e prospetti, i detti insieme ma gli altri ad amoreggiare.
Si a cena eccoli di nuovo Sara e Richard rispettivamente Claudia Spedaliere e Luca Pennacchioni, lei mostro di abilità nel cercare sensualità, sinuosa e provocante come un serpente, in un palco all’aperto con allestimento scenico essenziale, capace di freddare l’intrigante mascolinità senza preliminari, tutto risultati e poche lungaggini, di lui protagonista, nonché regista. Ma la cena non è pronta “Cena fredda stasera. Ti secca?” prosciutto e pane in cassetta. Ahahaha…ma si sa se hai altro da fare…!
La Compagnia della Farsa è di nuovo in scena con uno spettacolo, alla prova di lancio, di Harold Pinter, acuto osservatore delle contraddizioni e delle formalità, raramente in sintonia nel vivere di oggi, il mordi e fuggi che lo contraddistingue chiede effusioni che con difficoltà esulano dalla libidine, per raggiungere la sensualità e tantomeno la passione.

Troppa normalità che strano a dirsi richiederebbero una bomboniera di ambientazione per cogliere l’attenzione costante dello spettatore che in un parco laddove il minimalismo sarebbe la cifra dell’autore inglese, no, fa fatica a decollare, nonostante la regia, come sempre, abbia mantenuto alto il ritmo della recitazione e della messa in scena, nonché si sia curata di aggiungere ragguardevoli sottolineature e commenti musicali con due bravi musicisti che suonano dal vivo sempre con trasporto e immedesimazione.
Ed eccoci alla fine della pièce tra l’ora del te e l’ora dei sussurri, e sul palco sempre loro sul pavimento a simulare un amplesso. L’applauso del pubblico arriva, quasi 40 spettatori, un bel risultato per essere l’ultimo giorno di agosto.