
La musica di due grandi Artisti che hanno dato lustro al panorama della musica italiana degli ultimi decenni
Grande successo di pubblico, venerdì 12 aprile al Teatro Summarte, nell’ambito della rassegna “Napoli Jazz Winter” per lo spettacolo “LUCIO incontra LUCIO” ideato e scritto da Liberato Santarpino, con la regia e la partecipazione come “voce narrante” di Sebastiano Somma che si ispira ad uno dei capitoli più belli della storia della musica italiana: la vita e le canzoni di Lucio Dalla e Lucio Battisti.
Lo spettacolo, incentrato sulla storia personale e musicale dei due artisti, entrambi di nome Lucio, entrambi nati nello stesso anno a distanza di un giorno, forse non per caso, che con le opere hanno creato dei veri e propri capolavori e che sanno di “eterno” e che fanno parte dei ricordi e delle emozioni di ognuno di noi, è sapientemente “raccontato” dalla voce profonda di Sebastiano Somma, il quale con un portamento elegante e un’interpretazione da grande attore quale egli è, diventa la “voce” dei due artisti, raccontandone il loro pensiero, le varie esperienze che hanno vissuto durante la loro carriera, le loro scelte artistiche, il rapporto con i loro autori, come quello di Lucio Battisti con il grande Mogol, l’effetto del loro successo incredibile nelle loro vite personali, oltre a tutti i momenti che hanno ispirato testi e musica delle loro canzoni che sono state cantate da generazioni e generazioni fino ai giorni nostri e che, vista la loro bellezza saranno cantate forse per sempre anche da quelle future.
Il racconto viene arricchito dalla musica di un’orchestra jazz di cinque elementi di altissimo livello come Sandro Deidda (sassofono), Guglielmo Guglielmi (pianoforte), Aldo Vigorito (contrabbasso), Giuseppe la Pusata (batteria), Lorenzo Guastaferro (vibrafono) e le voci di Alfina Scorza, Elisa Baldini, Paola Forleo, Francesco Curcio che hanno interpretato, in una chiave moderna alcuni dei tantissimi brani che furono portati al successo dai due artisti, su un palco allestito con le scenografie di Luigi Ferrigno e Mauro Rea, e lo sfondo delle immagini disegnate di Mariano Soria e Irene Servillo che hanno presentato, sotto forma di disegni e di foto in bianco e nero alcuni dei momenti più significativi della loro carriera artistica.
Il concerto inizia con un’idea originale di giustificare la nascita dei due artisti come una volontà esplicita delle divinità, in particolare Zeus, per farsi perdonare gli orrori della guerra, nell’intenzione di regalare all’Italia poesia e bellezza, per poi passare ai momenti più salienti della loro carriera, agli incontri determinanti, alle prime collaborazioni, ai primi successi che li hanno resi celebri nel mondo intero.
Altra idea originale è stata quella di alternare canzoni di Battisti a quelle di Dalla, alternando le varie voci a seconda del brano presentato, anticipate sempre dal racconto di Sebastiano Somma sulla storia del brano stesso, il momento o la persona che l’aveva ispirato, accompagnato dalle immagini (disegni, foto) per raccontarne, anche in maniera visiva, l’essenza stessa del racconto.
Entrambi i cantautori, con le differenze geografiche di provenienza e di stile musicale, hanno dato lustro al panorama della musica introducendo elementi di assoluta innovazione nella canzone italiana. Non sono mai stati l’uno contro l’altro e si sono apprezzati umanamente e artisticamente.
Certamente diversi, erano uniti dall’esigenza di sperimentare nuove strutture musicali, tanto da rinnovare profondamente la canzone italiana, influenzando inevitabilmente tutti coloro che sono venuti dopo: Battisti lo ha fatto in modo più personale, scegliendo di non apparire sulle scene per diversi anni, evitando i concerti e formando con Mogol, autore dei testi di gran parte delle sue canzoni, un sodalizio che resterà nella storia della musica italiana; Dalla al contrario, autore estroso capace di scrivere testi eccezionali, è stato meno solitario, ha duettato con i più grandi cantanti italiani e internazionali e ha fatto conoscere, insieme a Morandi, Guccini e altri, la sua Bologna nel mondo, dando vita a un filone cantautorale che oggi rivive in tanti artisti.
La regia di Sebastiano Somma ha cucito in maniera attenta uno spettacolo fatto di musica, suggestioni, immagini e parole, attingendo al suo amore verso i due grandi cantautori, cercando di ricostruire e consegnare al pubblico un’ora e 35 minuti di spettacolo in atto unico, raffinato ed elegante, denso di emozioni e colori, per ricordare ai giovani e ai meno giovani la grande arte che i due cantautori italiani hanno prodotto e lasciato a tutti noi.
Spettacolo stupendo. Visto a gemona del friuli