
Per la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale (World Ip Day 2017), martedì 16 maggio, si è tenuto a Roma un interessante convegno con due panel finali di addetti ai lavori tra i più prestigiosi del mercato cinematografico e le testimonianze anche di alcuni professionisti del web, che hanno preferito costruire una propria offerta al pubblico in competizione con le tv generaliste o proporre film senza passare per le tradizionali sale.
L’evento, accompagnato dalla costante domanda “L’innovazione digitale: nemica o amica dell’audiovisivo?” a cui i relatori sono stati chiamati a rispondere, è stato organizzato dalla Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) in collaborazione con l’Associazione Civita e si è tenuto, a partire dalle ore 10, presso la sede di quest’ultima (Sala Gianfranco Imperatori – Piazza Venezia, 11). Ha moderato gli interventi il noto critico cinematografico Marco Spagnoli. Si è discusso sulle “Opportunità, prospettive e criticità per l’intero settore”. Federico Bagnoli Rossi segretario generale della Fapav ha introdotto i lavori, che hanno visto in sala anche gli studenti della Luiss Writing School for Cinema & Television. Ogni anno la Giornata Mondiale della Proprietà Intellettuale rappresenta un’occasione per approfondire il ruolo che questi diritti (copyright, brevetti, proprietà industriale) svolgono nella promozione dell’innovazione e della creatività.
Il tema proposto quest’anno da WIPO (World Intellectual Property Organization), “Innovation – Improving Lives”, ovvero come l’innovazione è in grado di migliorare la nostra vita è stato accompagnato nella sede romana di Civita dall’interrogativo su come frenare questo “furto intellettuale” che si consuma in rete a colpi di download. Un’esperienza già tristemente nota, prima ancora che al settore cinematografico al mondo musicale di ogni ordine e grado di genere.

Il settore della creatività e della produzione dei contenuti audiovisivi nello specifico, ha subìto numerosi cambiamenti, ed è oggi sempre più semplice fruire di un contenuto audiovisivo dove e quando vogliamo, grazie alle numerose possibilità offerte dall’industria e dai mezzi (tablet, Ipad, smartphone, pc, etc.). Allo stesso tempo, però, la pirateria, spesso agevolata dallo sviluppo tecnologico, rappresenta una forte minaccia per il rafforzamento del comparto audiovisivo. Come uscirne? “Oggi vedo in giro gli effetti dannosi del “Dunning-Kruger”, ovvero, l’essere talmente incompetenti in una materia, nemmeno da esserne consapevoli, non riconoscerlo e facendo pure dei danni, per questo insisto sul binomio formazione-informazione quando si parla di cinema” ha esordito Francesco Rutelli presidente Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali), in partenza per il Festival di Cannes. “L’Anica ha una funzione storica, cruciale nei passaggi della filiera cinematografica italiana, e tiene al rispetto ed alla difesa del diritto d’autore, dimostrandolo con la recente campagna “Io faccio Film” in collaborazione con Fapav, MPA ed Univideo, per uscire dalla pirateria e riconoscere agli autori il doveroso riconoscimento. – ha detto Rutelli – Pensate che la pirateria divora tra il 25 ed il 30% del lavoro fatto. Contrastare lo sciacallaggio è un dovere. Ho incontrato l’altro giorno all’Anica Renzo Rossellini, che sta mettendo su un grande archivio sul padre Roberto, fatto di foto, articoli, contratti, film e tutto quanto lo abbia riguardato, in occasione dei 40 anni dalla morte, avvenuta il 3 giugno 1977. Ed allora come si fa? Lo mettiamo on line in modo gratuito? In modo che anche le future generazioni ne possono beneficiare e conoscerlo per i flm che ci ha lasciato? O non lo mettiamo on line per evitare lo “sciacallaggio”? Lo mettiamo a pagamento? Il dibattito è aperto. Rossellini ha fatto tra i più bei film italiani dello scorso secolo. Io sono per la libera navigazione ma non per la navigazione pirata. Siamo abbastanza maturi come europei per stabilire il diritto di accesso con il divieto di pirateria e di saccheggio. Questo confronto oggi lo trovo dunque davvero interessante”.
“Oggi è la festa delle idee” il commento di Federico Bagnoli Rossi (Fapav), introducendo un progetto realizzato dalla brava Chiara Imbriale, per poi puntare il dito contro le nuove forme di pirateria: le “pay tv”. “Il cinema è un generatore di passioni – ha aggiunto – non è solo industria è qualcosa di più, 14 miliardi di euro con 180mila posti di lavoro grazie all’audiovisivo, nell’Ue la proprietà intellettuale genera il 38% dell’economia, il 28% dei posti di lavoro esistenti in Europa, il danno della pirateria audiovisiva è di oltre 500 milioni di euro l’anno con 1.239.000 visioni illecite giornaliere in Italia di copie non originali di contenuti audiovisivi. Ha ragione il Presidente Anica Rutelli, è un mercato unico digitale nel prossimo futuro e gli advertising dovranno essere coinvolti. Tutelare la proprietà intellettuale significa tutelare il futuro dell’industria”.
