
[rating=3] San Francesco raccontato in parole e musica attraverso gli occhi di un bambino, il suo nipotino Piccardo. Questo, in estrema sintesi, è Cantico. Narrazione in musica, spettacolo andato in scena nei giorni scorsi al Teatro Morlacchi di Perugia, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria in collaborazione con l’Associazione Culturale “Gli Instabili” di Assisi (Perugia) e con il patrocinio della Basilica Papale e Sacro Convento di S. Francesco in Assisi.
In Cantico, che è tratto dal romanzo di Aldo Nove Tutta la luce del mondo. Il romanzo di San Francesco e dalle Fonti Francescane, a raccontare la vicenda di Piccardo e Francesco è l’attrice Giulia Zeetti, anche regista e autrice dell’elaborazione drammaturgica. La narrazione della Zeetti, che interpreta con bravura tutti i personaggi di questa storia, conduce gli spettatori nella Assisi del Duecento; è qui che vive Piccardo, incuriosito e affascinato dalla figura di questo zio che non aveva mai conosciuto di persona, sul quale all’interno della loro famiglia era calata una specie di pesante cappa di omertà e rimozione. Un giorno, preso dalla voglia di incontrarlo, Piccardo partì solo soletto alla volta del monte della Verna, dove Francesco si era ritirato per dedicarsi alla meditazione e alla preghiera, e qui lo trovò in preda alla sofferenza e all’estasi per aver appena ricevuto le stimmate.
Cantico – che, come si legge nelle note di regia, ha l’intento di mettere in luce la «forte personalità» di San Francesco e la sua «visione di amore onnicomprensivo di tutte le cose» – è un affresco narrativo e musicale ben realizzato, il cui momento culminante è rappresentato dal vertiginoso monologo (che cita integralmente la benedizione scritta da Francesco nella sua Regola) che erutta dalla bocca del santo durante il colloquio con Piccardo, bambino buono e coraggioso che mise a repentaglio la sua incolumità per infrangere il tabù familiare che gravava sulla figura di questo suo zio così importante (e anche così ingombrante e scomodo, per la sua famiglia). Belle le musiche composte ed eseguite dal vivo dalla cantante Francesca Breschi e dal musicista Peppe Frana, con brani tratti dalla tradizione gregoriana e dai Laudari, in originale e rivisitati; meritevoli di essere menzionati anche le scene e i costumi, ideati dall’artista giapponese Ayumi Makita che li ha realizzati con l’aiuto degli studenti della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.