Kaemmerle e i Gatti Mezzi, marinai della scena

[rating=3] Marinati 43, questo è il titolo del nuovo spettacolo del trio, ormai affiatato, formato da Andrea Kaemmerle e da I Gatti Mézzi, che dopo la lunga e fortunata tournée di Lisciami ha debuttato al Teatro delle Sfide di Bientina, con lo stesso format, intervallando parole e note.
Come in una scatola di sardine marinate la ciurma composta dai marinai Tommaso Novi e Francesco Bottai (I Gatti Mézzi) e dal Capitano Kaemmerle, si ritrova dopo mille scorribande per mari e per porti, con la loro nave, attraccata da 4 anni e senza via d’uscita nel porto di Marsiglia, città situata al 43° parallelo (da qui il titolo dello spettacolo).

I tre, dopo aver rubato una nave a Patrasso, hanno viaggiato lasciando la Grecia e raggiungendo città costiere come Trieste, Livorno, le Azzorre e infine smarrendosi nell’affascinante Marsiglia e il suo vecchio porto, che «assomiglia alle gambe larghe di una donna», che invita e fa innamorare.

La loro statica imbarcazione adesso è illuminata dalle luci spensierate di un’immensa nave da crociera, ancoratale di fianco, dove le voci fracassose dei suoi turisti, creano un incontro-scontro tra due mondi lontani e tra culture di viaggio contrapposte. Nascono così sketch ironici sulla “vita di crociera”, come l’iniziale invito a bordo a suon di slogan in guanti bianchi fluorescenti o la lettura dello straripante e fantozziano programma di attività ed escursioni da svolgere in un giorno, con annesso minutaggio da dedicare a musei e monumenti.
Un incontro che rievoca musicalmente quello tra la barca chiusa nella bottiglia di Canzone a Manovella di Capossela in conflitto con il viaggio senza sosta, croceristico e italiota de La Nave di Gaber.

Marinati43_®Simone Rocchi

Immobili, squattrinati e derelitti, ai tre non resta che rimembrare con un filo di ironica nostalgia e canzoni melodiose, vecchi racconti di traversate, che riportano a galla la solitudine del lupo di mare insito in ognuno di loro, tra amori lasciati e sogni assopiti riflessi in flutti tramontati.

Dopo Lisciami, Tommaso Novi e Francesco Bottai si mettono nuovamente ed ancora più in gioco, anche se un po’ fuor d’acqua, fanno comunque un passo in avanti nel complesso mondo teatrale, che li vede a proprio agio nell’essere se stessi sulla scena. I due musicisti pisani divertono il pubblico con semplicità, un’innata simpatia toscana e quel filo di riflessione malinconica tipica del loro stile e che traspare anche dalle canzoni scritte appositamente per lo spettacolo (uniti ad alcuni cavalli di battaglia).

Andrea Kaemmerle da buon capitano dirige con voluto fracasso scenico la ciurma, intramezzando battute, humor grossolano e una compassata nostalgia poetica.

Uno spettacolo cialtronesco ancora da rodare ed affinare, ma che riesce a divertire il pubblico con schiettezza e un velo di romanticismo proveniente da quel Jean-Claude Izzo, spesso evocato, che ricorda come «di fronte al mare la felicità è un’idea semplice».

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