Breva di morte: un giallo al femminile

[rating=3] Cosa succede se un Funzionario Regionale laureato in scienze politiche con la passione per la scrittura incontra un Comandante della Polizia locale giornalista pubblicista ‘tendenzialmente sbirro’? Ne nasce un giallo avvincente: Breva di morte, firmato a quattro mani da Cristina Preti e Emiliano Bezzon.

Dopo Ma per fortuna è una notte di luna. Trilogia pucciniana con delitto (leggi la recensione) Cristina Preti torna al giallo, questa volta abbandonando il mondo del canto, sua seconda passione, per una storia truce e realista, che scandaglia i lati più oscuri dell’animo umano, in compagnia di Emiliano Bezzon, al suo primo romanzo.

Nell’ameno comune di Valsolda, tra il lago di Lugano e i monti lariani, emerge dalle acque lacustri il corpo sfigurato di una donna: le tracce si disperdono in una massa putrefatta e martoriata che niente ha più a che fare con l’immagine viva della vittima, capace di far perdere il sonno di Daria Mastangelo, giovane tenente al suo primo incarico.

Novella Montalbano al femminile, certo più acerba ma risoluta e ben decisa a dare un volto alla vittima e far luce sull’omicidio, la tenente svolgerà accurate indagini, perdendo e ritrovando la retta via più volte, aiutata dal fidato maresciallo Mucedola e, perché no, anche dagli ottimi pasti della sua signora.

E mentre si snoda un mondo crudo nella sua amoralità e si sgretola quell’universo di apparenza e lustro buonista, i valori si disperdono in quel desiderio di denaro e potere capace di corrompere da secoli l’animo debole degli uomini.

Un romanzo ben scritto, che sospinto dalla Breva ben si addice a rinfrescare le calde giornate estive. E chissà che la tenente Mastrangelo non segni l’inizio di una serie ‘gialla’ al femminile.

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