
Mercoledì 29 maggio il breve tour di concerti parte da Poggibonsi (Teatro Politeama), per poi proseguire a Firenze giovedì 30 (Teatro Verdi) e concludersi a Lucca (associazione Musicale Lucchese) il giorno seguente, 31 maggio (tutti con inizio alle ore 21.00).
Per l’ultimo concerto a chiusura della Stagione 2012-13 la Fondazione ORT, proseguendo l’impegno già avviato a gennaio, vuole ricordare in modo significativo ed esclusivo Luciano Berio a dieci anni dalla scomparsa.
Un omaggio particolare per iI musicista che ha segnato la storia della musica del Novecento, lasciando una grande eredità e che ha curato con rigore e affetto l’Orchestra della Toscana fin dalla sua costituzione.
Ad Andrea Portera, fecondo compositore, autore di oltre 100 lavori tra brani cameristici, sinfonici e opere teatrali premiati dai più illustri maestri d’oggi ed eseguiti da orchestra e gruppi cameristici in importanti teatri europei è stata commissionata un’opera originale dal titolo Sinfonia dell’Assenza (labyrinths of my generation) che viene proposta in prima esecuzione assoluta.
A seguire il celebre Primo Concerto di Čajkovskij con il talento fenomenale del giovane pianista, e già di fama internazionale Alexander Romanovsky, ucraino e vincitore a soli 17 anni del ‘Premio Busoni’, e la Quarta di Brahms. Sul podio il direttore principale Daniel Kawka.
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Sinfonia dell’Assenza (labyrinths of my generation)
prima assoluta – commissione ORT
in memoriam di Luciano Berio
Sinfonia dell’Assenza è un sintonizzarsi a l’eco della “sinfonia classica”. E’ un’evocazione sussurrata, dove i contenuti musicali vanno a cercare risorse più antropologiche e ritualistiche in quattro movimenti che fanno riferimento ad aspetti della vita:
Printemps-eau simbolo della ri-nascita;
Diaphragm-air al rapporto contrazione/rilassamento dell’esistere;
Witz-feuer (“witz” letteralmente “scherzo, spiritosaggine”) all’istinto;
Passacaglia-terra all’incedere inesorabile del tempo.
I quattro elementi empedoclei presenti nei titoli fortificano l’aspetto antropologico della sinfonia:
l’acqua è anche linfa e liquido amniotico;
l’aria il respiro, l’assenza e l’inverno;
il fuoco è passione, l’inconscio e l’estate;
la terra rappresenta la coltivazione, il rituale della morte, l’autunno.
Tutto questo assume un significato autentico e più profondo nel momento in cui l’intero lavoro sinfonico si pone verso l’ascoltatore come un rituale di gratitudine e ammirazione verso uno dei più grandi compositori della storia: Luciano Berio.
In questi dieci anni dalla sua scomparsa ci sono state occasioni in cui avrei voluto, nel mio piccolo, omaggiarlo con la musica che scrivo, considerando i molti influssi che ha avuto su di me: sapevo di lui fin dai miei primi passi musicali (del resto, vivendo nella sua stessa zona fiorentina, sentivo parlare di questo famoso compositore mentre ero perso nei miei primi tentativi compositivi); lo avevo poi studiato, letto, quindi incontrato di persona a dei concorsi.
Il titolo Sinfonia è anche una delle opere più belle e rappresentative del grande compositore. Io non parto da questo Suo lavoro, non potrei, non ci riuscirei. Citare Berio è come tentare di afferrare l’aria: senti che ti serve, ti entra dentro e ti sveglia, ma non ti appartiene, e non puoi mettere la tua impronta su essa.
Ho preso come spunto emozionale gli intimi 6 Encores e in essi ho cercato di impararne la trasparenza: come acqua purissima questi brevi pezzi fanno intravedere i loro fondali come se fossero a portata di mano, ma nell’immergersi si scopre una profondità enorme, dove è arduo toccarne il fondo; diversi livelli di comunicazione, che offrono all’ascoltatore la possibilità di stare in superficie oppure di avventurarsi nell’immersione.
‘Diaphragm’, il secondo movimento, è il luogo sonoro dove si catalizzano le sensazioni di Assenza e Attesa, dove ho scelto di creare, nel terreno denso dell’orchestra, degli spazi vuoti, in attesa che Qualcuno lì riempia. Ma nell’attesa insistente è la grande Assenza che prende forza e si fa avvertire, stimolando il contorno sonoro a evolversi per non sgretolarsi, e a farlo in uno spazio diverso da quello, grandissimo, lasciato dal grande compositore scomparso.
