La Stagione 2014/2015 del Teatro Stabile di Napoli: un ricco cartellone con oltre 20 spettacoli

La Stagione 2014/2015 del Teatro Stabile di Napoli (che comprende il Mercadante, il San Ferdinando e il Ridotto) è una Stagione cruciale per il futuro del teatro Pubblico della Città, come spiega il direttore dello Stabile Luca De Fusco. Una stagione di sfida in cui il teatro tenta un’impresa molto difficile, cioè trasformare la vita di un buon Teatro Stabile – che ha migliorato negli ultimi anni il numero e la qualità delle produzioni, i suoi servizi e, come dicono i dati della stagione appena conclusa, il numero assoluto di abbonati – in quella di un Teatro Nazionale, ovvero in uno dei centri di eccellenza del teatro di prosa italiano come prevede la nuova legge del settore.

La Stagione 2014/2015 si presenta con un ricco cartellone di oltre 20 titoli che vanta al suo interno ben cinque nostre importanti produzioni: da Il Sindaco del rione Sanità di Eduardo con Eros Pagni, coprodotto con il Teatro Stabile di Genova e diretto da Marco Sciaccaluga, a Finale di partita di Beckett con Lello Arena e la regia di Lluis Pasqual, all’autorevole prima trilogia dello Stabile dei capolavori di Cechov, Il giardino dei ciliegi, Tre sorelle e Zio Vanja. Tre produzionicon le regie, rispettivamente, del sottoscritto, di Claudio Di Palma e di Pierpaolo Sepe – con le quali si rafforza il progetto avviato in questi anni di costituzione di una compagnia permanente, riconoscibile. La proposta inaugura allo Stabile una formula inedita di fruizione di opere e di regie, dove il pubblico è invitato a partecipare ad una sorta di unicum teatrale in tre tappe, come un grande romanzo in tre puntate.

Accanto alle produzioni citate – alle quali vanno aggiunti gli allestimenti del terzo ciclo di teatro e letteratura dedicato quest’anno all’opera letteraria di Giuseppe Patroni Griffi in scena al Ridotto – la programmazione propone importanti ospitalità con titoli a firma di registi autorevoli e con interpreti di fama.

Dal ritorno di Toni Servillo con il suo acclamato Le voci di dentro (leggi la recensione dello spettacolo)che proponiamo in apertura di Stagione al Teatro San Ferdinando nei giorni dell’anniversario eduardiano, all’atto unico, sempre di Eduardo, Dolore sotto chiave, messo in scena da Francesco Saponaro; dalla Signora Warren di Bernard Shaw con la grande Giuliana Lojodice e la regia di Giancarlo Sepe, al Malato immaginario di Molière secondo Gioele Dix; dal pirandelliano La vita che ti diedi proposto dallo Stabile di Bolzano, al Bergman di Sinfonia d’autunno interpretato da Anna Maria Guarnieri su regia di Gabriele Lavia, all’Amadeus con Tullio Solenghi del Teatro Stabile di Genova. E ancora, Antonio Latella con C’è del pianto in queste lacrime, Emma Dante con Le sorelle Macaluso, il regista Dovide Iodice con Mettersi nei panni degli altri | Vestire gli ignudi, presentato al Centro Prima Accoglienza dell’ex Dormitorio Pubblico.

Una Stagione all’insegna della qualità e del grande spettacolo dove spicca la trilogia di Cechov che, in segno di omaggio verso il suo pubblico, per questa prima volta, offre come un solo spettacolo consentendo così l’acquisto dell’abbonamento a 10 spettacoli allo stesso prezzo degli 8 della passata Stagione.

E’ uno sforzo eccezionale per il nostro Teatro, ma è un rischio calcolato – conclude De Fusco – perché se sarà difficile vincere la sfida di diventare Teatro Nazionale, sarebbe suicida non tentare con tutte le nostre (e le vostre) forze di provare fino in fondo a giocare questa storica partita.

Ma entriamo nel vivo della nuova stagione, data per data e spettacolo per spettacolo.

