
Open Day, domenica 20 gennaio al Museo per l’Arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, in occasione della ricorrenza della morte dell’ex presidente Valdemaro Beccaglia. Il pubblico ha potuto visitare, a ingresso gratuito, le mostre “Triggering reality. nuove condizioni per l’arte e l’architettura in Olanda”, “Ufo story” e “Brividi da favola” dedicata all’editoria per ragazzi. Inoltre, durante il pomeriggio si sono susseguiti una serie di laboratori per bambini.
Un’occasione importante per portare avanti un progetto che stava a cuore a Valdemaro Beccaglia: “Il Centro Pecci, il museo di tutti”. Un museo che si apre alla città e ai suoi cittadini cercando di coinvolgerli nell’affascinante mondo dell’arte.
Evento clou della giornata di domenica, una conversazione pubblica sul ruolo del comico nell’arte e nel cinema, con il regista pratese Giovanni Veronesi, intervistato dal Direttore artistico Marco Bazzini. Presente anche il Sindaco Roberto Cenni che ha introdotto ricordando l’amico Valdemaro.
Veronesi, un artista in un luogo d’arte, quale binomio più creativo. Osserva le persone sedute in attesa, chissà cosa gli passa per la testa. Probabilmente crea scene, ripercorre storie, ne inventa di nuove. Poi però, la chiaccherata ha veramente inizio e il regista intrattiene il pubblico raccontando divertenti aneddoti su Giovanni Albanese, Cecchi Gori, ma anche su giovani ragazzi che si dilettano nel creare effetti speciali dagli esiti sconvolgenti.
L’excursus nel mondo del comico nell’arte e nel cinema, parte con la proiezione di uno spezzone dell’episodio “Le vacanze intelligenti” di Alberto Sordi, tratto dal film “Dove vai in vacanza?”. Sordi, insieme ad Anna Longhi, visita la Biennale di Venezia interrogandosi sulle opere d’arte con l’ironia che lo contraddistingue.
“I pratesi sono amici degli artisti – spiega Veronesi – e l’arte senza persone non avrebbe valore. Io sono venuto volentieri qui, perché quando Valdemaro è stato presidente questo connubio c’era”.