Andrea Portera
Andrea Portera – (Grosseto 1973)
Inizia la sua attività di compositore da giovanissimo, seguendo i suoi studi al Conservatorio ‘Cherubini’ di Firenze e soprattutto alla Scuola di Musica di Fiesole, dove segue l’operato delle maggiori personalità musicali del panorama internazionale. La sua produzione, sotto il segno di una fertile creatività (attualmente il suo catalogo ufficiale è costituito da 116 lavori, tra brani cameristici, sinfonici, 2 opere teatrali ecc), ha ottenuto consensi e riconoscimenti da grandi nomi del mondo della musica; è stato infatti premiato da Berio, Fedele, Rhim, Morricone, Nishimura, Corghi, Bussotti, Solbiati, Halfter, Vacchi, Sciarrino, Noseda, Abbado, Osokawa, Luis De Pablo e molti altri. Tra i riconoscimenti ricordiamo il primo premio al Concorso Internazionale ‘Arturo Duo Vital’, alle ‘Settimane musicali di Stresa’, al ‘Camillo Togni’, ‘Bucchi’, ‘Carella’, ‘Romulado Marenco’, “Toru Takemitsu”, all’International Award ‘Alexander Moyzes’, e molti altri al Lutoslawski Award, Lepo Sumera International, Frank Schubert und die Musik der Modern, Doutilloux.
Inoltre riceve molte onorificenze tra cui la medaglia d’argento per meriti artistici nel 2001 dal presidente Ciampi e recentemente anche dal presidente Napolitano, la medaglia d’oro dall’Assessorato ai Beni Culturali di Brescia nel 2006, e lo scorso anno il ‘Gigliato d’Argento’ dall’Assessore alla Cultura di Prato.
Le sue opere sono state eseguite da prestigiose orchestre tra cui la Tokyo Philharmonic Orchestra, BBC Philharmonic Orchestra, l’Orchestra della Toscana, l’Orchestra Sinfonica della Rai, Symphonic Orchestra of the Slovak Radio, Orchestra Nazionale dell’Estonia, Orchestra of Colors di Atene, SPCO Chamber Orchestra in Minnesota, Orchestra dei “Pomeriggi Musicali”, Orchestra da Camera Fiorentina, e tra i gruppi cameristici Dedalo Ensemble, Fontana Mix, Quartetto Accademia, Gaudeamus Ensemble, Templum Floridum, MDI Ensemble. Ha collaborato con grandi solisti come Andrea Lucchesini, Lorenza Borrani, Antonino Siringo, Dillon, Ancillotti, Attademo, e con direttori come Gianandrea Noseda, Daniele Rustioni, Daniel Gazon, Miltos Logiadis, Chikara Iwamura, Daniel Kawka, Edoardo Rosadini. Per il teatro ha collaborato con vari autori, attori, coreografi, tra cui Stefano Massini, Sandro Lombardi, Michele Placido, Ottavia Piccolo, Milena Vukotic, Keith Ferrone, Nativo.
Ha avuto pubblicazioni da: Suvini Zerboni, RaiTrade, Sconfinarte, Eurarte, Premio Bucchi, Le Monnier, Fondazione Guido D’Arezzo, Hudobne Centrum Slovakia. Nel 2008 la Scuola di Musica di Fiesole ha dedicato al compositore l’evento monografico Musica e Cultura (in precedenza dedicato a Kurtag, Berio, Sciarrino, Fedele, Vacchi). Sempre nello stesso anno è stato docente della master-class di analisi per l’Accademia dell’Orchestra Giovanile Italiana e nel 2009 docente di “Grafica nella Musica Contemporanea” all’Accademia Europea del Quartetto.
E’ consigliere artistico dell’ensemble Nuovo Contrappunto e docente alla Scuola di Musica di Fiesole.
Daniel Kawka
Dal giugno 2011 è direttore principale dell’Orchestra della Toscana. È uno dei più richiesti direttori d’orchestra francesi sia per il grande repertorio che per la musica del XX secolo e la musica d’oggi. Ospite delle più prestigiose orchestre europee, tra cui Orchestre Philharmonique de Radio-France, Orchestre National de Lyon, de Lille, des Pays de la Loire, Orchestre National de France, Orchestra Nazionale Russa, Orchestre Philharmonique de Liège, Orchestra Sinfonica di Varsavia, Orchestre de la Suisse Romande, Orchestra Nazionale della Rai di Torino, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta.
Direttore musicale dell’Ensemble Orchestral Contemporain, nel 2003 ha fondato il Festival Philharmonique, orchestra sinfonica che lavora sulle grandi opere classiche, romantiche e moderne, coprendo così un periodo che va dal XVIII al XXI secolo.
Il repertorio di Kawka, molto vasto, comprende opere liriche, sinfoniche e corali: costante la sua collaborazione con importanti gruppi corali, come il New London Choir, Maîtrise de Radio France, i Nuovi Solisti di Stoccarda, Ensemble Synergy Vocals.