"Le voci di dentro"

Stagione 2014/2015

29 ottobre > 9 novembre 2014 | Teatro San Ferdinando
Inaugurazione Stagione Teatrale

LE VOCI DI DENTRO
di Eduardo De Filippo
regia Toni Servillo
con Chiara Baffi, Betti Pedrazzi, Marcello Romolo, Toni Servillo, Peppe Servillo, Gigio Morra, Lucia Mandarini, Vincenzo Nemolato, Marianna Robustelli, Antonello Cossia, Daghi Rondanini, Rocco Giordano, Maria Angela Robustelli, Francesco Paglino
scene Lino Fiorito, costumi Ortensia De Francesco
luci Cesare Accetta, suono Daghi Rondanini
produzione Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Teatro di Roma

Acclamato dalle platee teatrali in tutta Italia e nei maggiori palcoscenici internazionali, torna per il secondo anno consecutivo al Teatro San Ferdinando lo spettacolo Le voci di dentro di Eduardo De Filippo diretto e interpretato da Toni Servillo, al quale lo Stabile affida l’apertura della Stagione nel trentesimo anniversario della scomparsa del grande autore e attore napoletano, che cade il 31 ottobre 2014.
“Eduardo – ha dichiarato Servillo – scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per dirci che la vicenda che si sta narrando ci riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale”.

19 > 30 novembre 2014 | Teatro Mercadante
IL GIARDINO DEI CILIEGI
di Anton Cechov, traduzione Gianni Garrera

adattamento e regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea, Paolo Cresta, Claudio Di Palma, Serena Marziale, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione,  Federica Sandrini, Gabriele Saurio Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra, Enzo Turrin
scene Maurizio Balò, costumi Maurizio Millenotti, luci Gigi Saccomandi
coreografie Noa Wertheim, musiche Ran Bagno
produzione Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Verona

Dopo Antonio e Cleopatra di Shakespeare Luca De Fusco affronta un altro grande “classico” del teatro, questa volta del ‘900, qual è Il giardino dei ciliegi di Anton Cechov.
“La regia de Il giardino dei ciliegi – scrive il regista – è frutto di una intuizione antica e dello sviluppo recente del mio lavoro sul linguaggio scenico. L’intuizione antica è che si possa leggere Cechov in modo mediterraneo. Ho sempre pensato che questi possidenti terrieri, incapaci di lavorare, di lottare per la loro sopravvivenza, questa gente che è morta di champagne, o che si è mangiata un patrimonio in caramelle, somigli a quella che sarebbe dovuta essere la classe dirigente del nostro mezzogiorno nel secolo scorso…”Il sapore meridionale – continua De Fusco – dei dialoghi dei miei attori, il candore un po’ infantile e un po’ mediterraneo dell’ambientazione della vicenda sono determinati quindi da questa antica idea che mi porto dietro da anni”.

dicembre 2014 > aprile 2015 | Ridotto del Mercadante
PROGETTO GIUSEPPE PATRONI GRIFFI
a cura di Luca De Fusco
un ciclo di spettacoli tratti dalle opere letterarie di Giuseppe Patroni Griffi
testi, regie e cast in via di definizione
produzione Teatro Stabile di Napoli

Dopo i cicli dedicati ad Anna Maria Ortese e a Raffaele La Capria continua il progetto di teatro e letteratura promosso dallo Stabile di adattamenti teatrali di romanzi e racconti di autori napoletani, o legati alla città, particolarmente rappresentativi del panorama letterario contemporaneo.
Al suo terzo anno, l’autore al centro del nuovo ciclo è Giuseppe Patroni Griffi, lo scrittore, drammaturgo, sceneggiatore, regista teatrale e cinematografico napoletano scomparso a Roma nel 2005 all’età di 84 anni.

I registi coinvolti proporranno tra dicembre 2014 e aprile 2015, al Ridotto del Mercadante, adattamenti scenici tratti o ispirati alle opere dell’autore di Scende giù per Toledo e La morte della bellezza, indagando il poliedrico universo di temi ad “alta sensibilità” che ha contraddistinto la produzione dello scrittore. Emarginazione, diversità, inquietudini sociali, collettive e intime, scandagliate con la lente d’ingrandimento dell’analista ma sempre con profonda adesione emotiva.

2  > 7 dicembre 2014 | Teatro Mercadante
AMADEUS
di Peter Shaffer

regia Alberto Giusta
con Tullio Solenghi, Aldo Ottobrino, Roberto Alinghieri, Arianna Comes, Davide Lorino Elisabetta Mazzullo, Andrea Nicolini
scene e costumi Laura Benzi, luci Sandro Sussi
produzione Teatro Stabile di Genova, Compagnia Gank

Tullio Solenghi torna al teatro Mercadante protagonista di Amadeus, la pièce teatrale in due atti scritta da Peter Shaffer nel 1978, nel ruolo di Salieri.

