La Bohème firmata Alex Ollé

Il 12 ottobre la Stagione del Regio di Torino 2016/17 si apre con un compleanno speciale: i 120 anni della Bohème di Puccini

[rating=5] “Gli uomini muoiono e i governi cambiano, ma le arie della Bohème vivranno per l’eternità”. Lungimiranti le parole di Thomas Alva Edison, l’inventore del fonografo e del microfono, in una lettera inviata a Puccini nel 1920. E infatti a distanza di 120 anni dalla prima rappresentazione assoluta dell’opera pucciniana, tenutasi proprio al Regio di Torino il 1° febbraio 1896 e diretta dall’allora ventinovenne Arturo Toscanini, il cocktail di giovinezza, amicizia, amore, speranze e illusioni, sembra non avere perso il suo smalto.

E quale modo migliore per inaugurare la stagione del Regio  2016/17  se non celebrando un’opera emblematica per Torino con una rilettura contemporanea ad opera di Alex Ollé, regista innovativo e visionario della Fura Dels Baus.  Il regista catalano ha scelto di trasportare i giovani artisti spiantati e scanzonati dalla Parigi dell’Ottocento romantico a quella delle periferie dei giorni nostri e così ha commentato la sua scelta: “La mia Bohème è ambientata in una periferia contemporanea, è lì che secondo me si trova la matrice intellettuale del futuro. In questa ambientazione, la vita e l’arte, così come succedeva nel Romanticismo, appartengono ai superstiti».

La Bohème

A dirigere il Coro del Teatro e l’Orchestra il Direttore musicale del Teatro Gianandrea Noseda, esperto interprete  dei capolavori di Puccini, che definisce l’opera difficilissima, “una partitura lavorata in filigrana che mette in moto un perfetto meccanismo teatrale, perseguito con acume, ma delicatissimo. È un’opera “modernista”, piuttosto che tradizionalista; utilizza di fatto un linguaggio profondamente novecentesco, con una velocità teatrale ed emotiva serrata». Puccini per questa sua quarta opera si ispirò a un romanzo-feuilleton  autobiografico di Henri Murger con il titolo Scènes de la vie de bohème pubblicato nel 1851. Inizialmente l’idea di trarre un’opera dal romanzo di Murger fu di Ruggiero Leoncavallo, che la portò a termine solo un anno dopo Puccini ed ebbe un breve successo. Il meticoloso Puccini affidò la stesura del libretto a Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, autori di altri libretti pucciniani: Manon Lescaut (1893), Tosca (1900) e Madama Butterfly (1904). La ben calibrata giustapposizione di elementi tragici e comici, l’equilibrio armonico tra frase musicale, testo e azione scenica, la vivace riproduzione del linguaggio quotidiano insieme all’intensità dell’azione drammatica che ha commosso anche il suo stesso autore, bastano a spiegare le ragioni di un successo che non si estingue nel tempo.

boheme

Mimì è il soprano Irina Lungu, acclamata artista internazionale, che con il Regio ha già stretto una solida collaborazione artistica. Il suo timbro cristallino e capace di chiaroscuri rende al meglio la timida e fragile ricamatrice. Il tenore Giorgio Berrugi nei panni di Rodolfo , col suo timbro caldo dalla sonorità plastica e la grande presenza scenica è in grado di rendere il lirismo appassionato del poeta innamorato.  L’artista è uno dei tenori di riferimento del repertorio pucciniano. Musetta è il soprano Kelebogile Besong, giovane artista sudafricana, vincitrice di diversi concorsi lirici internazionali, dotata di una tecnica che le permette di passare dal repertorio barocco alla musica contemporanea. Marcello è interpretato dal baritono Massimo Cavalletti, artista acclamato nei più importanti palcoscenici internazionali: dalla Scala al Liceu di Barcellona, passando per il Metropolitan. BenjaminCho è Schaunard è baritono coreano vincitore del Concorso lirico «Andrea Chénier»; il filosofo Colline è interpretato dal basso Gabriele Sagona. Durante le nove recite, ai protagonisti sopra citati si alterneranno, nei giorni 13, 15, 18 e 20 ottobre, Erika Grimaldi (Mimì), Iván Ayón Rivas (Rodolfo), Francesca Sassu (Musetta) e Simone Del Savio (Marcello).

Boheme

L’imponenti scenografie sono di Alfons Flores, i costumi di Lluc Castells e le luci di Urs Schönebaum, collabora alla regia Susana Goméz.

Hanno contribuito alla realizzazione dello spettacolo: Intesa Sanpaolo, socio fondatore che sostiene la prima della stagione per il quinto anno, Alcantara, che ha anche curato lo speciale sipario che fa parte dello spettacolo, e gli Amici del Regio.

La Bohème sarà visibile gratis in streaming sulla piattaforma web dedicata alla lirica per sei mesi a partire dal 21 ottobre su www.theoperaplatform.eu . Il Regio è l’unico partner italiano di questa piattaforma promossa dalla Commissione Europea.

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