In questi ultimi anni Kawka ha diretto le opere liriche più importanti, alle quali si aggiungono i grandi affreschi romantici come il Requiem di Verdi, il Deutsche Requiem di Brahms, la Sinfonia Resurrezione di Mahler, Roméo et Juliette di Berlioz, nonché le Sinfonie di Beethoven, Debussy, Bruckner e Šostakovič.
Tra le opere liriche ricordiamo le più recenti, tra queste Il Vascello fantasma di Wagner, The Turn of the screw di Britten, Don Giovanni di Mozart, Wozzeck di Berg, Il Castello di Barbablu di Bartók, San Francesco di Messiaen, Parsifal di Wagner, Le Vase de parfums di Suzanne Giraud, con l’allestimento e il libretto di Oliver Py.
Daniel Kawka fa parte di quella generazione di direttori d’orchestra per i quali la “specializzazione” è solo un mezzo ulteriore di approfondimento stilistico e la nozione d’epoca sparisce a favore di un approccio più illuminato all’insieme delle opere. Questa commistione di repertori, con una predilezione tuttavia per la musica francese, italiana e tedesca dà un’idea della vastità del territorio musicale percorso da Kawka a capo di grandi formazioni sinfoniche e liriche, con le quali collabora regolarmente in veste di direttore ospite.
Alexander Romanovsky
Descritto da Carlo Maria Giulini come “un pianista di grande talento”, Alexander Romanovsky si è affermato sulla scena internazionale vincendo il primo premio del prestigioso Concorso Internazionale “Ferruccio Busoni” di Bolzano, all’età di 17 anni. Hanno fatto seguito tre cd per l’etichetta Decca, con le musiche di Schumann, Brahms, Rachmaninov e Beethoven, altamente acclamati dalla critica internazionale.
Il New York Times ha definito Romanovsky “speciale, non solo possiede una tecnica straordinaria e la creatività nei colori e nella fantasia, ma è anche un musicista sensibile e un lucido interprete.”
Alexander Romanovsky è recentemente apparso da solista sia con la Mariinsky Orchestra diretta da Valery Gergiev nella Mariinsky Concert Hall di San Pietroburgo sia con la Russian National Orchestra diretta da Mikhail Pletnev alla Čajkovskij Concert Hall di Mosca, oltre alla Barbican Hall con la Royal Philharmonic Orchestra e la English Chamber Orchestra. È stato ospite dei maggiori festival europei, tra i quali La Roque d’Anthéron in Francia, il Klavier-Festival Ruhr in Germania, il White Nights Festival di San Pietroburgo, il Chopin Piano Festival in Polonia ed il Festival di Stresa.
Nella stagione 2011 ha debuttato con la New York Philharmonic Orchestra e Alan Gilbert al ‘Vail Valley Music Festival’ e con la Chicago Symphony Orchestra e James Conlon al ‘Ravinia Festival’; inoltre è stato in concerto con l’Orchestra di Santa Cecilia, la Royal Philharmonic Orchestra e la Čajkovskij Symphony Orchestra.
Nella scorsa stagione ha inaugurato la “Master Pianists Series” al Concertgebouw di Amsterdam, ha fatto ritorno a Mosca, San Pietroburgo, all’Accademia di Santa.Cecilia a Roma, alla Sala Verdi del Conservatorio a Milano, al Teatro Sociale di Como e ha debuttato con la Filarmonica della Scala, la Hallé Orchestra, la Bournemouth Symphony Orchestra, la Caracas Symphony Youth Orchestra e la Yomiuri Nippon Symphony Orchestra.
Tra gli impegni futuri un tour in Sud America ed in Asia, concerti con l’orchestra e recital in vari paesi d’Europa e l’uscita a breve del nuovo cd firmato Decca.
Nato in Ucraina nel 1984, Alexander Romanovsky inizia a studiare pianoforte all’età di 5 anni. A tredici si trasferisce in Italia per frequentare i corsi all’Accademia Pianistica “Incontri col Maestro” di Imola con Leonid Margarius, considerato dallo stesso Romanovsky la figura più influente nella sua vita musicale.
Conclude gli studi nel 2009 con l’Artist Diploma presso il Royal College of Music di Londra (classe di Dmitry Alexeev). Per la prima volta si esibisce con l’Orchestra della Toscana.
29 maggio Poggibonsi, Teatro Politeama ore 21.00
30 maggio Firenze, Teatro Verdi ore 21.00 concerto trasmesso in differita da Rai Radio3
31 maggio Lucca, Associazione Musicale Lucchese ore 21.00
Daniel Kawka direttore
Alexander Romanovsky pianoforte
PORTERA Sinfonia dell’Assenza (labyrinths of my generation)
prima assoluta (commissione ORT) in memoriam di Luciano Berio
ČAJKOVSKIJ Concerto n.1 per pianoforte e orchestra op.23
BRAHMS Sinfonia n.4 op.98
Maggiori informazioni: www.orchestradellatoscana.it