“Il dramma racconta il tentativo del compositore italiano Antonio Salieri di distruggere la reputazione dell’odiato avversario Wolfgang Amadeus Mozart, odio mai esistito nella vita reale” spiega Alberto Giusto nelle sue note. “Nel testo di Shaffer non vi è unità di tempo e di luogo. L’ambientazione spazia dalla fine del ‘700, periodo in cui Mozart, preceduto dalla sua fama, incontra per la prima volta Salieri a Vienna, agli anni venti dell’800, quando Salieri, ormai vecchio e malato, mai arresosi al genio mozartiano, mette in giro la voce infondata di aver assassinato il compositore nel 1791. L’invidia, la rabbia, il senso di impotenza, il bisogno d’amore e di libertà, l’indignazione, sono le passioni che muovono ed animano i protagonisti della vicenda e i personaggi che gli gravitano intorno”.

10 > 21 dicembre 2014 | Teatro Mercadante
LA PROFESSIONE DELLA SIGNORA WARREN
di George Bernard Shaw

regia Giancarlo Sepe
con Giuliana Lojodice (cast in via di definizione)
produzione Teatro Eliseo

Giuliana Lojodice interpreta una delle opere più note di George Bernard Shaw, La professione della signora Warren, la cui lettura, dichiara il regista dell’allestimento, Giancarlo Sepe, “apre interessantissimi squarci su un mondo rappresentato con attitudini borghesi e ipocrisie varie, tutte legate prevalentemente al sesso e alla voglia di sesso dei quattro protagonisti maschili: c’è chi vuole conquistare la donna per interessi personali e non per amore, c’è chi crede di essere il padre della donna da cui è attratto, c’è addirittura un prete che ha amato la protagonista in tempi remoti ecc. Possiamo dire che sono tutti dei ‘puttanieri’ e le due donne, chi per un verso chi per un altro, sono vittime di una società maschilista”.

26 dicembre 2014 > 11 gennaio 2015 | Teatro San Ferdinando
IL SINDACO DEL RIONE SANITÀ
di Eduardo De Filippo

regia Marco Sciaccaluga
con Eros Pagni, Maria Basile Scarpetta, Angela Ciaburri, Marco Montecatino
Luca Iervolino, Federico Vanni, Massimo Cagnina, Orlando Cinque, Francesca De Nicolais, Dely De Majo, Rosario Giglio, Pietro Tammaro, Gennaro Apicella, Gino De Luca, Gennaro Piccirillo
scene Guido Fiorato, costumi Zaira de Vincentiis
luci Sandro Sussi, musiche Andrea Nicolini
produzione  Teatro Stabile di Napoli, Teatro Stabile di Genova

Eros Pagni torna allo Stabile di Napoli come protagonista de Il sindaco del Rione Sanità di Eduardo De Filippo, recitando per la prima volta in napoletano. Un incontro importante, per l’attore così come lo fu per Marco Sciaccaluga, regista dello spettacolo. “Era il 19 aprile 1964 – scrive il regista – avevo dieci anni. Quella sera mio padre mi diede il permesso di fare tardi per vedere una commedia in televisione. Mi disse con semplicità che avrei capito cosa fosse il teatro: c’era l’occasione di vedere un grande attore recitare il testo di un grande scrittore e che erano una persona sola, Eduardo De Filippo. Disse che così avrei anche fatto il mio primo “viaggio” a Napoli, aggiungendo (per me un po’ enigmaticamente) che, nelle mani di Eduardo, Napoli diventava un’immagine del mondo. Ricordo ancora la forza di quell’esperienza: non riuscivo a credere che quel grande artista stesse facendo finta, che la sua voce, i suoi silenzi, i suoi sguardi scaturissero da un artificio (per quanto mirabile) e non dalla assoluta presenza della verità. Quella commedia era Il sindaco del Rione Sanità.

