A Roma la XVIII Edizione del Premio Internazionale Cinearti “La Chioma Di Berenice”

Serata condotta da Giancarlo Magalli al Salone Margherita

Al mitico “Bagaglino” della capitale la domenica del 23 ottobre scorso sono stati premiati dieci nomi del mondo del cinema e della tv (fiction in primis), ben distribuiti tra le professionalità che valorizzano gli attori e la trama pur restando “sconosciuti”. Un Premio che ha inteso portare alla ribalta proprio chi lavora dietro le quinte.

Sono stati conferiti infatti i riconoscimenti della XVIII edizione del premio internazionale “La Chioma di Berenice”, premio organizzato  annualmente dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa) e dall’attuale Presidente Nazionale Daniele Vaccarino  agli artigiani ed artisti del cinema italiano. La serata di gala è stata condotta da Giancarlo Magalli e si è svolta nella storica cornice del Salone Margherita di Roma, a due passi da piazza di Spagna. Una conduzione brillante con gag, battute e divertimento, tipica del noto volto Rai che ha ricordato pure, nel congedare Massimo Dapporto, come si conoscano da anni, un’amicizia che lo legava già a suo padre Carlo che teneramente lo chiamava “lo sceriffo”!

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I riconoscimenti sono stati un omaggio al talento italiano di truccatori, scenografi, costumisti, scenografi e compositori musicali  che in Italia e negli States portano alto il nome dell’Italia. Sotto le loro mani o disegno o note i più famosi attori americani.

Il premio fu istituito nel 1998 nel centenario della nascita del cinema (1898), nel 2010 e nel 2014  e anche per questa edizione 2016 è stato insignito di un “premio di rappresentanza per l’alto valore culturale” dal Presidente della Repubblica italiana.

Tra molti ospiti presenti alla prestigiosa serata, Giuliano Montaldo, Presidente dell’Ente David di Donatello dell’Accademia del Cinema Italiano, Sebastiano Somma, Edoardo Leo, Piera degli Esposti, Massimo Dapporto. E’ stata l’occasione per la presentazione di un documentario per il 70° del film Sciuscìa firmato dal regista Mimmo Verdesca sostenuto e promosso anche da CNA.

La giuria del premio è stata presieduta quest’anno dalla regista Lina Wertmüller ed essa stessa ha ricevuto un premio speciale alla carriera. Le è toccato l’onore di premiare l’amica Piera degli Esposti con cui ha lavorato in 4 film.

I vincitori dell’edizione 2016 sono stati per la categoria film: Aldo Signoretti e Marco Perna per “Zoolander 2”  (migliori acconciature), Maurizio Silvi per “Zoolander 2” (miglior trucco), Mary Montalto per “Lo chiamavano Jeeg Robot” (migliori costumi), Paki Meduri per “Suburra” (migliore scenografia), Sandro Di Stefano per “Fantasticherie di un passeggiatore solitario” (miglior colonna sonora).

Per la categoria fiction: Alberta Giuliani per “Luisa Spagnoli”  (migliori acconciature), Laura Borrelli  per “Luisa Spagnoli” (miglior trucco), Paki Meduri per “Gomorra, la serie II” (II stagione) (migliore scenografia), Chiara Ferrantini per “Il Paradiso delle signore”  (migliori costumi), Savio Riccardi per “L’onore e il rispetto – IV stagione” (miglior colonna sonora).

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L’architetto e scenografo Paki Meduri ha conquistato nel corso della serata ben due statuette, una per la migliore scenografia per “Suburra” tratto dal romanzo di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo, l’altra per “Gomorra la serie II”. Meduri, giovane e preparato ha conquistato pure per la simpatia e la spontaneità, raccontando dei sopralluoghi partenopei per la preparazione delle scene e la specializzazione nel campo che ha orami conquistato sul campo. Film forti, a tratti anche cruenti.  Per Paki Meduri è stata una conferma la statuetta con la chioma, avendo già vinto il riconoscimento per la migliore scenografia (categoria fiction) nel 2015 per “Gomorra, la serie I” (2015, prima stagione). Per lui sono in uscita nelle sale ben tre film, di cui ha realizzato la scenografia: “Che vuoi che sia” di Edoardo Leo (in uscita il 18 novembre), “Il permesso” di Claudio Amendola e “Tito, il piccolo” di Paola Randi senza tralasciare la preparazione della quarta serie di “Gomorra” (prodotto da Sky) e della prima serie di “Suburra”, la prima serie televisiva prodotta in Italia da “Netflix”. Nessun dubbio, sempre più film di prestigio porteranno la firma di questo bravissimo “artigiano” delle scene, scrupoloso, attento e sensibile. Mentre per il Premio, raggiunta la maggiore età, si è oramai consolidato nel panorama artistico italiano. Alla prossima edizione!