
Un torrenziale Goran Bregović ha inondato il Marea Festival di Fucecchio con un concerto di straripante energia balcanica, accompagnato dalla sua fedele Wedding & Funeral Orchestra, composta da 8 elementi tra trombe, tromboni, sax e voci. Il folto pubblico eterogeneo che ha riempito la buca del palio di Fucecchio ha apprezzato danzando per tutta la performance.
Il musicista bosniaco, salito sulla ribalta mondiale grazie alla composizione delle colonne sonore dei film di Kusturica come Il tempo dei gitani, Underground e Gatto Nero, Gatto Bianco, ci conduce all’interno del suo personale excursus musicale, incrociando passato e presente.
È così che dal cilindro sbucano pezzi del suo ultimo album Champagne For Gypsies, ma sprattutto vari classici come Ederlezi, Mesecina o Gas, Gas fino alla mitica Kalashnikov che conclude la serata al grido comune di “all’attacco!”.
Non manca un omaggio alla canzone della resistenza più bella di tutti i tempi, come dichiara lo stesso Bregović, dando il la ad una strepitosa versione di Bella Ciao cantata a squarciagola da tutto il pubblico.
Una musica gioiosa e piena di vita, quella di Bregović, che affonda le proprie radici nei Balcani e nella sua musica polifonica popolare, fondendosi con temi zigani e bandistici.
Il risultato è il risveglio sonoro di canti centenari che fanno da eco alla fusione di culture e di stili, di una terra divisa territorialmente solo dal solco dell’uomo.
Un concerto tra balli e ironia che inietta energia, forza e coraggio, doti che servirebbero anche per cambiare le sorti del nostro Paese. All’orizzonte regna il vuoto. Nessuno se la sente di gridare “alla carica!”. Tutt’al più siamo in grado di “caricare” l’iPhone.
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