gennaio 2015 | Centro Prima Accoglienza (ex Dormitorio Pubblico)
METTERSI NEI PANNI DEGLI ALTRI | VESTIRE GLI IGNUDI

scrittura scenica collettiva realizzata insieme agli ospiti del Dormitorio Pubblico di Napoli
primo movimento del progetto Che senso ha se solo tu ti salvi

un percorso di ricerca e creazione ispirato a Le Sette opere di Misericordia di Caravaggio
drammaturgia e regia Davide Iodice
con Antonio Buono, Davide Compagnone, Luciano D’Aniello, Maria Di Dato, Giuseppe Del Giudice, Pier Giuseppe Di Tanno, Raffaella Gardon, Ciro Leva, Osvaldo Mazzeca, Vincenza Pastore, Peppe Scognamiglio, Giovanni Villani
collaboratore generale Luigi Del Parto
spazio scenico, maschere e costumi Tiziano Fario
produzione Teatro Stabile di Napoli, Interno 5, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia
collaborazione Centro Prima Accoglienza (ex Dormitorio Pubblico) Napoli Scarp De Tenis Napoli, Binario della Solidarietà Napoli

Che senso ha se solo tu ti salvi è parte di una trilogia che Davide Iodice dedica alla crisi della società contemporanea: nei due lavori precedenti aveva affrontato il tema del sogno con gli ospiti del Dormitorio Pubblico di Napoli, e quello dell’eredità generazionale con genitori e figli in scena. Con questo nuovo lavoro il regista si è posto come materia di indagine il concetto di compassione, nel senso etimologico di empatia, di relazione vitale. Il suo soggetto di ispirazione sono le Sette opere di Misericordia di Caravaggio. Anche qui la ricerca unisce indagine antropologica e espressiva, attraverso un processo di laboratori e di residenze creative con attori e non attori accomunati dalla ricerca di un linguaggio condiviso e di una stessa intenzione di senso.

gennaio > aprile 2015 | LIBRI&CAFFÈ – Teatro Mercadante
CAFFÈ NÉMIROVSKY
da un’idea di Luca De Fusco
a cura di Patrizia Bologna e Stefania Maraucci
con in o. a. Sara Bertelà (Il ballo), Anna Bonaiuto (Film parlato)

Margherita Di Rauso (David Golder), Cristina Donadio (Le vergini)
Manuela Mandracchia (Un bambino prodigio), Gea Martire (Il calore del sangue)
Angela Pagano (Come le mosche d’autunno)
musiche dal vivo Paolo Coletta
produzione Teatro Stabile di Napoli

Riscoperta grazie al romanzo inedito Suite francese, pubblicato nel 2004, Irène Némirovsky è oggi considerata una delle grandi interpreti della letteratura del Novecento. La sua stessa vita sembra un romanzo: nata a Kiev nel 1903, si rifugiò in Francia dopo la Rivoluzione d’ottobre, abbandonò la religione ebraica per convertirsi al cattolicesimo, ma fu egualmente deportata ad Auschwitz dove morì nel 1942. La Némirovsky è autrice di numerosi racconti e romanzi brevi, piccoli gioielli che rivelano una scrittura particolarmente originale, capace di audaci contaminazioni tra il diario, il cinema, il teatro. Da qui l’idea di affidare alla voce di alcune carismatiche interpreti femminili la lettura di una parte di questi racconti: ne emerge una carrellata di uomini e donne dalle storie avvincenti e misteriose.

Antonio Latella

13 > 18 gennaio 2015 | Teatro San Ferdinando
C’È DEL PIANTO IN QUESTE LACRIME

drammaturgia Antonio Latella e Linda Dalisi

regia Antonio Latella
con Leandro Amato, Michele Andrei, Alessandra Borgia, Caterina Carpio
Michelangelo Dalisi, Lino Musella, Candida Nieri,  Emilio Vacca
Valentina Vacca, Francesco Villano
scene e costumi Simone Mannino, Simona D’Amico
luci Simone De Angelis
musiche Franco Visioli, movimenti Francesco Manetti
produzione Teatro Stabile di Napoli, Napoli Teatro Festival Italia
stabilemobile compagnia Antonio Latella
Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2013 – Miglior Scenografo e Miglior Costumista

Il regista Antonio Latella rilegge la sceneggiata napoletana trasformandone i personaggi in insetti e parassiti che si muovono in uno spazio claustrofobico, come automi privi di identità. Il regista, insieme alla drammaturga Linda Dalisi, viviseziona le dinamiche familiari tipiche della sceneggiata dando vita a una favola nera, a un incubo kafkiano dove la speranza è un traguardo irraggiungibile: resta la volgarità di una lingua degradata (il napoletano), ridotta a gergo, depauperata della sua ricchezza espressiva, espropriata della sua proverbiale musicalità. Un urlo, un guaito, un rantolo che trasforma la tradizione in un presepe di gesso atroce e immutabile.

