
[rating=3] Il Macbeth di William Shakespeare ha ispirato negli anni diversi adattamenti cinematografici, tra i quali vanno ricordati almeno quelli di Orson Welles, Akira Kurosawa e Roman Polanski
. Il 5 gennaio scorso è arrivato nei cinema italiani l’ultimo in ordine di tempo di questi adattamenti, Macbeth
, diretto dall’australiano Justin Kurzel.
Presentato al Festival di Cannes nel 2015 (dove era tra i candidati alla Palma d’Oro), il film di Kurzel vede la presenza dei divi Michael Fassbender e Marion Cotillard nei panni della diabolica coppia di protagonisti, l’usurpatore Macbeth e la spietata Lady Macbeth. La sceneggiatura del film, scritta da Jacob Koskoff, Michael Lesslie e Todd Louiso, nella sostanza è fedele alla trama e ai dialoghi della tragedia di Shakespeare (le battute “mitiche” che hanno fatto la fortuna di tanti attori e attrici nel corso dei secoli ci sono tutte, da «è un pugnale, questo che vedo davanti a me…» a «La vita non è che un’ombra che cammina…» ecc. ecc.), anche se non mancano parti rielaborate o completamente nuove, come la scena iniziale del funerale del figlio dei due protagonisti (assente nell’originale) o come la brillante “riscrittura” alla quale sono stati sottoposti i personaggi delle streghe: se in Shakespeare le «sorelle fatali» sono tre, e dal testo si evince che hanno delle sembianze quantomeno inquietanti, nel film sono quattro (una strega bambina che non parla mai, una strega giovane, una strega adulta e una strega di mezza età) e hanno un aspetto alquanto dimesso e inoffensivo.
Sotto il profilo della forma Macbeth è un film azzeccato, è ben fotografato e può contare sulla bellezza mozzafiato dei luoghi nei quali è stato girato (in Inghilterra e in Scozia), oltre che su alcune sequenze molto suggestive dal punto di vista estetico e cromatico, come quella della battaglia finale e della morte di Macbeth, dominata dal colore rosso del sangue e del fuoco. Sotto il profilo recitativo, i due protagonisti (soprattutto Fassbender) sono bravi – pur senza guizzi e slanci particolari – a dare corpo, anima e dolore a questi due grandi eroi tragici della cultura mondiale, e lo stesso vale anche per gli altri attori e attrici del cast. I bei costumi sono stati creati da Jacqueline Durran, vincitrice del Premio Oscar per i costumi del film Anna Karenina con Keira Knightley.
In conclusione si può affermare che Macbeth sia un film bello ma non eccezionale, un prodotto medio ben “confezionato” e recitato, ma privo delle caratteristiche che fanno di un film un capolavoro o più semplicemente un grandissimo film.