La bella e la bestia | E una storia sai, già vista più che mai

Un classico Disney torna in versione live-action rimanendo (fin troppo) fedele all'originale: la recensione in anteprima. Nelle sale dal 16 marzo 2017

Che ai vertici della Disney fosse scoppiata la live-action mania era cosa nota: Alice in Wonderland (★★ leggi la recensione), Maleficent, Cenerentola e Il Libro della Giungla sono tutti titoli di lungometraggi che esemplificano perfettamente la stratetegia che frulla nella testa del Topo più famoso del mondo. Ed è proprio in questo solco che va ad innestarsi La Bella e la Bestia portata sul grande schermo da Bill Condon. Bella e la Bestia Bella e la B

La storia, per quei pochissimi che non la conoscessero, vede come protagonista Belle (Emma Watson), ragazza ribelle ed emancipata rispetto agli standard retrogadi del piccolo villaggio francese dove vive insieme a suo padre Maurice (Kevin Kline). A bramare la sua mano il bellimbusto Gaston (Luke Evans) che ben presto si troverà a doversela contendere con la Bestia, la quale sarà anche un mostro peloso corna-munito a causa di un incantesimo, ma dalla sua ha pur sempre un castello stregato popolato di suppellettili animate. Chi sceglierà Belle? Ma soprattutto riuscirà a spezzare l’incantesimo che condanna la Bestia e la sua servitù ad una vita sotto mentite spoglie?

La Bella e la Bestia

Al netto delle domande retoriche, quello che va in scena sul grande schermo è la saga del già visto, che magari affascina per scenografia, colonna sonora, costumi ed effetti speciali, ma che a fine proiezione lascia il fine conoscitore dell’indimenticabile film animato degli anni Novanta con un senso di déjàvu grande quanto il castello della Bestia. Bill Candon e i suoi sceneggiatori infatti, rispetto ad altre versione live-action di classici Disney, immolano il loro lavoro all’altare della fedeltà all’originale dura-e-pura, realizzando un film che per la maggior parte dei suoi 120 minuti ripropone dialoghi, canzoni, battute e persino inquadrature già viste del mitologico film animato diretto da Gary Trousdale e Kirk Wise.

Scelta lecita che tuttavia ha il deleterio effetto di portare in sala un prodotto tutto sommato ben confezionato, ma privo di quell’anima grazie alla quale l’omonimo classico Disney, ancora oggi, riesce a regalare tante emozioni. Anima che anche il recente remake de Il Libro della Giungla ha dimostrato di poter avere. Bella e la Bestia Bella e la Bestia

A migliorar la situazione non contribuisce poi una Emma Watson particolarmente inespressiva ed hermioneggiante che porta sullo schermo una Belle algida e in grado di suscitare ben poca empatia nel pubblico in sala. Stesso discorso per il principe sia nella sua versione bestiale che in quella umana interpretata da Dan Stevens, il quale ha anche l’ulteriore sfortuna di essere doppiato pessimamente in italiano.

Fortunatamente a salvare il lungometraggio ci pensa la storica colonna sonora griffata Alan Menken e un cast di comprimari di tutto rispetto composto da Ewan McGregor (Lumierè), Ian McKellen (Tockins) ed Emma Thompson (Mrs Bric) oltre al simpatico Josh Gad (Le Tont) su cui si sono concentrati gli strali degli omofobi russi che gridano alla propaganda gay in salsa Disney. Sacreblue.

Bella e la Bestia Bella e la Bestia