27 gennaio > 1 febbraio 2015 | Teatro Mercadante
SINFONIA D’AUTUNNO
di Ingmar Bergman

regia Gabriele Lavia
con Anna Maria Guarnieri, Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori
scene Alessandro Camera
produzione Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Brunello Cucinelli

Gabriele Lavia ripropone in teatro uno dei capolavori di Ingmar Bergman, Sinfonia d’autunno, avvalendosi della presenza di una straordinaria e inimitabile protagonista della scena italiana, Anna Maria Guarnieri. Lavia individua nel senso di esclusione uno dei nodi principali del dramma: “Essere esclusi… un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai ‘teatranti’, anche ai ‘concertisti’…comune a quegli strani esseri umani che ‘si espongono’, che ‘sono’ sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: ‘esporsi’. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o mogli. Non sono normali. Sono ‘strani’ e sono condannati a quella che Bergman chiama la ‘Solitudine Assoluta’. Ma forse questa ‘esclusione’ e questa ‘Solitudine Assoluta’ è la maledizione comune della nostra epoca. L’epoca del Nichilismo compiuto”.

28 gennaio > 15 febbraio 2015 | Teatro San Ferdinando
FINALE DI PARTITA
di Samuel Beckett

traduzione Carlo Fruttero
regia Lluís Pasqual
con Lello Arena, Gigi De Luca, Stefano Miglio, Angela Pagano
scene e costumi Frederic Amat, luci Cesare Accetta
produzione Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia

Dopo il successo ottenuto con La casa di Bernarda Alba, la produzione dello Stabile andata in scena nel 2011, il regista spagnolo Lluis Pasqual si misura con il beckettiano Finale di partita. Nelle sue note di regia Pasqual ricorda di aver avuto il suo primo incontro con il teatro di Beckett nel 1998 attraverso Aspettando Godot.

“Devo confessare – dichiara – che tutto il  bagaglio intellettuale con il quale affrontai lo spettacolo, preparandomi per molti mesi, incrementò il mio patrimonio intellettuale, ma mi impedì di avvicinarmi con sguardo chiaro al più straordinario Beckett. Dalla sua bocca ascoltai, in una ventosa serata parigina, che il più gran peccato dell’uomo è quello di prendersi troppo sul serio. Come io sono convinto che la scuola napoletana di interpretazione, insieme con la scuole russa e inglese, sono i tre pilastri dell’interpretazione teatrale europea, e che il popolo napoletano e pertanto i suoi attori e spettatori, praticano nella loro vita di tutti i giorni questa distanza che elargisce il senso umoristico e l’ironia di fronte all’esistenza, mi rende molto felice mettere un abito napoletano a Finale di Partita. Sono sicuro che lo scrittore-filosofo dallo sguardo di uccello rapace sarebbe molto felice di questo incontro. Così come lo sono io!”.

3 > 8 febbraio 2015 | Teatro Mercadante
IL MALATO IMMAGINARIO
di Molière

regia Andrée Ruth Shammah
con Gioele Dix, Anna Della Rosa, Paolo Mazzarelli
e con Marco Balbi, Valentina Bartolo, Francesco Brandi, Piero Domenicaccio, Linda Gennari, Alessandro Quattro, Francesco Sferrazza Papa
scene e costumi Gianmaurizio Fercioni
produzione Teatro Franco Parenti

Andrée Ruth Shammah porta in scena Il malato immaginario di Molière affidando il ruolo del protagonista a Gioele Dix, attore in grado di interpretare con intelligenza e ironia la paura e la solitudine del nostro tempo. Shammah propone un Malato immaginario “senza tempo e di tutti i tempi”, privo di convenzioni, in tensione continua, costruendo con la parola e la sua densità tragicomica, un doppio livello di angoscia esistenziale e gioco teatrale. Un omaggio al grande attore, ma anche una necessità della regista di riprendere oggi il “suo” Malato per rappresentare le fragilità dell’uomo, la consapevolezza del disagio, del bisogno di difendersi dal mondo esterno e di fuggire le responsabilità dell’esistenza, in una consonanza col presente, con l’irreversibile condizione della perdita di fiducia in se stessi e nei propri simili.

