“Io ti amo”: un inno all’Amore in tutte le sue forme

Il Teatro Eliseo e la casa editrice Dante Alighieri presentano per la prima volta in Italia il cofanetto “IO TI AMO” con la raccolta delle più belle poesie d’amore di Jacques Prevert, Pablo Neruda e Federico Garcia Lorca

 “Vorrei fare con te quello che la primavera fa con i ciliegi”, Pablo Neruda

Che cos’è l’Amore? Lo si può descrivere e racchiudere in poche parole? L’Amore è romanticismo, passione, mancanza per l’assenza dell’altro, delusione, gelosia. È una notte sull’isola trascorsa a dormire l’uno accanto all’altra, è “pane, vino e collera”. È l’unica salvezza al mondo, è ambiguo contorto:

Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino (da Questo amore,
Jacques Prévert)

È nostalgia: Divina notte in cui Amore mi baciò (da Nostalgia, Federico García Lorca)

In una serata, le poesie di questi tre poeti hanno spalancato le porte dell’amore e fatto riflettere su un sentimento di cui tutti parliamo, ma che spesso non poniamo in primo piano. L’amore è tutto ciò che ci unisce.

Lunedì 9 dicembre al Teatro Eliseo di Via Nazionale, la casa editrice Dante Alighieri ha presentato per la prima volta in Italia il cofanetto “IO TI AMO”: una raccolta delle più belle poesie d’amore di Jacques Prévert, Pablo Neruda e Federico Garcia Lorca, lette e interpretate dalle vibranti voci di Chiara Colizzi, Christian Iansante, Giuppy Izzo, Angelo Maggi e Luca Ward, che si sono succeduti sul palco, incantando il pubblico.

“Incatenare tra le pagine di un volume poeti tanto distanti per latitudini letterarie, linguaggio e intenzioni poetiche è un bell’azzardo”, spiega Mirko Zilahy, autore della prefazione dell’opera. “Bello, appunto, e non solamente per il filo spinato che li serra assieme, l’Amore, ma perché ciò che realmente li lega qui è l’intima trama delle emozioni che solo una voce muta può regalare. Quella della poesia. Così, il potente sussurro di Prévert attraversa le stanze del tempo per raccontare l’amore che visse e poetò. Quello delle pene, delle suppliche notturne e solitarie sulle panchine del lungosenna, quello degl’inganni e delle menzogne, arrecate e subite. Un amore svelato ancora nella sua essenza più elementare: la grande necessità dell’uomo, il bisogno ferino che non si può ammutolire, né incatenare, vivono in una lingua piana, fintamente quotidiana e ironica. Parlata. Strappata alla vita. Dall’altra parte del mondo, diviso dai potenti riverberi dell’oceano, sibila il seducente borbottio di Pablo Neruda. La poesia come atto di pace per il premio Nobel cileno. La poesia come epica dell’intero popolo sud americano, come rivolta contro ogni giogo dittatoriale. E la poesia come amore, ovviamente. Infine l’amore guerresco di un eroe sconfitto, tradito e fucilato, come Federico Garcia Lorca. Il senso profondo della nostalgia, la teatralità di un sentimento robusto ed assillante, docile e debordante di conflitti. Un percorso interiore e poetico di ricerca lungo una vita”, conclude.

Sul palcoscenico, oltre alle cinque eccellenti voci del doppiaggio italiano, si sono esibiti anche ospiti di indiscutibile pregio quali Federica Bensi, Sveva Carceri, Massimo De Santis, Marta Garzia, Fiamma Izzo, Gabriele Lopez, Flavia Maggi, Manuel Meli, Giò Giò Rapattoni ed Elisa Todini. Canzoni, poesie lette e recitate, danza e sketch divertenti hanno regalato forti emozioni al pubblico in sala. Una menzione speciale alla presentatrice: Ertilia Giordano.