
Venerdì 15 marzo 2013 alle ore 19.00 andrà in scena al Teatro La Fenice di Venezia, nell’ambito della Stagione lirica 2012-2013, l’opera in tre atti Věc Makropulos (Il caso Makropulos) di Leoš Janáček, su libretto del compositore tratto dalla commedia omonima del drammaturgo cèco Karel Čapek.
Penultimo capolavoro operistico di Janáček, andato in scena il 18 dicembre 1926 al Teatro nazionale di Brno e finora mai rappresentato a Venezia, Věc Makropulos sarà proposto in un nuovo allestimento coprodotto dalla Fondazione Teatro La Fenice con l’Opéra National du Rhin di Strasburgo e lo Staatstheater di Norimberga (dove è andato in scena rispettivamente nell’aprile 2011 e nel maggio 2012), con la regia di Robert Carsen (regista assistente Laurie Feldman), le scene di Radu Boruzescu, i costumi di Miruna Boruzescu e le luci di Peter Van Praet.
L’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice saranno diretti da Gabriele Ferro, maestro del Coro Claudio Marino Moretti. Il cast vedrà impegnati il soprano spagnolo Ángeles Blancas Gulín nel ruolo di Emilia Marty (alias Elina Makropulos), il baritono cèco Martin Bárta in quello di Jaroslav Prus; il tenore veronese Enrico Casari in quello di suo figlio Janek, il tenore cèco Ladislav Elgr in quello di Albert Gregor, il tenore svizzero Andreas Jäggi in quello del conte Hauk-Šendorf, il baritono italo-spagnolo Enric Martínez-Castignani in quello dell’avvocato Kolenatý, il tenore mantovano Leonardo Cortellazzi in quello di Vítek e il mezzosoprano inglese Julie Mellor in quello di sua figlia Krista. Il soprano Leona Pelešková interpreterà i ruoli della cameriera e della donna delle pulizie, il basso William Corrò quello del macchinista.
La prima di venerdì 15 marzo 2013 (trasmessa in differita su Rai Radio3) sarà seguita da quattro repliche, domenica 17 alle 15.30, martedì 19 e giovedì 21 alle 19.00, e sabato 23 alle 15.30. L’opera sarà proposta in lingua originale con sopratitoli in italiano e in inglese.
Opera «storica moderna» che lo stesso musicista ricavò dalla commedia omonima di Karel Čapek, è incentrata sulla figura fantastica di Emilia Marty. Questa donna enigmatica, nata nel 1585 da un alchimista che le insegna il segreto della longevità, più di tre secoli dopo è ancora una cantante idolatrata all’Opera di Vienna. Rappresentato per la prima volta al Teatro nazionale di Brno il 18 dicembre 1926, questo lavoro dell’ultimo Janácek propone una meditazione ardita sul significato dell’esistenza e dell’amore e sul potere psicologico esercitato nei confronti degli altri. Il caso Makropulos, con il suo strano amalgama di passione, mistero ed eccentricità, è uno dei drammi in musica più potenti del Novecento.
Maggiori informazioni: www.teatrolafenice.org