La “Carmen” di Peter Brook rivive al Museo Caruso di Lastra a Signa

Lo spettacolo Carmen. Il racconto di un allestimento leggendario, in programma giovedì 24 aprile (ore 17.30), al Museo Enrico Caruso di Lastra a Signa (FI), potrebbe avere come sottotitolo anche “La messa in scena di un archivio”: i documenti e la storia che prenderanno vita, infatti, saranno alcuni di quelli del Fondo Andres Neumann e riguardano il memorabile spettacolo “La Tragédie de Carmen”, che Peter Brook allestì a Les Bouffes du Nord di Parigi nel 1981  e del quale Andres Neumann organizzò una prestigiosa tournée italiana.

Grazie alla Andres Neumann International infatti, nel 1986, la Carmen di Brook fece risuonare , dopo 2000 anni, le mura del teatro Odeion di Pompei, trasformò radicalmente la fisionomia del teatro Argentina di Roma e fece tappa a  Milano (Piccolo Teatro Studio), Cagliari ( Anfiteatro Romano), Bari ( Teatro Petruzzelli), Palermo (Teatro Biondo).

Sarà presentato, per la prima volta, un evento che alternerà il racconto teatrale dell’opera e della relativa tournée italiana (a cura di Massimiliano Barbini del Funaro) all’esecuzione di trascrizioni e brani celebri dall’opera di Bizet, eseguita dagli allievi del Conservatorio Statale di musica Luigi Cherubini di Firenze, con la direzione di Luciano Garosi.

Verrà inoltre inaugurata una mostra documentaria con materiali dell’Archivio di Andres Neumann (custodito al Funaro dal 2010 e oggetto di una recente pubblicazione dal titolo L’Archivio Andres Neumann. Memorie dello spettacolo contemporaneo, Corazzano, Titivillus, 2013, di Maria Fedi, con una presentazione del professore Renzo Guardenti e una testimonianza di Giada Petrone) composta da manifesti, programmi di sala, foto, diapositive, schede tecniche, rassegne stampa, oltre alle tre versioni video dello spettacolo, realizzate con i tre cast che si alternavano nelle recite. Tutto questo è infatti il punto di partenza da cui nasce questo progetto, esempio di come gli archivi siano fonti inesauribili di spunti e possibilità creative e di crescita per il presente.

Carmen di Peter Brook

Perché “La Tragédie de Carmen” è restato nella storia dello spettacolo dal vivo? I motivi sono svariati oltre al fatto che fu replicato centinaia di volte in tutto il mondo. Si inquadrava nella continuità coerente del lavoro sullo spazio del regista inglese: si trattava di allestire un’opera in un luogo radicalmente diverso da quello di un teatro lirico, il che comportava,  prima di tutto, un diverso rapporto tra i cantanti e il pubblico, immersi in una dimensione quasi intima. Non era previsto il golfo mistico, l’organico orchestrale era stato ridotto a quindici solisti (ciascuno dei quali rappresentava una sezione strumentale d’un complesso sinfonico classico).

Lo spettacolo che aveva in mente era prossimo ad un concerto di musica da camera. Questa “Tragédie de Carmen” andava inoltre alla ricerca dello spirito autentico della Carmen. Dalla novella di Mérimée all’opera lirica di Bizetquelle condizioni non erano già più le stesse.Dallopera lirica ai giorni nostri è passato più di un secoloCome non tenerne conto?, si chiedeva infatti Jean-Claude Carrière che con Marius Constat e Peter Brook si era occupato dell’adattamento. L’operazione praticata da Brook,Constant e Carrière essenzializza al massimo il nucleo dello scontro dei sentimenti e delle emozioni che stanno alla base sia della novella di Mérimée sia dell’opera di Bizet. Depurarono la trama e ci restituirono un testo di intensa drammaticità che lasciò il segno.

Un evento nato dalla collaborazione tra il Funaro Centro Culturale Pistoia, l’Archivio Andres Neumann, il Museo Enrico Caruso Villa Bellosguardo di Lastra a Signa, e il Conservatorio Statale di musica Luigi Cherubini di Firenze.

Direttore Luciano Garosi
Letture di Massimiliano Barbini

L’ingresso è libero. Gradita la prenotazione: tel 055 8721783

Lo spettacolo sarà in replica a Villa Bardini, a Firenze il 20 maggio 2014.

Maggiori informazioni: www.ilfunaro.org

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