Botanica: continua il progetto dei Deproducers tra musica e scienza

Dopo Planetario, sull'Universo, il collettivo di produttori italiani ha creato un'opera dedicata al Mondo Vegetale con la consulenza di Stefano Mancuso, una delle massime autorità in materia.

“Botanica” dei Deproducers, segue il lavoro del 2012: “Planetario”, dove si erano avventurati nel musicare il Cosmo ed i suoi fenomeni. Entrambi sono caratterizzati da cover e progetto editoriale curatissimi che obbligano gli estimatori a possederli, non c’è scusa che tenga. Consiglio ambedue. Provate ad ascoltare le prime tracce di Planetario per poi farvi sorprendere da “Figli delle Stelle”, non tanto per la versione, ben interpretata da Sinigallia, ma per il patrimonio di ciò che la precede in grado di  farcela gustare in modo del tutto nuovo. Botanica esce per AlaBianca Group con la collaborazione di Aboca, che le piante studia ed utilizza perseguendone la salvaguardia e la conoscenza. Stefano Mancuso è stato coinvolto per la stesura dei testi ed è il relatore nei concerti/divulgazione che caratterizzano il progetto, definito dagli autori stessi “Musica per Conferenze Scientifiche”. Mancuso è uno dei massimi esperti in neurobiologia vegetale, docente universitario a Firenze: il “New Yorker” lo ha elencato tra i 20 italiani destinati a cambiarci la vita.

Narrando del viaggio di un raggio di luce, della nascita di una stella, delle costellazioni, della stazione spaziale internazionale… ed anche grazie alla caratteristica voce di Fabio Peri (direttore del Planetario di Milano) la produzione precedente sembra riflettere lo sguardo sognante ed indagatore di un  bimbo/uomo che osserva le  stelle con occhi sbarrati, piccoli ed attenti, rilucenti. Da grande non farà l’astronauta, lo è già, e vede la Terra dall’alto, alla ricerca forse di una nuova casa. Per l’utilizzo che viene fatto del materiale musicale si direbbe che l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo ne permeino la struttura, tra segmenti brevi e  brulicanti ed aperture siderali. Il pezzo di Alan Sorrenti appare come un fuoco di legna, caldo, trovato acceso su un Pianeta lontano; una nostalgia, un miraggio, un monito. Per poi ripartire.

In Botanica invece siamo di nuovo sul nostro vecchio e per ora Unico Pianeta. Siamo ospiti di un giardino nel quale il 97,3% della Biomassa è vegetale… la specie umana con i suoi sette miliardi di esemplari ne rappresenta lo 0,01%. Per un alieno che osservasse il Pianeta saremmo apparentemente irrilevanti” (Pianeta Verde track1). Nell’insistere voluto dei moduli ed elementi formali si potrebbero ravvisare delle “asetticità” ma si intende musicare la conformazione ed organizzazione della vita vegetale che proprio da moduli può essere rappresentata. Nel dialogo tra musica e scienza e nell’avvicinarsi tra le loro pratiche di azione ed esposizione l’una cede qualcosa all’altra. La parola scientifica si colora di fascinazione e ci attrae per lasciare il passo allo spettacolo inscenato dalla musica che necessariamente lavora ostinata, a tratti indifferente a noi, in fermento e tesa alla luce. Uno spettacolo che fa dell’uomo un elemento di qualcosa che lo sovrasta, in ogni direzione e distanza. Uno spettacolo che nei concerti è completato da splendide  immagini. Uno spettacolo che interroga l’antropocentrismo cieco delle nostre attività economiche, la sua assurdità e pericolo.

La voce narrante di Sinigallia è una felice novità e riesce a dare maggior temperatura ai brani. Gli inserti strumentali sono caratterizzati da scelte timbriche molto calde che da un accenno minimalista si discostano subito  per lo spessore della trama e la dolcezza delle evocazioni. Il collettivo sta raccontando una storia che la coinvolge emotivamente ed in profondità e “Dendrocronologia” (track2) ne è un intenso esempio. Si prosegue nel viaggio lussureggiante -per un tratto latinoamericano e psicoattivo- fatto di fotosintesi, radici, sviluppi di fiori Ozric-Tentacolari etc…  Nella penultima traccia intitolata Disboscamento il martellare sonoro ci ricorda quanto riportato anche all’interno della -ribadisco!- splendida confezione: Distruggiamo ogni anno 13 miliardi di ettari di foreste… senza un’inversione di tendenza nel giro di qualche decennio l’umanità non avrà più risorse per sopravvivere. La Natura continuerebbe il suo corso“.

deproducers

Italianissimo collettivo i Deproducers sono: Riccardo Sinigallia ex Tiromancino, cantautore e produttore, Gianni Maroccolo musicista e produttore membro storico dei Litfiba, CCCP e CSI, Vittorio Cosma pianista, compositore e produttore legato da sempre ad Elio e le Storie Tese, Max Casacci chitarrista e produttore fondatore dei Subsonica.