I Teatri Mobili a Pistoia: tradizione e innovazione del Teatro di Figura

Ancora un'ottima proposta del Centro Culturale "Il Funaro" di Pistoia

Grazie al Funaro di Pistoia abbiamo assistito, domenica 7 ottobre a due spettacoli di teatro di figura: “Mano viva”, di Girovago e Rondella e “Antipodi” della Compagnia Dromosofista. Insieme sono i Teatri Mobili, una famiglia all’anagrafe e in teatro, che non ama la stanzialità. Ad attenderci non platea e poltrone ma un autobus e un camion, o meglio un Teatrobus e un Camionteatro. Un massimo possibile di 35 spettatori a replica. Le location hanno un immaginario che subito ci bagna di nomadismo e circo, passione e gusto del gioco fatto a mano, pensato, costruito per sognare e per vivere. E basta.

Ambedue le performance ci hanno rapito per la poesia e la maestria che hanno saputo mostrare sospendendoci per un’ora circa (in totale) dalla normale percezione quotidiana. In Mano Viva (nel Teatrobus) la semplice eppure geniale intuizione di Girovago e Rondella con i loro personaggi “Manon e Manin” (un brevetto loro che viene utilizzato anche negli ospedali e nelle scuole come terapia didattica e motoria) riesce a rapire man mano che il tempo avanza, riesce a farci tifare per i due personaggi circensi e girovaghi che in altro modo apparirebbero obsoleti, antichi, “amarcord a perdere”. Qua invece ci appassionano fino a farci commuovere nella semplicità ed ovvietà delle situazioni proposte, sviluppate però con una creatività che sa di miracolo per chi è immerso nel flusso mediatico contemporaneo dove il contenitore conta quasi sempre più del contenuto. Sputafuoco, equilibristi, coppia di innamorati e tuffatori circensi tutto in una mano, anzi due. Gli artisti hanno cominciato a fare spettacoli circa trentacinque anni fa in Grecia, su un teatro navigante e da allora non si sono mai fermati esibendosi in numerosi festival e paesi del mondo. (Per approfondire Teatro in un Non-Teatro. Girovago e Rondella al Funaro di Pistoia).

L’altro spettacolo “Antipodi” (nel CamionTeatro) è la naturale evoluzione del precedente e con questa definizione ci vogliamo riferire anche al fatto che sono i figli di Girovago e Rondella a proporlo e cioè Rugiada e Timoteo insieme agli argentini Facundo e Santiago Moreno che lo portano in scena. Insieme formano la Compagnia Dromosofista, parola inventata, dal greco “dromo” ovvero strada e “sofia”, saggezza. Una piccolissima scena, un palco minuscolo proprio davanti agli alloggiati nel CamionTeatro testimoni di quanto la pazienza, la tradizione e la perseveranza creativa siano qualità capaci di creare bellezza. Non è possibile spiegare a parole uno spettacolo che stupisce, stordisce e va assolutamente solo guardato. Bello e crudele, divertente e profondo. Un ballo con la morte dal sapore latino, gemelli grotteschi, cavalli in miniatura con una forza gigantesca, uomini che corrono agli antipodi e musica suonata e cantata sapientemente.

“Un punto qualsiasi sul globo ha il suo opposto: paesaggi ed esseri molto diversi fra loro sono uniti da una linea immaginaria uguale al diametro terrestre. Laddove tutto sembra diventare raggiungibile l’invito è quello di pensare ad un luogo che esiste e tuttavia si allontana ad ogni nostro passo, mentre tentiamo di raggiungerlo. Lo spettacolo è un viaggio surreale su un cavallo in miniatura, tra personaggi stralunati e minuscoli uomini d’ombra in corsa. Antipodi ė l’unione di diversi stili e tecniche del teatro di figura, dalle ombre cinesi alla manipolazione di oggetti, al teatro fisico”. Dal 2016 i due gruppi “di famiglia” viaggiano insieme per l’Europa con Teatri Mobili, mossi dal desiderio di portare il teatro di figura contemporaneo in strada, fra le persone. Consigliato caldamente.