
[rating=5] E se Amleto venisse catapultato d’improvviso nella nostra epoca, di chi potrebbe vestire i panni? Del disoccupato annoiato, del porno amatore, dell’uomo-panza o del tatuato? Il Colletivo Cinetico interessantissimo gruppo teatrale attivo a Ferrara, nato dall’esperienza incredibilmente ricca di Francesca Pennini che ne cura dal 2007 la direzione artistica, porta sulle assi del sempre meravigliosamente sperimentale Teatro Vascello una piéce che immagina il più celebre fra i personaggi del bardo alle prese con un concorso stile Big Brother/Fame.
Quattro candidati “contemporanei” che ricevono un copione da studiare e si presentano in scena completamente ignari, seguendo soltanto una voce guida fuori campo che a suon di eliminatorie e “morti sceniche” li spingerà a vestire l’ambita calzamaglia. Un testo drammaturgicamente perfetto, brillante, intelligente, godibile dal primo all’ultimo minuto, sul quale il lavoro di Angelo Pedroni e la stessa Pennini si mostra in tutto il suo splendore teatrale. La scena è nuda, abitata unicamente dai personaggi che si muovono nello spazio buio fra battute e indicazioni d’azione “fisica”, regalando agli spettatori un’ora di risate geniali.
Perfetto incastro coreografico, assolutamente originale, che rispecchia lo studio del movimento portato avanti da anni dalla Pennini, coreografa è il caso di dire DOC, che riesce laddove troppi continuano a fallire: declinare Shakespeare in maniera interessante. Il Collettivo Cinetico col suo “Amleto” è inserito nel contest/o delle Vie del Festival presentato dal Franco Parenti di Milano, città che da sempre sa portare in scena perle innovative. Bellissimo lavoro, trovate fantastiche: dalla busta di carta con i fori sugli occhi alla maschera nera da scherma, tutte rigorosamente calate sui visi a celare fino all’ultimo questa amletica identità in cerca di un corpo o forse di una voce, magari proprio quella di Carmelo Bene che si annoiava “superiormente” nei panni del re danese. Mitici!