
Da venerdì 14 a domenica 16 dicembre arriva sulla scene del Manzoni di Pistoia il nuovo allestimento di “Così è (se vi pare)”, ’parabola in tre atti come la definì lo stesso Pirandello nel 1917, che il regista Michele Placido rilegge nella forma di thriller psicologico, ambientato negli anni Sessanta in un paese dell’Agrigentino, all’interno di una comunità quanto mai ficcanaso ed ipocrita.
In scena un cast di prim’ordine, capitanato da tre attori di grande temperamento, nei ruoli, rispettivamente, della Signora Frola, del signor Ponza e del cognato Laudisi: Giuliana Lojodice (vincitrice del Premio Renato Simoni pochi mesi fa), Pino Micol e Luciano Virgilio.
Completano il cast Alessio Di Clemente, Manuela Muni, Erika D’Ambrosio, Vittorio Ciorcalo, Marta Nuti, Franco Mirabella, Paola Sambo, Marco Trebian, Maria Angela Robustelli, Fabio Angeloni.
Nel gioco di specchi della bella scena di Carmelo Giammello, animata dai costumi di Sabrina Chiocchio e dalle musiche di Davide Cavuti e Luca D’Alberto, si riflette quella moltiplicazione delle verità e delle realtà nelle quali si dibattono i personaggi sulla scena.
È lo stesso Placido a ricordare il mio primo incontro con Pirandello, legato al grande scrittore Leonardo Sciascia. “Gli chiesi consiglio per il film Mary per sempre di cui avevo acquisito i diritti. Io parlavo, parlavo… Sciascia fumava, fumava… e mi guardava: non mi disse nulla sul film, però mi regalò alcune novelle di Pirandello, suggerendomi di leggere in particolare La Carriola. La novella narra la storia di un uomo molto stimato e preso dal suo lavoro che un giorno davanti al portone di casa vede se stesso, la sua vita, ma per non riconoscersi e per non riconoscere come sua la vita che aveva vissuto fino ad allora. Insomma anche lui incontra il suo fantasma. Ho recitato questa novella almeno 800-900 volte. Quando il produttore Bellomo mi propose la regia del testo Così è (se vi pare) ho pensato a Sciascia, a quella mattina palermitana a casa sua in cui leggendo la sceneggiatura di Mary per sempre entravo nel mondo Pirandelliano.”
Sull’ambientazione anni Sessanta, scelta per lo spettacolo, continua così lo stesso Placido:
Una sera a Trento, festeggiando il successo di Così è (se vi pare), a cena Luciano Virgilio molto affettuosamente mi sottolineò la battuta con cui inizia lo spettacolo, il cameriere di casa Agazzi dice alla padrona che “i cannoli sono finiti”. Nel testo originale ovviamente la battuta non c’è. Ed io sempre affettuosamente spiegai che come meridionale, ma soprattutto come lettore affezionato delle varie biografie su Pirandello, avevo bisogno di quel “cannolo” per introdurmi in una casa agrigentina anni ‘60, forse proprio come l’avrebbe immaginata Pirandello. Una casa borghese in cui agiscono quei personaggi di cui egli stesso mise a nudo ipocrisie e perbenismi, con quell’umorismo a lui assai caro, per far risaltare il grottesco di quei caratteri (…)
Le scene dello spettacolo sono firmate da Carmelo Giammello, scenografo di fama: “Quando incontrai Giammello – conclude Michele Placido – gli suggerii di rompere lo specchio del salotto di casa Agazzi, così avremmo visto cosa succedeva!. Il risultato è che non solo Laudisi attraverso il suo monologo, ma tutti i personaggi della commedia, vedranno il loro doppio rivelarsi nei frammenti di quello specchio. Ecco che in questa scenografia i personaggi appaiono e scompaiono senza avere la necessità delle tradizionali entrate ed uscite.
IL TEATRO SI RACCONTA
SABATO 15 DICEMBRE 2012, ore 17.30 Saloncino Manzoni (Corso Gramsci, 125 – Pistoia)
INCONTRO CON GIULIANA LOJODICE, PINO MICOL, LUCIANO VIRGILIO
ingresso libero fino ad esaurimento posti
Per info: www.teatridipistoia.it