Fumo blu: uno spaccato (poco interessante) di vita di coppia

[rating=1] Fumo blu, andato in scena presso il Cantiere Oberdan di Spoleto (Perugia) in occasione dell’edizione numero 58 del Festival dei Due Mondi, racconta il difficile rapporto di coppia di due trentenni dei nostri tempi, il giornalista Paolo (interpretato da Daniele Bonaiuti) e l’insegnante di danza Claudia (interpretata da Silvia Frasson): lui, schiacciato dal confronto perpetuo con l’ingombrante figura di sua madre – giornalista anch’essa, che diventò famosa grazie a un reportage sul ritrovamento del cadavere di Aldo Moro – guadagna pochi euro ad articolo ed è oberato di lavoro; lei si sente frustrata perché vorrebbe una vita di coppia più stabile (matrimonio e figli), ma il suo compagno, tipico esempio di maschio contemporaneo che alla sua età gioca ancora con la Playstation, non sembra molto ben disposto.

Il fumo blu del titolo è il “protagonista” del sogno ricorrente di Claudia, nel quale il loro appartamento è invaso per l’appunto da una nube di fumo blu: Claudia ha la percezione che quel fumo è pericoloso, ma al tempo stesso ne è attratta e affascinata.

Questo spettacolo, che è prodotto da Teatro Metastasio Stabile della Toscana, si è sviluppato grazie a un progetto di Residenza Artistica presso La MaMa Umbria International, il centro culturale teatrale fondato a Spoleto nel 1990 da Ellen Stewart, la “Mama” del teatro d’avanguardia americano e non solo. L’autore del testo è Gherardo Vitali Rosati, drammaturgo, critico teatrale e docente universitario, e la regia è firmata da Andrea Paciotto, regista (originario proprio di Spoleto) che nella sua carriera ha collaborato con numerosi teatri e festival in Italia e all’estero, e che attualmente dirige La MaMa Umbria International.

Fumo blu

Complessivamente, Fumo blu è uno spettacolo non riuscito, una semplice carrellata di scene che mostrano al pubblico il ménage dei due protagonisti – Claudia e Paolo che vanno in discoteca, Claudia e Paolo che rimangono bloccati in ascensore, Claudia e Paolo che litigano ecc. – senza riuscire né a coinvolgere e ad emozionare veramente né a dire qualcosa di interessante e profondo sulle difficoltà e le frustrazioni che possono affliggere le coppie dei giorni nostri; inoltre, la scena finale – con Paolo e Claudia che assistono al naufragio della Costa Concordia dalle finestre della casa al mare dei genitori di lei – lascia alquanto perplessi perché non si capisce quale sia il suo significato. Infine, per quanto riguarda gli attori, le loro interpretazioni sono oneste ma prive di slanci.

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