A.K.A. (Also Known As): oltre il muro dei pregiudizi

L’opera di Daniel J. Meyer mette in luce i conflitti identitari e le dinamiche di esclusione in un mondo globale

A.K.A. - Vieri Raddi ph. Filippo Manzini
A.K.A. - Vieri Raddi ph. Filippo Manzini

II Teatro di Rifredi di Firenze ha inaugurato la sua stagione 2024/2025 con la prima nazionale di A.K.A. (Also Known As), opera del giovane drammaturgo argentino/spagnolo Daniel J. Meyer, che ha già ricevuto riconoscimenti come il Premio MAX Awards 2019 e Butaca Awards 2018. Questo spettacolo, diretto da Angelo Savelli e prodotto dal Teatro della Toscana, esplora temi di identità e integrazione attraverso una regia minimale e un testo potente.

La scena si apre su un murale esplosivo di colori, simboli e frammenti visivi che sembrano rincorrersi senza soluzione di continuità. Questa scenografia d’effetto, ideata da SKIM, non è solo uno sfondo: è una dichiarazione d’intenti, un invito a entrare nel caos di emozioni e contraddizioni che definiscono l’identità contemporanea. Al centro di questo universo visivo troviamo Carlos, interpretato da Vieri Raddi, un adolescente come tanti, con i suoi dubbi e le sue incertezze, ma costretto a confrontarsi con le difficoltà derivanti dalla sua doppia appartenenza.

A.K.A. - Vieri Raddi ph. Filippo Manzini
A.K.A. – Vieri Raddi ph. Filippo Manzini

Il testo di Meyer, infatti, si colloca nel solco di una drammaturgia internazionale che sfida le convenzioni e interroga il pubblico su questioni urgenti come l’integrazione. A.K.A. racconta la storia di Carlos, un ragazzo adottato da una famiglia spagnola, che si sente pienamente parte della società in cui vive. La sua vita adolescenziale scorre tra amicizie, scuola e hip hop, fino a quando l’incontro con Claudia non segnerà l’inizio di una serie di eventi che lo vedranno confrontarsi con il pregiudizio, l’accusa e la legge di una società che continua a considerarlo “straniero”.

Il titolo “A.K.A.” è particolarmente significativo perché riflette la dualità dell’identità di Carlos: come lui si vede e come viene visto dagli altri. “Also Known As” (anche noto come) sottolinea le etichette e le definizioni imposte dalla società, che spesso contrastano con la percezione di sé.

Vieri Raddi, nel ruolo di Carlos, con una naturalezza disarmante offre una performance toccante e autentica, i suoi movimenti coreografici, curati da Arianna Benedetti, si integrano con una partitura sonora contemporanea che mescola le musiche originali di Jaidem, Lupus Mortis e dello stesso Raddi. Il risultato è un monologo che trascina lo spettatore in un vortice di emozioni.

A.K.A. - Vieri Raddi ph. Filippo Manzini
A.K.A. – Vieri Raddi ph. Filippo Manzini

La regia di Savelli esalta la complessità del testo con un minimalismo che si contrappone alla vivacità dei colori di SKIM. Questa scelta permette al pubblico di concentrarsi sulle parole e sulle emozioni del protagonista, rendendo l’esperienza ancora più immersiva e coinvolgente. Il testo di Meyer, sebbene a tratti incoerente (come nel caso dell’età del giovane protagonista), risulta comunque incisivo e profondo, affrontando con delicatezza e introspezione la complessità delle identità multiple e le dinamiche di inclusione e xenofobia.

“A.K.A. (Also Known As)” nella sua estrema semplicità, diventa così una potente riflessione sulla società contemporanea e sulle sfide dell’integrazione. Il Teatro di Rifredi, con questa produzione, conferma il suo importante ruolo di spazio di ricerca e innovazione, capace di offrire al pubblico opere di grande impatto emotivo e intellettuale.

Un testo capace di coinvolgere e toccare ogni spettatore, invitando alla riflessione sui preconcetti culturali, i conflitti identitari e le dinamiche di esclusione in un mondo sempre più globale e complesso. Rimane un ultimo interrogativo: cosa significa nell’oggi essere “di qui” o “di là”? La risposta, suggerisce Meyer, non risiede nelle etichette, ma nella capacità di guardare oltre il muro dei pregiudizi e di riconoscere l’altro come una parte di noi stessi.

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Drammaturgia
Allestimento scenotecnico
Attori
Pubblico
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a-k-a-also-known-as-oltre-il-muro-dei-pregiudiziVieri Raddi in <br>A.K.A. <br>(Also Known As) <br>di Daniel J. Meyer <br>traduzione Manuela Cherubini <br>regia Angelo Savelli <br>scenografie SKIM <br>musiche Jaidem, Lupus Mortis, Vieri Raddi <br>registrazioni musicali Davide Zappia <br>movimenti coreografici Arianna Benedetti <br>coordinamento tecnico Lorenzo Belli <br>realizzazione luci Henry Banzi <br>realizzazione scene Scenartek <br>assistente alla regia Cosma Barbafiera <br>sarta Valentina Gualandri <br>produzione Teatro della Toscana

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