
[rating=4] Al teatro Testaccio (un vero e proprio gioiellino del panorama culturale romano) è andato in scena, con un grande successo di pubblico, il 31 dicembre ed il 1 gennaio, ed in replica dal 15 al 17 gennaio, “Per esempio noi”, con i testi di Lillo e Greg, Marco Fiorini e Marco Falaguasta e con la regia di quest’ultimo, uno spettacolo a dir poco piacevole e brillante, dove si parla di figli, nonni e genitori, ma anche di paternità consapevole ed altri temi attuali, il tutto presentato ed approfondito in maniera ironica e divertente e coinvolgendo a più riprese il pubblico. Sul palco solo due attori: lo stesso Marco Falaguasta e Marco Fiorini, bravissimi ed espressivi, uno spalla dell’altro e viceversa, che interpretano le varie scene strappando risate ed applausi sinceri.
Uno spettacolo in cui si ride, dunque, ma si riflette anche su quanto e come siano cambiati i tempi ed i nostri comportamenti, per cui si finisce col riconoscersi nelle battute e nelle considerazioni degli attori.
Oggi le nonne sono diventate “strafighe” impegnatissime ed i figli ci chiedono per colazione yogurt delattosato e noi, per esempio (parafrasando forse giustamente il titolo dello spettacolo) e volendo essere sinceri, rimpiangiamo i vecchi tempi e l’enorme tazzona con il latte bollente che la nonna ci dava per inzupparvi il buon pane raffermo.
Particolarmente divertente ed emblematica su tutte la lunga scena del “Presepe vivente” con una Maria ed un Giuseppe sperduti nel deserto (in una grotta al freddo e al gelo proprio come nel canto natalizio!) che, dubbiosi e ignari del miracolo che si sta per compiere, si meravigliano perché accanto all’arrotino, alla lavandaia ed ai pastori davanti a loro ci sono anche i due Marò, il sindaco Marino e Maria Elena Boschi e credono che tutto ciò si riduca ad un mistero della fede, come a significare che per noi poveri umani alcune “verità” non saranno mai spiegabili e comprensibili.