“Giancarlo Stella, l’uomo e le opere” al museo Le Carceri di Asiago

Fino al 28 gennaio si possono ammirare, tutti i fine settimana, le tele dell’artista a cui è stata dedicata l’esposizione della stagione invernale asiaghese.

Giancarlo Stella
Giancarlo Stella

In queste ultime settimane di gennaio, nelle quali il pienone natalizio di Asiago – al centro dell’Altopiano dei Sette Comuni, in provincia di Vicenza – lascia spazio a un turismo montano dal mood un po’ più rilassato e riflessivo, si può trovare l’occasione per visitare con calma la personale “Giancarlo Stella, l’uomo e le opere”.

L’evento è ospitato nella suggestiva location del museo Le Carceri, ex prigioni in attività fino alla fine degli anni ‘60 e trasformate all’inizio dei Duemila in struttura espositiva.

Dopo le mostre dedicate nel 2022 ad Antonio Ligabue e nel 2023 ai “Pittori moderni della realtà” – quest’ultima in collaborazione con il Mart di Rovereto e curata da Vittorio Sgarbi – protagonista di questa stagione artistica invernale è dunque l’asiaghese Giancarlo Stella.

Giancarlo Stella
Giancarlo Stella

Classe ‘42, artista precoce e autodidatta con numerosi riconoscimenti all’attivo, tra cui il Premio Montecarlo nel 1966, Stella è conosciuto sia per la sua attività pittorica sia per quella di imprenditore nel campo della moda e dell’abbigliamento (la sua boutique in Corso IV Novembre, che ospita anche una sua esposizione permanente, è un’istituzione nel centro di Asiago).

La mostra al museo Le Carceri ripercorre tutta la sua esperienza artistica. Gli alberi e il sole sono i soggetti principali delle sue opere. Elementi non tanto di paesaggi naturali, quanto piuttosto di paesaggi dell’anima. Alberi come persone in balia delle tempeste della vita. Creature non solo vegetali ma animate, il cui piegarsi al vento esprime allo stesso tempo fragilità e capacità di resistere alle avversità. Esseri senzienti, consapevoli della loro sofferenza e della loro sorte, così come della loro forza.

E poi il sole, che a volte splende incontrastato, soprattutto nei ricordi di luoghi come il Conero o la Sicilia. Allora colori chiari e caldi riempiono la scena fino a trasformare un elemento naturale in un’opera astratta di luce e linee di forza.

Giancarlo Stella
Giancarlo Stella

Ma neanche il sole è onnipotente, e spesso deve contendersi lo spazio della tela con il buio che avanza, come il Nulla della Storia infinita, una sorta di nuvola nera che sparge un’ombra scura su alberi e fiori. Perfino un Cristo in croce lo si intuisce solo attraverso radi spiragli.
A volte il buio tenta di occupare interi quadri, di sommergere completamente i colori ma senza mai riuscirci del tutto.

Anche quando la minaccia nullificatrice del nero sembra prendere il sopravvento, resistono sempre dei barlumi cromatici, con la stessa ostinazione degli alberi che si oppongono al vento.
E quando la luce e i colori si prendono la rivincita, tornano a dominare l’intero quadro.

La mostra, curata dallo stesso Giancarlo Stella e dalla direttrice del museo Lucia Spolverini, in collaborazione con la Galleria d’Arte Nino Sindoni di Asiago, è visitabile fino al 28 gennaio, il sabato e la domenica, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.

Per informazioni: info@museolecarceri.it – www.asiago.to – 0424 600255

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