Uno spassoso sposo di tre, e marito di nessuna firmato Cesare Lievi

L'opera buffa di Luigi Cherubini in scena alla Sala Zubin Mehta sotto la direzione di Diego Fasolis.

Lo sposo di tre, e marito di nessuna_Prove © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

Dopo l’operetta Die Fledermaus, prosegue il fil rouge  comico al Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, nello specifico nella nuova sala Zubin Mehta finalmente impreziosita dalla gradita presenza della buca orchestrale, con l’opera cherubiniana Lo sposo di tre, e marito di nessuna, per la regia di Cesare Lievi e la direzione di Diego Fasolis.

L’unica opera buffa scritta dal compositore fiorentino ventitreenne per Venezia, su libretto di Filippo Livigni, andò in scena nel 1783 al Teatro San Samuele ricevendo un’ottima accoglienza, che gli fece guadagnare il soprannome de ”Il Cherubino”. Il dramma giocoso finì però nel dimenticatoio, tanto che un suo secondo allestimento comparirà solo nel 1926 a Dresda, in una traduzione tedesca con una drammaturgia completamente riscritta e sotto il titolo di Don Pistacchio, der dreifach Verlobte. Dopo la parentesi del 2000 a Weimar, sempre stravolta rispetto all’originale, la vera “prima rappresentazione in tempi moderni” ci sarà solo con l’allestimento del 2005 al XXXI Festival della Valle d’Istria (Martina Franca) grazie a Helen Geyer e alla sua edizione critica della partitura, ripresa per questo brillante nuovo allestimento, la cui prima è slittata di ben due date causa Covid.

Lo sposo di tre, e marito di nessuna_Prove © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

Ma l’annullamento delle prime due recite e la durata wagneriana dell’opera non hanno inficiato all’ottima resa della nuova produzione, che ha riscosso gran successo di pubblico in sala nella data del 4 febbraio, senza particolari defezioni tra il primo e il secondo atto. Il successo va in primis alla briosa regia di Cesare Lievi, di ritorno sul palco del Maggio dopo Linda di Chamounix di Donizetti dello scorso settembre. La girandola di equivoci, burle, imbrogli e mascheramenti si rispecchia nelle scene brillanti, con figuranti nei panni ora di esilaranti cavalli da traino, ora di mattoni mimetici, ora di alberi e piante dalla personalità accesa, con pochi oggetti di scena dalle comiche proporzioni, il tutto supportato dall’allestimento di Luigi Perego dove il turbinio di inganni si rispecchia nell’ingegnosa macchina scenica: qui grandi cornici vorticano, si incastrano, ruotano per simulare le molteplici ambientazioni, tra tonalità agresti blu e verdi, perfette per mettere in risalto gli oggetti scenici ed i bei costumi ammiccanti alla Christian Dior.

Lo sposo di tre, e marito di nessuna_Prove © Michele Monasta-Maggio Musicale Fiorentino

Buono anche il cast, per piglio e presenza scenica, con in prima linea la Lisetta di Sara Blanch che consolida il ruolo di prima donna nella grande aria “Son amante e son pietosa”, quindi nel rondò “Dolce fiamma del mio cuore” culmine emotivo del secondo atto. Comico al punto giusto il Don Pistacchio di Fabio Capitanucci dall’ottimo sillabato, qualche inciampo vocale per il Don Martino di Ruzil Gatin, bene Donna Rosa di Arianna Vendittelli, fascinosa e stizzita baronessa, la spigliata Bettina di Benedetta Torre, il riuscito Folletto di Giulio Mastrototaro e il Don Simone ora paterno ora viveur di Alessio Arduini.

Ottima la direzione di Diego Fasolis che guida in modo dirompente l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino ridotta secondo le esigenze di partitura, in un fresco dialogo con il pubblico. Unica pecca, il suggeritore dietro le quinte, presenza vocale scomoda che spesso ahimè si è insinuato nelle pieghe musicali, in fastidiose interferenze.

Per il resto, chapeau ad una produzione che ha saputo riportare sulle scene, in modo gradevole e spassoso, una vera rarità cherubiniana.

PANORAMICA RECENSIONE
Regia
Direzione
Solisti
Orchestra
Scenografia
Costumi
Pubblico
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uno-spassoso-sposo-di-tre-e-marito-di-nessuna-firmato-cesare-lieviLo sposo di tre, e marito di nessuna <br>di Luigi Cherubini <br>Dramma giocoso in due atti <br>Libretto di Filippo Livigni <br>Maestro concertatore e direttore Diego Fasolis <br>Regia Cesare Lievi <br>Scene e costumi Luigi Perego <br>Luci Luigi Saccomandi <br>Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino <br>Donna Lisetta Sara Blanch <br>Don Martino Ruzil Gatin <br>Don Pistacchio Fabio Capitanucci <br>Donna Rosa Arianna Vendittelli <br>Don Simone Alessio Arduini <br>Bettina Benedetta Torre <br>Folletto Giulio Mastrototaro <br>Nuovo allestimento <br>Prima esecuzione a Firenze

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