
“La petite” con Fabrice Luchini
“La petite” con la regia di Guillaume Nicloux , è una storia di grande attualità, quella di un uomo (il bravissimo Fabrice Luchini) che, dopo aver saputo che suo figlio e il suo compagno sono morti in un incidente, viene a sapere che la coppia aspettava un bambino tramite una madre surrogata, che vive in Belgio. Cosa ne sarà del loro futuro bambino? Joseph è il nonno legittimo? Mosso dalla promessa di questa nascita che prolungherà l’esistenza di suo figlio, il sessantenne parte per incontrare la giovane ragazza fiamminga, che rivela un carattere fiero e indomabile.
Durata: 93 minuti.
“Wonder – White Bird”, con Helen Mirren

La magia di Wonder torna ad emozionarci con un nuovo capitolo tratto dalla graphic novel di R. J. Palacio, Wonder: White Bird, diretto da Marc Forster.
Dopo gli eventi di Wonder, il bullo Julian è stato espulso dalla scuola e cerca di ambientarsi nel nuovo istituto. Sentendolo in difficoltà, la nonna (interpretata da Helen Mirren) lo sorprende, gli fa visita da Parigi e gli racconta la storia della sua infanzia. Di come lei, giovane ragazza ebrea nella Francia occupata dai nazisti, fu nascosta e protetta da un compagno di classe. Di come la sensibilità e il coraggio di questo ragazzo le abbiano salvato la vita. Di quanto può essere forte il potere della gentilezza, tale da cambiare il mondo. Durata: 120 minuti.
“The Miracle Club”

“The Miracle Club”, il film di Thaddeus O’ Sullivan con un leggendario trio di attrici di diversa generazione – i premi Oscar Maggie Smith e Kathy Bates, e la candidata all’Oscar Laura Linney
Ambientato nel 1967, il film segue la storia di tre amiche, Lily (Maggie Smith), Eileen (Kathy Bates) e Dolly (Agnes O’Casey). Dal sobborgo irlandese di Ballygar, che marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e unione, le tre donne sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno riapre vecchie ferite e le quattro dovranno confrontarsi con il loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un miracolo.
Durata: 91 minuti
“The Holdlovers – Lezioni di vita”

“The Holdovers – Lezioni di vita”, film diretto da Alexander Payne, è un film imperdibile, racconta la storia di un insegnante Paul Hunham (Paul Giamatti) che ha un modo di fare rigido e pomposo, e pare non piacere a nessuno, né ai suoi studenti nè ai suoi colleghi e neppure al preside. Ma….si scoprirà che è quel prof che ti fa amare la scuola, che è quel prof che tutti sognano di incontrare.
È il Natale del 1970 e Paul, senza una famiglia e un luogo dove trascorre le festività, decide di restare a scuola dorante le vacanze come supervisore degli studenti che ancora non hanno potuto far ritorno nelle loro case. Dopo qualche giorno, soltanto uno studente rimane nell’istituto. Si tratta del quindicenne Angus (Dominic Sessa), un ottimo studente ma con un pessimo comportamento, che crea sempre problemi e rischia ogni volta l’espulsione. Oltre a Paul e al giovane, è rimasta nella scuola anche la capocuoca Mary (Da’Vine Joy Randolph), che si occupa dei figli dei privilegiati nella scuola e che di recente ha perso suo figlio nella guerra in Vietnam. I tre si ritroveranno a formare un’improbabile famiglia sotto le festività natalizie, condividendo diverse disavventure nelle nevose due settimane che trascorreranno insieme in New England.
Durata: 133min.
“Il bacio di Klimt”

Solo per due giorni, il 30 e 31 gennaio, “Il bacio di Klimt”, il docufilm diretto da Ali Ray che indaga la storia, la sensualità, i materiali abbaglianti e i misteri di uno dei dipinti più suggestivi, conosciuti e riprodotti del mondo.
Dipinta intorno al 1908, cinque anni dopo la visita a Ravenna di Klimt e alla sua folgorazione per i mosaici bizantini, l’opera è uno degli indiscussi capolavori dell’artista. Nato a Baumgarten, allora sobborgo di Vienna, da padre orafo e madre appassionata di musica lirica, Gustav Klimt (1862-1918) è stato un titano della Secessione, capace di creare nuovi mondi decadenti che fondevano sensualità e mitologia antica alla modernità più radicale. Molti dei suoi dipinti vedono protagonisti la bellezza e il mistero del corpo femminile e in particolare il suo “periodo d’oro” è caratterizzato da un metodo di lavoro unico che gli permetteva di applicare sulla tela una sottilissima foglia d’oro naturale. È da questa tecnica raffinata che sono nate alcune delle sue opere più famose, tra cui un simbolo senza tempo della bellezza e dell’amore, l’iconico Bacio conservato al Belvedere di Vienna, uno dei primi musei pubblici al mondo con il suo complesso di palazzi barocchi e un giardino che incanta i visitatori con la sua singolare energia. Il Belvedere, che accoglie ogni anno 1 milione e mezzo di visitatori, ospita la più grande collezione esistente di dipinti di Klimt: ventiquattro opere integrate da numerosi prestiti permanenti, tra cui – appunto – il celebre Bacio.
Il film, arricchito dalla musica di Asa Bennett, si addentra proprio nei dettagli dell’oro del quadro, che conferiscono alle composizioni luce calda e profondità, dei disegni decorativi, del simbolismo e dell’erotismo di Klimt. Questa eccezionale voce del Secessionismo viennese, fondato nel 1897, si intreccia anche con le istanze della Belle Epoque così come con il pensiero di Sigmund Freud, inventore della psicoanalisi senza cui sarebbe più complesso e forse impossibile leggere e interpretare i diversi livelli dell’opera di Klimt. Il docu-film ha nella sua intenzione di spiegare come quest’opera d’arte sia riuscita a trasformarsi per divenire, a parere di molti, come un’icona pop.
Durata: 90 minuti