10 > 15 febbraio 2015 | Teatro Mercadante
LA VITA CHE TI DIEDI

di Luigi Pirandello

regia Marco Bernardi
con Patrizia Milani e Carlo Simoni
scene Gisbert Jaekel, costumi Roberto Banci
produzione Teatro Stabile di Bolzano

Marco Bernardi, Patrizia Milani e Carlo Simoni, con questo spettacolo chiudono il cerchio di una lunga e fruttuosa collaborazione che ha dato vita ad alcuni degli spettacoli più riusciti della scena italiana degli ultimi venti anni.

La vita che ti diedi è condotto interamente sul filo dell’amore materno, valore che, con il suo carico di pene, sopravvive intatto tra le macerie dei falsi valori della società e nella sua autenticità risulta indenne da ogni schematismo ideologico. Fra tanti personaggi pirandelliani che lottano e si agitano per ancorarsi a una verità che non sanno trovare né in se stessi né tanto meno negli altri e che, alla fine, inesorabilmente, giungono alla sconfitta smarriti e senza una certezza, Donna Anna Luna si impone con il suo amore materno che, pur deformato e fuori dalla normalità, rimane un punto certo, un sentimento positivo, un elemento di riscatto.

24 febbraio > 1 marzo 2015 | Teatro San Ferdinando
CIRCO EQUESTRE SGUEGLIA
testo e musiche originali di Raffaele Viviani

regia Alfredo Arias
con Massimiliano Gallo, Monica Nappo, Tonino Taiuti, Carmine Borrino, Lorena Cacciatore, Gennaro Di Biase, Giovanna Giuliani, Lino Musella, Marco Palumbo, Autilia Ranieri
e con la partecipazione di Mauro Gioia
musicisti Giuseppe Burgarella, Gianni Minale, Alberto Toccaceli, Marco Vidino
scene Sergio Tramonti, costumi Maurizio Millenotti, disegno luci Pasquale Mari
arrangiamenti musicali Pasquale Catalano, coreografie Luigi Neri
produzione Teatro Stabile di Napoli, Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia, Teatro di Roma

A grande richiesta torna al Teatro San Ferdinando il vivianeo Circo equestre Sgueglia nella particolarissima lettura del regista franco-argentino Alfredo Arias. Ambientato tra baracconi, giostre e trapezi, il dramma si snoda attraverso le alterne vicende della famiglia proprietaria dell’omonimo circo, metafora universale di un mondo povero e precario. “Viviani – afferma Arias – ci trascina in un doppio gioco. Un gioco che noi dobbiamo immaginare – quello della rappresentazione circense – e uno al quale assistiamo – quello della vita. Sceglie di mettere in evidenza le lacerazioni amorose. Ci dice che non esiste rifugio possibile: anche il circo, concepito come un ultimo riparo, è esposto alla vertigine della passione e i suoi abitanti possono esserne espulsi in qualsiasi momento per sprofondare nella più grande delle solitudini”.

25 febbraio > 15 marzo 2015 | Teatro Mercadante
TRE SORELLE
di Anton Cechov

regia Claudio Di Palma
con Gaia Aprea, Paolo Cresta, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione, Andrea Renzi Federica Sandrini, Gabriele Saurio, Sabrina Scuccimarra, Paolo Serra (altri attori in via di definizione)
scene Maurizio Balò, luci Gigi Saccomandi, musiche Ran Bagno
produzione Teatro Stabile di Napoli

Claudio Di Palma si sveste dei panni di Lopachin, personaggio chiave de Il giardino dei ciliegi, in questa stagione messo in scena da Luca De Fusco, e affronta, stavolta da regista, Tre sorelle, la penultima opera scritta da Anton Cechov espressamente per il Teatro d’Arte di Mosca nel 1900. In una sua nota il regista scrive: “mi è sembrato possibile che la liturgia, spesso definita della noia, celebrata dai personaggi di Tre sorelle potesse svolgersi su una spiaggia irreale, un luogo esterno che neghi a tutti loro una casa. Ognuno porta i segni del desiderio e della noia con consapevole e rigorosa attenzione, però, per gli interpreti che il desiderio è mancanza, ma anche anelito vitale e che la noia è vertigine, magari sedata, monotona, ma pur sempre vertigine che, come qualcuno ha scritto, consegue l’ordine, ma precede le tempeste. Una spiaggia, dunque, perché la spiaggia nella mia esperienza è l’unico luogo da cui è possibile assistere al miracolo paradossale dell’orizzonte….”.

