La verità: un viaggio surreale e visionario alla ricerca del bello e del vero

[rating=4] Nel Natale 2010 Daniele Finzi Pasca si trova a Montreal ( città natale di Julie Hamelin, moglie e collaboratrice artistica) quando viene raggiunto da una telefonata di un amico.

In una cassa di legno, nel deposito del MET di New York viene ritrovata una grande tela degli anni ‘40 dipinta da Salvador Dalì e utilizzata all’epoca per l’Opera Tristano e Isotta di Wagner. La fondazione che l’ha presa in custodia vorrebbe farla “tornare in scena”.

E’ un’occasione unica per il regista svizzero e il suo staff: un’enorme tela surrealista che offre suggestioni e spunti potenti. Gli spettacoli possono avere tante genesi e seguire strade diverse: la Verità in scena al Teatro Bellini di Napoli fino a domenica 13 Novembre nasce sotto la stella di Dalì.

La libertà di espressione “ fuori dagli schemi”, il rifiuto della razionalità e l’uso dell’immaginazione sono tra i cardini del manifesto surrealista in linea con la poetica della compagnia Finzi Pasca.

Un gruppo eterogeneo di caratura internazionale, acrobati, clown, giocolieri, musicisti, danzatori accomunati da un percorso di ricerca che ha i piedi ben piantati in aria e trova asilo nel mondo del sogno e dell’immaginario.

La Verità di Finzi Pasca

Un banditore imbonitore ha in carico la vendita all’asta della grande tela, il ricavato sarà destinato alla costruzione di un ospizio per artisti ormai inzallanuti. “A volte una cosa sembra brutta, invece è contemporaneo” è l’ ironico commento tecnico affidato ad un acrobata in tutù rosso.

E’ uno spettacolo visionario, onirico che prende le mosse dalla tela per portare sul palco elementi, immagini, simboli che si fanno macchine sceniche e si incarnano nei corpi dei 13 performer. Gli artisti in scena sono straordinari, non accade spesso di vedere nei teatri italiani performer così completi e capaci di mettere le proprie abilità al servizio di un “sogno comune”. Un lavoro scenotecnico impressionante, degno delle grandi produzioni internazionali ed il successo che questo e gli altri spettacoli della compagnia hanno in giro per il mondo fa da garanzia.

Teatro di figura, giochi d’ombra, numeri da varietà, corpi sospesi, acrobazie funamboliche, discipline orientali, marionette, proiezioni video, piume e paillettes: è il circo contemporaneo che porta i “numeri” dalla strada e dal tendone nei teatri più importanti del mondo. Il palco diviene luogo del sogno e dell’impossibile. Un acrobata sulle stampelle, un toro su un monociclo, soffioni giganti che possono spargere il seme della poesia, teste di rinoceronti sotto grandinate di tappi di sughero sono solo alcune delle tante visioni che impressionano la memoria. Il linguaggio del surrealismo evoca i fantasmi dell’inconscio e muove corde profonde che superano i ragionamenti. Tutto è volto alla ricerca della Verità.

La coincidenza del Bello e del Vero ha radici antiche, si ricerca la bellezza e l’armonia per portare in superficie ciò che è più prezioso, intimo e vero. Ma qual è questa verità? E’ che “tutto è fatto di cartapesta”. Questo mondo così fragile, colorato, leggero è la ragione di vita di chi consacra la propria vita all’arte.

La Verità di Finzi Pasca

La musica accompagna tutto lo spettacolo e viene eseguita anche dal vivo, un pianoforte entra in scena e fa da base per evoluzioni circensi, percussioni, violino, chitarra fino alla magia dei bicchieri che sapientemente sfiorati suonano come fossero un’orchestra.

Si potrebbero avanzare alcune obiezioni drammaturgiche, come la vendita all’asta iniziata e non portata a termine ed in generale un vago senso di “incompiuto” rispetto ad alcune strade non percorse fino in fondo, ma in questi casi occorre sospendere il giudizio “critico” per arrendersi alla magia delle immagini e alle suggestioni dei sensi e del loro cortocircuitarsi.

La Verità di Finzi Pasca è un viaggio immaginifico che lascia a bocca aperta, un tourbillon di emozioni e visioni giustamente suggellato dal pubblico con un lungo ed accorato applauso.

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