
Mercoledì 22 maggio, alle ore 20.30, al Teatro Goldoni di Firenze ritorna per il Maggio Musicale Fiorentino Anna Caterina Antonacci, accompagnata al pianoforte da Donald Sulzen, con un repertorio liederistico molto raffinato, prevalentemente tardo romantico, risalente alla seconda metà dell’800: Claude Debussy (1862 – 1918), Ernest Chausson (1855 – 1899), Gabriel Fauré (1845-1924), Hector Berlioz (1803 – 1869), Francesco Paolo Tosti (1846 – 1916), Richard Wagner (1813 – 1883). Proprio nel giorno del 200° anniversario della nascita di Richard Wagner.
Si tratta di un programma che delinea un sottile ma intrigante fil – rouge à rebours , un percorso che parte da Wagner per arrivare alla musica principalmente di matrice francese, composta in risposta alla poetica dell’autore tedesco, in un concerto in cui, grazie alla magistrale tecnica ed interpretazione di Anna Caterina Antonacci, la suspense terrà gli spettatori fino alla fine: “Del composito programma proposto da Anna Caterina Antonacci una delle possi bili prospettive di lettura, come in un giallo, emerge proprio dall’epilogo: nel giorno del duecentesimo anniversario della nascita di Richard Wagner, è legittimo chiedersi in che misura l’opera rivoluzionaria del grande compositore abbia influenzato anche un ambito apparentemente così lontano dal Wort – Ton – Drama come il canto da camera.” Dalle note di sala a cura di Roberto Brusotti.
Incastonato come un cammeo nel Festival del Maggio 2013, che ricorda gli 80 anni dalla prima edizione della manifestazione fiorentina, trova posto un ciclo di quattro appuntamenti, interamente dedicato alla liederistica. Il Lied, ovvero una miniatura, generalmente scritta per canto e pianoforte solo, in cui quasi tutti i più grandi compositori si sono cimentati, racconta una storia, della durata di appena pochi minuti, o talvolta un tema, all’interno di un ciclo di Lieder (Liederkreise), talvolta su testo di poeti e letterati (Heinrich Heine, Johann Wolfgang von Goethe, Gabriele D’Annunzio per citarne solo alcuni), con una scrittura e caratteristiche compositive che fanno emergere la capacità interpretativa, il lavoro di introspezione, la ricerca e la tecnica vocale degli esecutori.
Se i Lieder sono dei veri e propri gioielli, incastonati nella produzione di grandi autori (quasi nessun si sottrasse a questa prova, da Robert Schumann a Franz Liszt, da Franz Schubert a Richard Wagner, Gabriel Fauré e Claude Debussy, Hector Berlioz, Hugo Wolf, Maurice Ravel, etc.), questo ciclo di concerti è stato programmato in uno degli scrigni di Firenze, il Teatro Goldoni, che, per conformazione e decori, è la cornice più adatta ad ospitare il contesto intimo della liederistica.
Maggiori informazioni: www.maggiofiorentino.com