10 > 15 marzo 2015 | Teatro San Ferdinando
DOLORE SOTTO CHIAVE
di Eduardo De Filippo

regia Francesco Saponaro
cast in via di definizione
scene e costumi Lino Fiorito
luci Cesare Accetta
suono Daghi Rondanini
produzione Teatri Uniti, Napoli Teatro Festival Italia, Università della Calabria

Dolore sotto chiave è un atto unico di Eduardo De Filippo inserito nella raccolta “Cantata dei giorni dispari”. Nato come radiodramma nel 1958, viene portato in scena per la prima volta nel 1964 al Teatro San Ferdinando di Napoli, con la regia di Eduardo che affida il ruolo del protagonista a Franco Parenti. Nel 1980 verrà ripreso insieme ad altri due atti unici, nel ruolo dei protagonisti Luca De Filippo e Angelica Ippolito.

Dolore sotto chiave – scrive Francesco Saponaro – parte da un’intensa ispirazione pirandelliana che si concentra essenzialmente sulle profondità e i paradossi dell’animo umano, con uno stile sospeso tra farsa e dramma borghese. Il tema della morte incombe silenzioso e il dolore del lutto viene nascosto e soffocato da un gioco sottile di ricatti e sottintesi, tipici dei contesti familiari”.

*Un ringraziamento a Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi.

25 marzo > 19 aprile 2015 | Teatro Mercadante
ZIO VANJA
di Anton Cechov

regia Pierpaolo Sepe
con Gaia Aprea, Giacinto Palmarini, Alfonso Postiglione,  Andrea Renzi, Federica Sandrini, Paolo Serra, Nunzia Schiano e altri attori in via di definizione
costumi Maurizio Millenotti, luci Cesare Accetta
produzione Teatro Stabile di Napoli

Pierpaolo Sepe dirige per lo Stabile di Napoli Zio Vanja di Cechov, una delle opere più conosciute dello scrittore russo.

Sulla scena di un cosmo immutabile, chiuso in se stesso, si muovono personaggi attualissimi e fortemente caratterizzati, assorbiti in atmosfere rarefatte e sospese. Abulicamente indifferenti agli eventi, essi si lasciano vivere e intraprendono conversazioni monotone, piatte:  in questa che è indubbiamente una delle sue opere maggiormente  introspettive, Cechov presenta personaggi trasparenti e comprensibili, lontani nelle posizioni ma accomunati dal medesimo intimo sentimento di infelicità e insoddisfazione, bloccati come sono nel proprio spazio interiore, fatto di poche parole e di molti silenzi che rimarcano una difficoltà comunicativa tipica del sottotesto cechoviano.

5 > 10 maggio 2015 | Teatro Mercadante
LE SORELLE MACALUSO
testo e regia Emma Dante
con Serena Barone, Elena Borgogni, Sandro Maria Campagna, Italia Carroccio, Davide Celona, Marcella Colaianni, Alessandra Fazzino, Daniela Macaluso, Leonarda Saffi, Stephanie Taillandier
luci Cristian Zucaro, armature Gaetano Lo Monaco Celano
produzione Teatro Stabile di Napoli, Théâtre National (Bruxelles), Festival d’Avignon, Folkteatern (Göteborg), in collaborazione con Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, in partenariato con Teatrul National Radu Stanca – Sibiu

Dopo una lunga tournée nazionale e internazionale caratterizzata da un grande successo di pubblico e di critica torna al teatro Mercadante Le sorelle Macaluso, l’emozionante spettacolo scritto e diretto da Emma Dante. La “storia matriarcale” di una famiglia di sette donne: Gina, Cetty, Maria, Katia, Lia, Pinuccia e Antonella. È il funerale di una di loro e dopo la cerimonia, le sorelle si fermano a ricordare, a evocare, a rinfacciare, a sognare, a piangere e a ridere della loro storia. I morti stanno in fondo, pronti ad apparire e a scomparire, pronti a portarsi via la defunta oltre il confine, mai ben delineato tra qua e là, tra ora e mai più, tra è e fu, una linea sopra cui combattere ancora, alla maniera dei pupi siciliani, con spade e scudi in mano.

Maggiori informazioni: www. teatrostabilenapoli.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here