L’annuncio poi di Daniel Frigo (Presidente e AD The Walt Disney Company Italia): “Abbiamo deciso di fare meno film, ma la rete digitale è una innovazione ed una grande opportunità, tuttavia i ragazzi vanno educati e lo dico come padre di un figlio di 15 anni”. Per Luigi De Laurentiis Produttore Filmauro: “Vorrei parlare della digitalizzazione come amica, oggi c’è una presenza di contenuti maggiore rispetto al passato, ma l’Italia è un Paese che è rimasto molto indietro, con le tecnologie di oggi possiamo realizzare grandi cose a il pubblico va alfabetizzato, abbiamo ancora tv generaliste che occupano tanto spazio se pensiamo che sugli autobus circolano ancora cartelloni che lanciano una serie tv con protagonista l’ennesimo commissario. Negli Stati Uniti ci sono film che nemmeno passano più per le sale cinematografiche ma direttamente sulle tv a pagamento e lo dico pur amando io per primo la sala per vedere un film, ci sono affezionato e sono convinto che la pirateria avrà una vita sempre più difficile”. Gianluca Guzzo, Fondatore ed Ad di Mymovies.it (nato nel 2010) ha testimoniato che ha sempre fatto un lavoro di “formazione”, che “la tecnologia è stata una delle cose più importanti messe in campo” e che mai ad oggi “c’è così tanta euforia nel settore”. Cosa serve allora? “Lavorare con maggiore appeal e marketing, rendere più semplice di andare al cinema, dobbiamo usare il telefonino anche per vendere, acquistando diverse ore prima i biglietti”. Tra le novità introdotte da poco dal suo portale l’uso delle “videorecensioni” fatte dagli stessi attori “in modo da stare al passo con i tempi” ed infine “educare l’audience”.
Giorgio Tacchìa Presidente ed Ad di Chili Tv ha spiegato che quando è nato il suo progetto si è scelto di “collocarsi dove non ci fosse competizione. Chili oggi è presente in 5 Paesi fra cui Polonia ed Austria e la scorsa settimana abbiamo festeggiato un milione di clienti. Siamo un’azienda che ha puntato sul “multilanguage”. Quando sei pronto e metti benzina a quel punto è difficile fermare la corsa della macchina!”. Luca Pirolo, direttore Luiss Creative Business Center: “L’utente medio è il millennials. Oggi la corona si è spostata, prima si diceva che il Re fosse il contenuto, ma permettetemi di dire che poi la Regina è la distribuzione. Amazon ha capito che il cliente non è solo consumatore, come in tutti i settori, compreso quello degli audiovisivi, affronta il problema della globalizzazione”. Per Rossana Rummo direttore generale Biblioteche ed Istituti Culturali del Mibact: “Siamo tutti consapevoli che le nuove tecnologie sono opportunità ed ha ragione Rutelli occorre rispettare la territorialità, vanno garantite le nostre industrie, ci dev’essere la responsabilità degli intermediari, chi intraprende quest’attività deve avere responsabilità. Il mercato europeo va potenziato perché è il nostro mercato però bisogna farlo con delle regole”.
In occasione dell’evento, sono stati consegnati i Premi Fapav, andati a Rossana Rummo del Mibact, impegnata nella tutela del Diritto d’Autore e le opere dell’ingegno ed ai registi di “Mine” Fabio Guaglione e Fabio Resinaro, i quali, a pochi giorni dall’uscita in sala del loro film, hanno lanciato un importante appello agli utenti del web, invitandoli a vedere il loro film al Cinema e non su siti pirata, per rispettare il lavoro delle 248 persone che si sono impegnate a realizzarlo. In particolare Guaglione ha postato un commento proprio su un noto sito pirata (a cui è seguita un’accesa discussione tra gli stessi fruitori) scrivendo così: “Guardatelo al cinema, per favore. E’ la richiesta di uno che ci ha sputato sangue per 3 anni e mezzo per realizzarlo. Ed in più…il film può piacervi o meno ma abbiamo lavorato duro per confezionare uno spettacolo audiovisivo potente per la sala. E’ veramente un appello accorato. Grazie”. Guaglione ha riferito che a chi gli domanda quando ci sarà il suo nuovo film risponde che “se lo vedrete sui siti pirata probabilmente non ci sarà mai più un secondo film!”

Le conclusioni sono state affidate al “padrone di casa”, Nicola Maccanico Vice Presidente Vicario Associazione Civita, che del settore, se ne intende. Nel 2004 entra in Warner Bros come Direttore Marketing e nel 2009 è promosso a Direttore Generale.
Dal dicembre scorso, nella prima seduta del CdA, è indicato come Amministratore Delegato della neonata Vision Distribution frutto dell’accordo tra il Gruppo Sky Italia e cinque tra le principali società di produzione indipendenti italiane: Cattleya, Indiana, Lucisano Media Group, Palomar, Wildside: “L’illegalità danneggia l’intero comparto, non dobbiamo essere timidi nell’aggredirla, – ha detto Maccanico – e si combatte anche con delle norme specifiche” richiamando al proprio dovere la politica che non interviene con “scelte anche impopolari ma giuste che fa fatica a prendere. Negli altri Paesi le scelte impopolari si prendono ad inizio legislatura in maniera tale che il tempo le faccia dimenticare, ecco, quel tempo in Italia non c’è mai stato. Io vivo di cinema ed è oggi, una parte del tutto. Occorre un “cambiamento”: rubare un film è come rubare un golf”.